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I soliti ignoti – Un grande film è oggi uno spettacolo teatrale. La nostra recensione
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I soliti ignoti – Un grande film è oggi uno spettacolo teatrale. La nostra recensione

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I soliti ignoti”Teatro Manzoni.

Abbiamo ancora una volta una commedia, come per “Arsenico e vecchi merletti”, dove si gioca sul filo di ciò che è onesto o disonesto.

Questa commedia è il primo adattamento teatrale del famosissimo film di Mario Monicelli del 1958.

Un film che è divenuto un classico della cinematografia italiana e l’idea di farne una versione teatrale è ardita e rischiosa.

La realizzazione che ne è nata, tramite l’adattamento teatrale di Antonio Grosso e Pierpaolo Piciarelli, è molto godibile.
Rimane fedele alla sceneggiatura originale di Monicelli, ma nello stesso tempo non è una copia sbiadita, in qualche modo risulta moderna, vivace e gradevole.

La trama di “I soliti ignoti”

La trama è ben nota. Siamo nell’Italia del dopo guerra.
Un gruppo di amici, elementi del popolo semplici, con poco e scarso lavoro, che cercano di vivere con piccoli furti, qualche furbizia e una spruzzata di lavoro più o meno onesto.

Con un sogno: il colpo, l’affare che li metta a posto per la vita.

I soliti ignoti
I soliti ignoti – a scuola da Dante per imparare ad aprire la cassaforte

Ognuno di loro rappresenta un carattere, una regione.
Carpiscono ad un loro compagno in prigione una “soffiata” di un possibile colpo ad un Monte di Pietà.
Si danno da fare per organizzarlo in modo “scientifico” (un colpo stile Ocean’s eleven, ma casareccio).
Ovviamente si presentano ostacoli ed imprevisti che si rivelano momenti di grande ilarità.
In più loro non sono dei criminali incalliti, bensì degli uomini semplici in cerca di un minimo di sicurezza economica e di affetti semplici e una vita familiare classica.
Per questo Ferribotte tiene la sorella quasi segregata in casa, per poterle assicurare un matrimonio “per bene”.
Per questo Mario decide di trovarsi un lavoro per poter essere degno di Carmela.
Per questo Peppe non si approfitterà di Nicoletta per non rischiare di coinvolgerla e renderla complice.

Per tutto questo il colpo che dovrebbe sistemarli per la vita finirà come ben sappiamo con un fallimento condito di pasta e ceci e vino.

Il cast di “I soliti ignoti”

Giuseppe Zeno
Giuseppe Zeno nella parte, che fu di Vittorio Gasman, di Peppe il Pantera

Giuseppe Zeno (Peppe il Pantera): è il bello, il “tombeur de femme”, dovrebbe diventare un campione della boxe, ma in realtà è una schiappa, afflitto per di più da una balbuzie che si accentua nei momenti di difficoltà.
E’ quello che carpisce il segreto del colpo ad un compagno di cella; dovrebbe essere la mente, colui che organizza. Si è dato il compito di sedurre una giovane domestica per introdursi nell’appartamento, ma finisce per innamorarsene.
In fondo è un cuore tenero.

Fabio Troiano
Fabio Troiano è Tiberio, il ruolo che fu di Mastroianni, un fotografo in cerca di una vita normale

Fabio Troiano (Tiberio): avrebbe una professione, fa il fotografo, ma non è sufficiente per vivere, soprattutto ora che si trova con un bambino a carico e la moglie in prigione per contrabbando di sigarette.
E’ per questo che si lascia coinvolgere in questo furto, ma tra tutti è quello che meno ha l’attitudine a comportarsi da delinquente.

Altri interpreti: Paolo Giovannucci (Cosimo), Salvatore Caruso (Capannelle), Vito Facciolla (Ferribotte), Antonio Grosso (Mario), Ivano Schiavi (Dante), Marilena Anniballi (Nicoletta/Carmela).

Regia: Vinicio Marchioni.
Tratto dalla sceneggiatura di Mario Monicelli, Suso Cecchi d’Amico, Age & Scarpelli.

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Adattamento Teatrale Antonio Grosso e Pierpaolo Piciarelli.

Trailer di “I soliti ignoti”

Teatro Manzoni

“I soliti ignoti”

dal 8/02/2022 al 30/02/2022

Sito web: https://www.teatromanzoni.it/manzoni/

INFORMAZIONI BIGLIETTERIA

Via Manzoni, 42 – Milano 
cassa@teatromanzoni.it
Orari della biglietteria durante la stagione teatrale
Lunedì-sabato: 10:00 – 19:00
La biglietteria è aperta anche 45 minuti prima di ogni spettacolo.


La nostra recensione


Pro

Una realizzazione teatrale molto bella. Non era facile! Non sempre un bel film può diventare un bello spettacolo di teatro. Grande bravura nel saper rispettare la sceneggiatura originale pur rendendo lo spettacolo attuale.

Una scenografia semplice e duttile. Due gabbie metalliche che si trasformano a seconda del bisogno in carcere, strada, case...

Eccellente tutto il cast che, pur riproponendo le caratteristiche dei personaggi del film, sanno dargli un impronta personale e non essere delle semplici imitazioni.

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