Recensioni Spettacoli e Opere Teatrali

Un giovane (trentacinquenne?!) Massimo (Nicolas Vaporidis), si fa ricoverare per farsi ricostruire un legamento del ginocchio, per poter tornare a giocare a pallone.
In stanza con lui Luigi (Antonio Catania) un lungodegente allettato che ormai conosce tutto di tutti, che cerca in tutti i modi di presentare i “contro” di un’operazione, quasi a convincerlo che è meglio rinunciare e farsi dimettere.

Simone Cristicchi cerca di tracciare una via, un manuale per volare.
Un argomento evidentemente molto caro a Cristicchi, vi ricordate la canzone con la quale già anni fa toccò i cuori e gli animi di molti italiani, “Ti regalerò una rosa”?
Già li il protagonista Antonio terminava con un volo e l’affermazione “ora Antonio sa volare!”

“La notte poco prima delle foreste” è un lungo monologo di Bernard-Marie Koltès, è andato in scena al teatro Franco Parenti dal 6 al 10 febbraio. Sono consapevole di fare un resoconto di un evento ormai terminato (per quanto riguarda la città di Milano) e del quale, quindi non potrete, se incuriositi, godere, ma non posso tacere la meraviglia, lo stupore, l’emozione intensa che questo spettacolo mi ha suscitato.

La Russia degli anni ’20, il regime di Stalin e il crescente peso della dottrina comunista. Un ricco scienziato scopre quella che, a parer suo, è la chiave dell’eterna giovinezza: l’ipofisi. Decide così di effettuare un primo trapianto di ipofisi su un cane randagio, con l’intento di consegnarsi alla scienza come il nuovo Copernico. Purtroppo, o per fortuna, avviene qualcosa di decisamente inaspettato: anziché ringiovanire, il cane si trasforma in uomo.