
Dal 12 al 22 novembre 2019 in scena al Teatro Litta “Il fu Mattia Pascal – L’uomo che visse due volte” con la regia di Alberto Oliva.
- TRAMA
- PERSONAGGI
- SPETTACOLO
TRAMA
Si apre il sipario: in scena un solo cilindro di tende bianche dove vengono proiettate delle ombre. Il teatro delle ombre è un’antica forma di spettacolo popolare, realizzato proiettando figure articolate su uno schermo opaco, semitrasparente, illuminato posteriormente per creare l’illusione di immagini in movimento. Queste ombre raccontano in breve la prima vita di Mattia Pascal e le sue costrizioni.Improvvisamente si squarcia il tendone ed esce Mattia un po’ frastornato: è proprio in quel momento che incomincia la sua seconda vita. Mattia pensa in un primo momento di voler tornare in paese, ma poi si accorge di essere libero e di poter condurre un’altra vita. Inizia a girare il mondo e cerca poi una “fissa dimora”. Entra in un ostello dove conosce “Adriana” e i due si innamorano all’istante. Mattia dice di chiamarsi “Adriano Meis”. Accadono eventi che fanno riflettere Mattia sull’effettiva possibilità di una vita senza passato e senza identità, specialmente una: Mattia fa un intervento all’occhio e ,nel momento in cui arriva la parcella, si accorge che gli sono spariti dei soldi. Adriana lo incita a denunciare l’accaduto, ma Mattia non vuole perché così facendo dovrebbe dare un’identità e quindi si scoprirebbe che ha mentito per tutto questo tempo. Mattia comincia a pensare che l’esser creduto morto non sia poi così tanto una fortuna e che deve abbandonare il posto dove si trova. Abbandona quindi l’ostello, si finge un altra volta morto e ritorna in paese da sua moglie e da sua suocera e dunque “questa vita nata con una menzogna macabra, si chiude così: con una macabra menzogna.” Come dice Mattia.
PERSONAGGI
I personaggi in scena sono pochi ma, grazie al teatro delle ombre e grazie ad una sapiente regia, la scena non risulta mai vuota.
Mattia Pascal/Adriano Meis (Mino Francesco Manni) Anselmo Paleari (Marco Balbi) Adriana Paleari (Margherita Lisciandrano) Silvia Caporale (Gianna Coletti) Terenzio Papiano (Alessandro Castellucci).
Particolare menzione meritano Mino Francesco Manni e Gianna Coletti che con grande entusiasmo e professionalità, hanno trasmesso la propria passione e hanno fatto comprendere a pieno il significato dei personaggi da loro interpretati.

LO SPETTACOLO
La rappresentazione teatrale è una rivisitazione dell’originale romanzo scritto da Luigi Pirandello e pubblicato nel 1904. Come ci svela Mino Manni nell’intervista di cui vi lascio il link qua sotto, da una lunghezza di circa 370 pagine di libro Alberto Oliva e lo stesso Mino Manni sono stati capaci di ridurre il copione a 37 pagine. Straordinariamente sintetici, senza tralasciare nulla che non faccia comprendere i temi principali dell’opera pirandelliana. Interessante anche il collegamento con Hitchcock: Il titolo dello spettacolo riprende infatti il titolo del film “La donna che visse due volte”.