“Quasi una Serata” di Ethan Coen, in scena al MTM Teatro Leonardo dal 3 al 5 Maggio.
Una messa in scena che da voce a una “riflessione irriverente sul rapporto tra l’essere umano e il mistero dell’esistenza“.
Ce ne parla Simone Severgnini nella nostra intervista esclusiva.
Qualche spoiler sullo spettacolo
Dalla penna di Ethan Coen (già acclamato regista cinematografico insieme al fratello Joel) nascono situazioni esilaranti e surreali dove è il divino a essere a nostra immagine e somiglianza, non viceversa.
La struttura dell’opera è un gioco di teatro nel teatro e il lavoro registico è consistito nell’aggiungere un’ulteriore scatola teatrale intorno all’opera di Coen per rendere questa “quasi serata” memorabile.
Ridere amaramente, riflettere col sorriso, riconoscersi e sorridere delle nostre immense piccolezze. Quasi una serata è un gioco e Coen ne è pienamente consapevole: un “aldilà” a immagine e somiglianza degli inferni di questa terra, discussioni fra coppie che potremmo essere noi ieri sera, dibattiti accesi tra dèi che amano e dèi che giudicano, ma comunque dèi che menano.
Si affrontano smaccatamente temi altissimi, quasi intoccabili: domande esistenziali, l’eternità, il rapporto con Dio e con la propria coscienza, le relazioni e i sentimenti.
Quattro chiacchiere con l’attore Simone Severgini, uno dei protagonisti di “Quasi una serata”.
Partiamo dal titolo alquanto particolare ovvero “Non è proprio una serata”…
Il titolo che da Cohen allo spettacolo, che in realtà unisce i tre atti unici che vanno a formare la piece teatrale, è una battuta di una spettatrice dopo la prima a Broadway che dice: “Questo spettacolo è talmente brutto che non fa nemmeno una serata”.
All’autore quest’espressione è piaciuta molto e ha deciso di usarla per dare un titolo ai suoi tre atti unici.
Noi abbiamo provato a riproporli nello stesso ordine, aggiungendo qualcosina e siamo soddisfatti del nostro lavoro dato che lo spettacolo è più di un anno che va in scena e riscuote ottimi riscontri di pubblico e critica.
Come ci si sente in uno spettacolo dove l’aldilà è a immagine e somiglianza “degli inferi della terra”? Carica di un senso di importanza e responsabilità?
Da un lato si ma dall’altro forse deresponsabilizza su un immaginario di un aldilà così diverso e lontano da noi riportandolo a uno spazio più conosciuto dal nostro quotidiano.
Devo anche dire che abbiamo edulcorato qualche passaggio perché c’erano alcune cose un po troppo forti e la cultura yiddish di Coeh emergeva ampiamente, anche per quanto riguarda il tema della religione.
Toccate tanti temi e tra questi avete messo al centro quello che riguarda il teatro. Quanto questa parte è diventata per voi importante all’interno dello spettacolo ?
Noi abbiamo provato a renderla il motivo che trasforma quella che viene definita “quasi una serata” in una “serata intera”.
L’unicità dell’incontro tra cast e pubblico è quello che abbiamo voluto sottolineare perché è la cosa che rende il teatro diverso da qualsiasi altro media.
Per questo gli spettatori ci trovano anche in platea e se hanno un po di pazienza ci trovano anche con loro a chiacchierare subito dopo lo spettacolo.
Siete iperattivi in questo spettacolo perché fate tantissime cose e sembrate più di quattro attori data la molteplicità dei ruoli.
A volte il pubblico ci chiede davvero quanti siamo e se siamo più di quattro e questo fa parte della magia meravigliosa del teatro.
Questo vostro lavoro nasce nel periodo del lock down. Credi che se non ci fosse stato questo difficilissimo momento ci sarebbe stato comunque il vostro spettacolo?
Credi di sì. Sicuramente il momento di fermo obbligatorio ha reso più facile mettere insieme il cast costituito da attori molto impegnati in diversi progetti.
Il tempo di sospensione che ha causato il lock down ci ha però permesso di andare sicuramente più a fondo nel lavoro di ricerca che c’è dietro a questo spettacolo e spesso questa cosa nel nostro Paese manca e invece dovrebbe essere la quotidianità.
Il Cast Artistico e Tecnico.
Attori: Stefano Annoni, Paui Galli, Davide Marranchelli, Simone Severgnini
Autore del testo: Ethan Coen
Regia: Davide Marranchelli
Scene: Anna Bonomelli
Realizzazione Scene: Andrea Verga
Produzione: Il Giardino delle Ore, Mumble Teatro, Manifatture Teatrali Milanesi
Info e biglietti
MTM Teatro Leonardo – dal 3 al 5 maggio 2024
Venerdì e sabato ore 20.30 – domenica ore 16.30
intero € 30,00 – convenzioni € 24,00 – ridotto Arcobaleno (per chi porta in cassa un oggetto arcobaleno) € 24,00 – Under 30 e Over 65 € 17,00 – Università € 17,00 – scuole di Teatro € 19,00 – scuole civiche Fondazione Milano, Piccolo Teatro, La Scala e Filodrammatici € 11,00 – Scuole MTM € 10,00 – ridotto DVA € 15,00 tagliando Esselunga di colore ROSSO
Durata dello spettacolo: 90 minuti
Info e prenotazioni biglietteria@mtmteatro.it – 02.86.45.45.45
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Abbonamenti: MTM Serendipity, MTM Serendipity Over 65, MTM Serendipity Under 30 x2, MTM Serendipity Under 30 x4, MTM Il piacere di sorridere.
Biglietti sono acquistabili sul sito www.mtmteatro.it e sul sito e punti vendita vivaticket.it. I biglietti prenotati vanno ritirati nei giorni precedenti negli orari di prevendita e la domenica a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.