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Ti dedico una canzone – Denuncia con un sorriso. La nostra recensione
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Ti dedico una canzone – Denuncia con un sorriso. La nostra recensione

Ti dedico una canzone

Ti dedico una canzone” di e con Antonio Romano – Teatro Martinitt.

Finché amianto non ci separi: un’autobiografia di famiglia è il sottotitolo di questa pièce di Antonio Romano.
Infatti Romano narra la storia della sua famiglia. Il protagonista da lui interpretato è suo padre.

Ti dedico una canzone si ripresenta dopo la mancata stagione del 2020.

Patrocinato da ANMIL – Associazione Nazionale fra Lavoratori mutilati e invalidi del Lavoro.

Vincitore Premio NEXT – Laboratorio di idee per la produzione e distribuzione dello spettacolo dal vivo lombardo 2019, con il sostegno di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo.

La trama de “Ti dedico una canzone”

Una coppia della Napoli operaia degli anni ’80.
Lui lavora alla verniciatura delle navi, lei è una casalinga che ha rinunciato al lavoro per crescere i figli.
Li vediamo nell’interno del loro appartamento, meglio della cucina. Si incontrano al mattino, prima che lui vada al lavoro, alla sera per la cena.
Vediamo e sentiamo le frasi ed i momenti che contraddistinguono la quotidianità di ogni famiglia.
I riti, le abitudini di ognuno, le frasi ripetute che rappresentano la storia di una coppia.

Maria sforza e Antonio romano ai Martinitt in Ti dedico una canzone
M. Scorza/Antonietta e A. Romano/Peppino in un momento di allegria in “Ti dedico una canzone”

Da questo appartamento passano anche la vita esterna: il fratello del protagonista, con i suoi problemi e le sue richieste, la vicina che è anche una che presta i soldi ad usura e che si intrufola nei fatti e nelle famiglie intorno.

Peppino ha sempre il sorriso pronto, la voglia di scherzare anche quando riceverà una notizia grave che lo riguarda, ma anche in questa occasione saprà mantenere la sua dignità per affrontare le difficoltà.

Il cast di ” Ti dedico una canzone “

Antonio Romano nella parte di Peppino
Antonio Romano è Peppino nella commedia dai toni un po’ amari “Ti dedico una canzone”.

Antonio Romano: Peppino, è il padre dell’autore/attore, un uomo che ha lavorato tutta la sua vita nei cantieri navali a verniciare le navi. Onesto, grato del suo lavoro fisso, orgoglioso del lavoro che svolge, fedele all’azienda verso la quale non si sentirà di intentare una causa. Innamorato della moglie, responsabile verso il fratello più dedito a divertirsi che al lavoro.

Maria Scorza
Maria Scorza-Antonietta, la moglie di Peppino in “Ti dedico una canzone”.

Maria Scorza: Antonietta è una donna forte, ha rinunciato alle sue aspirazioni artistiche per dedicarsi alla famiglia. E’ il punto di riferimento di Peppino, cerca di far quadrare i conti anche chiedendo un prestito alla vicina Adelina. Il suo sogno è una crociera con il marito su una delle navi che lui vernicia.

Carlotta Ballarini
Carlotta Ballarini è la signora Adelina, vicina ed usuraia.

Carlotta Ballarini (Adelina): Adelina, una ricca signora che nel palazzo presta soldi ad usura e con questa scusa sa i fatti di ognuno e si insinua in modo subdolo e talora fastiodioso nei fatti familiari delle persone.

Antonello Pascale
Antonello Pascale è il fratello Pierino.

Antonello Pascale (Pierino il fratello): Fratello di Peppino, ma tutto diverso da lui. Pierino preferisce lavoretti saltuari, preferisce arrangiarsi, perché coltiva sogni, grandi idee e non si rassegna ad un lavoro fisso come il fratello.

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Il trailer di ” Ti dedico una canzone “

Produzione La Bilancia Produzioni
In collaborazione con la Next 2019
Regia di Antonio Grosso
Scene di Domenico Latronico
Costumi di Annalisa Di Piero
Light design Marco Laudano
Luci e suoni Tony di Tore

TEATRO/CINEMA MARTINITT

TI DEDICO UNA CANZONE

dal 14/01/2022 al 30/01/2022

Sito web: www.teatromartinitt.it

INFORMAZIONI BIGLIETTERIA
Orari biglietteria:
lunedì-sabato 10.30-21, domenica 14/21.
02/36580010
mail: info@teatromartinitt.it


La nostra recensione


Pro

Un'opera semplice che, con il sorriso, denuncia il grave problema delle malattie e morti legate al luogo di lavoro.

Una scenografia semplice che, con pochi oggetti in scena ed una divisione del fondo palco e giochi di luci, riesce ad ottenere cambi di luoghi.

Nonostante l'uso del dialetto, napoletano ovviamente, risulta facilmente comprensibile.

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