“Sogno di una notte di mezza estate” di William Shakespeare – traduzione e adattamento Angela Dematté – Teatro Carcano.
In scena una delle commedie più note di William Shakespeare dove gioco e fantasia la fanno da padrone.
La trama di “Sogno di una notte di mezza estate“
La trama è ben nota e Andrea Chiodi lo mette in scena in forma fedele, certo i dialoghi sono in parte adattati, nei vocaboli talora usati, a tempi più attuali.
Teseo, duca di Atene, in procinto di celebrare le nozze con Ippolita, regina delle amazzoni, proclama giorni di riti e feste.
Contemporaneamente la giovane Ermia, che è stata promessa sposa dal padre Egeo, a Demetrio, è in realtà innamorata, riamata, di Lisandro.
Ermia e Lisandro dunque fuggono da Atene per sfuggire a questo matrimonio imposto ma nel bosco li seguirà Demetrio avvertito da Elena, giovane ragazza follemente innamorata di lui.
Oberon, il re delle fate, e Puck, il folletto che è al suo servizio, si divertono confondendo gli amori dei quattro giovani.
Nel bosco troviamo anche Bottom e altri artigiani che, per l’occasione del matrimonio di Teseo ed Ippolita, decidono di mettere in scena la storia di Piramo e Tisbe e si trovano nel bosco per fare le prove.
Amanti, artigiani e personaggi fatati si mischiano così, nel bosco, e mescolano i loro mondi. Un susseguirsi di equivoci, litigi e confusione che si scioglieranno quando il re Oberon dissolve tutti gli incanti. Tutti finalmente riuniti, assistono alla comica rappresentazione di Bottom e gli altri e per una volta abbiamo il lieto fine!
Il cast di “Sogno di una notte di mezza estate“
Difficile parlare singolarmente di questi attori.
Prima di tutto perché non c’è un vero e proprio protagonista, ognuno ha un ruolo essenziale e ognuno ha il suo spazio.
Secondo perché tutti gli elementi di questa compagnia sono ben affiatati e ognuno di loro è ben calato nel suo personaggio.
In ordine alfabetico Giuseppe Aceto (Franco Piffero/Tisbe), Alfonso De Vreese (Nicola Bottom/Priamo), Giulia Heathfield Di Renzi (Elena), Caterina Filograno (Ermia), Igor Horvat (Oberon/Teseo), Jonathan Lazzini (Egeo/Mastro Lindo/leone), Sebastian Luque Herrera (Demetrio), Alberto Marcello (Lisandro), Marco Mavaracchio (Pietro Zeppa), Cristiano Moioli (Tommaso Becco/muro), Alberto Pirazzini (Roberto Famelico/chiaro di luna), Emilia Tiburzi (bambina/fata), Anahì Traversi (Titania/Ippolita), Beatrice Verzotti (Puck/Filostarto).
Regia Andrea Chiodi
Scene Guido Buganza
Costumi Ilaria Ariemme
Musiche Zeno Gabaglio
Disegno luci Pierfranco Sofia
Coaching Tindaro Granata
Assistente alla regia Walter Rizzuto
Assistente alla drammaturgia Gianluca Madaschi
Scene realizzate dal Laboratorio di Scenografia “Bruno Colombo e Leonardo Ricchelli” del Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
Macchineria scenica realizzata da Studio Cromo
Costumi realizzati presso la Compagnia Italiana della Moda e del Costume
Produzione LAC Lugano Arte e Cultura
in coproduzione con CTB – Centro Teatrale Bresciano, Centro D’arte Contemporanea Teatro Carcano, Fondazione Atlantide – Teatro Stabile di Verona
Partner di ricerca Clinica Luganese Moncucco
Teatro Carcano
“”Sogno di una notte di mezza estate””
dal 15/10/2022 al 23/10/2022
Sito web: https://www.teatrocarcano.com/
INFORMAZIONI BIGLIETTERIA
https://biglietti.teatrocarcano.com/
Corso di Porta Romana, 63 – Milano
Biglietteria aperta tutti i giorni dalle ore12:30 alle ore 18:30 e a partire da un’ora prima dell’inizio degli spettacoli
La nostra recensione
Anche nelle commedie Shakespeare non manca l’occasione di mostrare allo spettatore la vita con i suoi momenti di passaggio, i suoi momenti gioiosi e tristi.
Così succede anche in “Sogno di una notte di mezza estate” dove, con immagini di sogno, con fate e folletti, si parla dell’amore nelle sue sfaccettature che sono sempre moderne pur a distanza di secoli.
Per esempio, mi è capitato di pensare, osservando il continuo inseguire e cercare di imporsi di Elena con Demetrio, che oggi una situazione del genere la chiameremmo stalking.
Il riferimento al sogno e gioco è dato anche dalla scenografia; vediamo in scena infatti uno scivolo ed una giostra, sulle quali si muovono gli attori.
Se nella fase iniziale siamo un po’ nel periodo più infantile dove i figli sono rigidamente guidati dai genitori, si passa poi ad una fase più adolescenziale dove i giovani si ribellano, fuggono per fare di testa propria, sentimenti estremi che virano all’improvviso. Infine, dissolti gli incanti e le fantasie, si approda ad una consapevolezza e saggezza.
Forse gli unici che conservano un pizzico si follia e di fanciullezza sono gli artigiani, attori improvvisati, che continuando nel loro mondo di “finzione” conservano un angolo di sogni.
Classici che almeno una volta vanno visti! Sono classici non per nulla, hanno sempre qualcosa da dire anche all'uomo moderno
Una interpretazione originale del folletto Puck, che in questa caso è più vicino alla figura della balia di Giulietta
Il gruppo di attori che interpetano gli artigiani sono veramente esilaranti! In modo particolare Alfonso De Vreese nella parte di Bottom e Alberto Pirazzini nella parte di Chiaro di luna!