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Sister Act il musical – Intervista tripla al cast
Scuro Chiaro

Sister Act il musical – Intervista tripla al cast

Sister act il musical

Sister Act il Musical, libretto di Cheri e Bill, testi di Glenn Slater e musiche di Alan Menken.

“Sister Act il musical” è uno spettacolo di successo targato Stage Entertainment in collaborazione con Italiana Assicurazioni, Presenting Partner.


“Siamo molto felici di riproporre a tutta Italia – ha aggiunto Matteo Forte, Amministratore Delegato di Stage Entertainment Italia – uno spettacolo che continua a far divertire intere generazioni e che è stato sinonimo per tutti coloro che sono già venuti al Nazionale di Milano, di evasione e divertimento. Era questo che volevamo offrire al nostro pubblico e gli 80.000 biglietti venduti solo
a Milano confermano che ci avevamo visto giusto.

Ringrazio ancora una volta Chiara Noschese per il grandissimo lavoro fatto, tutto il cast e tutti coloro che ci hanno permesso di raggiungere tale traguardo”.
Il musical è tratto dall’omonimo film del ’92 che consacrò Whoopi Goldberg nell’indimenticabile ruolo di Deloris, “una svitata in abito da suora”.

TRAMA di “Sister Act-il Musical

Deloris Van Cartier è una scatenata cantante di night e, suo malgrado, la scomoda testimone di un omicidio.
Per proteggerla la polizia la mette al sicuro in un convento. Travestita da suora e costretta ad una condotta che non le si addice, faticherà non poco per adattarsi alle rigide regole di comportamento imposte dalla rigorosissima Madre superiora, ma finirà per conquistare tutti, trasformando uno stonato coro di suore in un fenomeno musicale.

NOTE DI REGIA

Riscatto, sorellanza, comunità, sogni, accoglienza, inclusione, onestà, vocazione e tolleranza.
Mai come oggi, i valori di cui parla Sister Act, sono necessari e Fondamentali, in un momento storico che trova tutti noi provati da enormi difficoltà ancora non risolte. Credo che la malvagità sia sempre figlia della difficoltà…”Sister act aiuterà il pubblico a riscoprire quei valori che forse qualcuno ha dimenticato o magari
non ha la forza di ricordare più…Attraverso la Musica straordinaria, una grande storia, le emozioni e cercando di arrivare “dritto al cuore”, è esattamente lì che io punterò…” Chiara Noschese.

Intervista ai protagonisti

Quali sono i punti di Forza di questo musical targato Stage con regia di Chiara Noschese ?

Gloria Enchill (Deloris): Mi fa sempre effetto sentire che sono la protagonista perché la realtà dei fatti è che non ci sarebbe Deloris se non ci fossero le suore e viceversa, quindi io concepisco questo spettacolo come il risultato di un gruppo coeso che rende protagonisti i valori fondamentali quali la sorellanza, l’amicizia, il fatto di saper cogliere nelle persone ciò che le fa brillare e aiutarle a tirarlo fuori…

Questo è il punto di forza che mette i brividi : Sister act dimostra la bellezza di saper aiutare le persone a capire quale sia loro talento, a non averne paura e a regalarlo in maniera molto generosa al mondo.

Io mi sento sempre molto supportata dalle suore e forse questo un po’ mi aiuta a sentire meno il peso, anche fisico, dello spettacolo perché effettivamente è decisamente molto impegnativo, richiede molta concentrazione proprio perché nulla è lasciato al caso né l’aspetto più comico né le scene più intime, è tutto emotivamente molto impegnativo.

Gloria Enchill
Gloria Enchill è Deloris

 

Giuseppe Verzicco (Curtis): Io penso che i punti di forza di questo spettacolo siano la storia e le musica.
La storia perché è molto famosa, è celebre a tutti per il film così tanto che le persone si aspettano venendo a teatro di risentire la colonna sonora del film.

Il secondo punto di forza è la musica perché fa dimenticare quella che si conosce attraverso la pellicola.
Il terzo punto di forza è il cast, non che i cast delle versioni precedenti non lo fossero, ma dico che questo cast è speciale, non solo per il talento, ma per la capacità che le persone che lo compongono hanno avuto di unirsi, di fare squadra.

Gloria ( Deloris) è trade union con il suo ruolo come protagonista, è colei che riesce con la sua professionalità e il suo talento a unire tutte queste scene in maniera magistrale, ha fatto un percorso molto grande all’interno di questo personaggio, è cresciuta tantissimo e si merita veramente il successo che lo spettacolo sta avendo.

Francesca Taverni (Madre Superiora): Sono sicuramente le suore, la vocalità delle suore, io tutte le sere dietro le quinte penso sempre che abbiano dei cori sotto registrati da quanto sono potenti, ma nella realtà, no, non ce l’ hanno, non è uno spettacolo con i cori registrati.

Loro sono veramente delle spade, come si dice in gergo, in questo spettacolo ci sono delle vocalità singole molto forti, le parti corali sono difficili, sono alte, sono faticose e loro ci ballano anche sopra ; quindi devo dire che sono delle spade veramente, sono brave e sono molto orgogliosa di loro.

