“Il nodo” di Johnna Adams – Teatro Parenti.
Dopo aver ottenuto uno straordinario successo in patria, l’opera di questa autrice contemporanea statunitense giunge, con la traduzione di Vincenzo Manna e Edward Fortes, sulle scene italiane.
La trama di “Il nodo”
Aula scolastica, deserta, anzi no! È presente un’insegnante.
E’ l’ora di ricevimento per l’insegnante, che appare però turbata, nervosa, in ansia in attesa di qualche cosa.
E giunge il genitore, anzi è una mamma, la mamma di Gidion. Un ragazzino che è stato sospeso da scuola, al momento non si sa per quale motivo.
È tornato a casa con la comunicazione della sospensione e pieno di lividi.
E così la madre, Corryn Fell, una madre single, è li per chiedere chiarimenti, spiegazioni.
Il figlio è stato vittima di bullismo? Oppure lui è un molestatore?
La madre è una madre assente? In effetti non si è mai presentata ai colloqui, ma ora è una madre attenta, preoccupata. Pretende di sapere cosa è successo, qual è il motivo dell’allontanamento.
L’insegnante, Heather Clark, è attenta a ciò che accade in classe? O si preoccupa solo del programma, dell’esecuzione dei compiti? Sa ascoltare?
Il dialogo tra le due donne e spesso duro, aggressivo, doloroso per entrambe.
Man mano che si procede si intuisce che dietro questa sospensione, si nascondono drammi dolorosi, non solo, intuiamo che la sospensione stessa ha dato luogo ad un epilogo tragico.
Dov’è la verità? Di chi sono le colpe? E di chi sono le responsabilità?
Il cast di “Il nodo”
Ambra Angiolini (Corryn Fell, la madre): ne ha fatta di strada Ambra dai suoi esordi televisivi e radiofonici. Poi anche attrice in numerosi film e scrittrice anche, un po’ di tempo fa vi abbiamo parlato del suo primo libro “InFame”.
Qui fornisce un’ottima interpretazione di questa madre, Corryn. Una madre single, con una professione, che la impegna così tanto da far si che non possa mai essere presente ai colloqui con gli insegnanti. Ben interpreta i passaggi dall’indignazione e rabbia verso una scuola che ha giudicato suo figlio, al doloroso ricordo di momenti in cui non ha saputo cogliere lo sconforto del suo bambino, al dubbio di non essere stata un buona madre, di aver sbagliato, di essere responsabile di quanto accaduto. Secca, asciutta, diretta.
Arianna Scommegna (Heather Clark, l’insegnante): Arianna è semplicemente perfetta. Talmente compenetrata nella parte da operare anche una metamorfosi fisica. Lei è questa insegnante di mezza età, sola, senza un compagno o un figlio, con unica compagnia, una gatta. La scuola per lei è tutta la sua vita. Lei si sente responsabile di tutti i suoi allievi.
Eppure in questo caso forse, non ha ascoltato a sufficienza, si è fatta fuorviare da pregiudizi. Ha sopravvalutato? O sottovalutato?
Regia: Serena Sinigaglia
Aiuto regia: Gabriele Scotti
Scene: Maria Spazzi
Costumi: Erika Carretta
Light designer: Roberta Faiolo
Musiche: Mauro Di Maggio e Federica Luna Vincenti.
Teatro Franco Parenti
“Il nodo “
dal 1/03/2022 al 6/03/2022
Sito web: www.teatrofrancoparenti.it
INFORMAZIONI BIGLIETTERIA
Biglietteria
via Pier Lombardo 14
02 59995206
biglietteria@teatrofrancoparenti.it
La nostra recensione
Un gran bel pezzo. Un’ora e mezzo in crescendo, di tensione, di dolore.
La tragedia incombe e ben lo segnala l’insistente ticchettio di un misterioso orologio.
Madri, in questo caso è una madre, ma possiamo dire genitori che sono trascinati dai loro impegni e lavori tanto da non vedere le ombre che a volte incombono sui loro figli.
Convinti che l’infanzia sia un età di solo divertimento e gioia.
Pronti a difendere contro tutto e contro tutti l’operato dei loro figli perché il contrario significherebbe sentirsi inadeguati, incapaci, falliti.
Dall’altro insegnanti spesso aggrediti, poco considerati, se non addirittura svalutati. Nello stesso tempo talora sono insegnanti che hanno perso la via, che vivono in un mondo di nemici (dirigenti scolastici, genitori, gli studenti stessi).
Insomma qui sia l’insegnante che la madre si scontrano e si interrogano per comprendere di chi siano le responsabilità educative; cercano di comprendere che cosa genera fenomeni di violenza verso gli altri e verso se stessi.
Un lungo dialogo, mai credo un colloquio genitore-insegnante è durato un’ora e mezza(!), giocato moltissimo sulle pause, sulle attese delle mosse dell’altro.
Contrapposto in alcuni momenti a scoppi improvvisi di rabbia e urla con dialoghi sovrapposti, come se ognuno sfogasse la propria frustrazione senza in realtà ascoltare l’altro.
Intenso. Non cerca di darti risposte, soluzioni, ti espone la realtà nelle sue molteplici sfaccettature.
Un testo intenso e drammatico che presenta il problema del bullismo molto attuale nella realtà odierna, ma in realtà presente da sempre.
Interessante la scenografia che presenta una classica serie di banchi, disposti però come su una collina; prospettive diverse: visione del singolo in prima fila o d'insieme dall'alto della collina dell'ultimo banco.
Un grande riconoscimento alla direttrice del Teatro Parenti, Andrée Ruth Shammah, che fa in modo che il teatro sia sempre una voce viva nei fatti quotidiani. Lo ha fatto durante tutto il periodo della pandemia, lo ha fatto anche in questi giorni in favore della situazione Ucraina. Prima dell'inizio dello spettacolo infatti è partito il suono di una sirena , allarme di attacco aereo, per ricordare e testimoniare vicinanza al popolo Ucraino.