Lo spettacolo Manifesto del movimento LGBT finalmente in scena in Italia
LO SPETTACOLO
LA TRAMA
IL CAST
LA REGIA E LA SCENOGRAFIA
TRE BUONI MOTIVI PER ANDARE A TEATRO A VEDERE THE BOYS IN THE BAND
LO SPETTACOLO
The boys in the band, opera teatrale manifesto del movimento gay, debutta, nel cinquantunesimo anniversario della nascita del movimento LGBT, per la prima volta in Italia a Milano al TEATRO SPAZIO 89.
Tradotta e adattata da Costantino della Gherardesca è un vero e proprio fenomeno di costume ancor oggi da considerarsi opera di strettissima attualità.
“Un testo pieno di vita e molto divertente da tradurre , le battute hanno saputo resistere al passare del tempo “ ( cit. Costantino della Gherardesca)
LA TRAMA
Ci troviamo in un appartamento di lusso a New York dove un gruppo di ragazzi gay ha organizzato una festa di compleanno per uno di loro.
A sorpresa arriva anche Alan, vecchio amico dei tempi del college, che si trova in un forte momento di difficoltà della sua vita.
La serata continua tra screzi, bevute, battute pesanti e un “originale” regalo di compleanno.
Il tutto culmina in una sorta di gioco della verità che darà luogo a momenti di grande intensità emotiva.
IL CAST
Un cast di attori giovani e di grandissimo talento caratterizza lo spettacolo.
Ognuno perfettamente calato nel proprio personaggio connotandolo con grande maestria in ogni dettaglio psicologico ed estetico.
Francesco Aricò interpreta in modo intenso, con un forte crescendo nel finale, il padrone di casa, un personaggio difficile da portare in scena con tutte le sue incertezze e frustrazioni.
Gabrio Gentilini bellissimo e introverso osserva la scena a volte in punta di piedi ma con una fortissima carica emotiva.
Ettore Nicoletti a lui il compito arduo il portare in scena con grande maestria la difficile scelta di passare dal mondo etero a quello gay. Nei suoi occhi e nella suo voce il dolore per una scelta difficile dettata dall’amore.
Federico Antonello il playboy che non conosce la parola fedeltà ma che per amore… bellissima interpretazione quella di Federico Antonello densa di grande carica emotiva per tutto lo spettacolo.
Angelo di Figlia assolutamente strepitoso. La “checca” del gruppo che tra una battuta e l’altra ci regala momenti di profondo sentimento e umanità.
Michael Habibi Ndiaye il ragazzo di colore del gruppo, disposto a subire gli attacchi di Angelo di Figlia per affetto ed il primo a “subire” il gioco della verità.
Samuele Cavallo difficile sotto tanti punti di vista il suo personaggio che lui rende in maniera intensa e reale per tutto lo spettacolo con un difficilissimo colpo di scena finale che tocca profondamente il cuore di ognuno di noi.
Yuri Pascale Langer l’originale “regalo di compleanno”. Tenero e divertente ci regala un’altro spaccato del mondo “gay” connotandolo in modo giovane e assolutamente realistico.
Paolo Garghentino difficilissima e egregiamente portata in scena la sua parte. Il Vip, il tagliente portavoce del mondo reale.
Sempre straordinariamente nella parte con una profondità recitativa ma anche con un grande carisma visivo.
LA REGIA E LA SCENOGRAFIA
“The boys in the band è un vero docuneto storico che racconta la realtà delle persone omosessuali “ (cit. Giorgio Bozzo)
Molto interessante, ironica e divertente caratterizzata da un ritmo intenso e fortemente coinvolgente la regia di Giorgio Bozzo.
Altrettanto significativa e assolutamente intrigante la scelta di “scendere dal palco” usando gli spazi in modo totalizzante.
3 BUONI MOTIVI PER ANDARE A TEATRO A VEDERE THE BOYS IN THE BAND
– un cast d’eccezione che non lascia mai nulla al caso essendovi una perfetta sintonia tra tutti
– gli attoriuna regia e scenografia che ti rendono parte dello spettacolo dall’inizio alla fine
– momenti di grande divertimento e di profonda riflessione che ti fanno tornare a casa assolutamente più ricco di valori e emozioni.