Sister Act il musical
Le suore di Sister Act in tour

Dopo altri importanti ruoli da protagonista arrivare a Sister Act cosa ha significato e significa per te? In cosa le assomigli di più?

Gloria Enchill : Sicuramente assomiglio a Deloris per la voglia di reinventarsi, per la capacità che ha di guardarsi attorno e dire: “OK come posso tirare fuori il meglio dalla situazione in cui sono?” All’inizio dello spettacolo Deloris lo fa in maniera forse egoistica ed egocentrica perché lei vuole diventare una cantante e scende a compromessi, ma poi grazie alle suore capisce che il vero valore è dentro di sé e lo può generosamente dare in un modo meno ego riferito, ma generoso, reinventandosi all’interno di un contesto di clausura.

Questo aspetto forse è quello che mi ha colpito proprio perché risuona tantissimo in me: io ho vissuto una prima vita diversa e questa una seconda vita come performer che è un regalo meraviglioso. Io sono laureata in scienze internazionali in istituzioni europee e lavoravo in un’azienda; ho incominciato a fare questo lavoro da pochissimo, ho sempre studiato in maniera privata…per cui lo dico sempre è questo lavoro che ha scelto me!

Il mio impegno è di continuare a studiare perché non ho scelto io di avere questa voce e questo fisico che vanno però coltivati con studio e impegno.

Giuseppe Verzicco: Io nella mia carriera ho sempre avuto dei principi azzurri, invece negli ultimi spettacoli ( Ghost e Sister Act n.d.r) ho avuto questi personaggi un po’ scomodi. Nel mio percorso anche con l’età sono arrivato a dei personaggi antagonisti che in realtà a me è sempre piaciuto fare.

Chi mi conosce mi dice che mi vengono veramente molto bene ora questo non è un grandissimo complimento (ride n.d.r) perché stiamo parlando di persone che vogliono ammazzare qualcuno, e nel caso di Gloria, sono 4 anni che cerco di ammazzarla praticamente ( anche in Ghost Giuseppe cerca di uccidere Gloria che interpreta Oda Mae la medium n.d.r).

Il motivo per cui secondo me poi mi scelgono per affrontare questi personaggi è che ho anche un lato oscuro, io sono una persona a tratti molto irascibile e uso questa cosa sul palcoscenico.

Per questi ruoli serve una persona che magari abbia un retroscena sofferente o un qualcosa che porti rabbia o imprevedibilità all’interno del personaggio e io ho cercato con Chiara Noschese di lavorare su questo con il mio personaggio.

Sono un Curtis un po’ diverso da quello del film, lei mi ha fatto diventare un po’ cowboy, abbastanza fighetto, voleva un gangster imprevedibile non il 4º comico del gruppo, io infatti sono la parte seria e i miei 3 scagnozzi sono la parte divertente. Inoltre in questo spettacolo passo più tempo in camerino e il fatto di entrare all’improvviso mi aiuta a entrare senza pensare a che cosa è successo durante lo spettacolo prima di me e a non essere intaccato dallo stato emotivo precedente, io entro e rompo gli equilibri.  

Giuseppe Verzicco è Curtis
Giuseppe Verzicco è Curtis

Francesca Taverni : La madre superiora mi assomiglia nella severità, è una donna molto rigida, non è una donna incazzata cosa che invece io sono di più!
E’ come me molto seria, molto responsabile ma anche molto materna, come tutte le superiore perché ha sotto di sé le consorelle che sono delle figlie per lei. Questa è una cosa che mi disse la madre superiore di suor Cristina perché nel Sister act del 2016, in cui già facevo la Madre superiora, nel cast c’era Suor Cristina ed era sempre, proprio per struttura dell’ordine, seguita dalle consorelle più vecchie quindi spesso c’era proprio la madre Suor Agata, una donnina siciliana.

Allora io durante le prove l’avevo vista, mi son fatta coraggio e le ho chiesto : “Ma qual è la caratteristica principale di una superiora?” E lei mi disse che non doveva mai mancare la maternità perché nella realtà è come se le suore fossero delle figlie, non sono delle sottoposte, non sono delle inferiori in grado, sono delle suore più giovani delle quali hai la responsabilità Infatti la madre superiora del musical, che tutti pensano sia la cattiva del gruppo, se non ci fosse Deloris non tirerebbe fuori il suo lato rigido, lo fa perché c’è un pericolo all’interno del convento.

Io nella vita sono molto severa con me stessa, con i miei allievi, con mio figlio, però allo stesso tempo sono anche una mamma quindi ho questa alternanza, mi rivedo perciò nel mio personaggio per la severità e anche però l’umanità.

Qual è il brano o la scena dello spettacolo che preferisci, quello in cui si sviluppa maggiormente il tuo personaggio, il momento cioè di massimo coinvolgimento per il pubblico?

Gloria Enchill: Penso che il momento più vero sia il brano non si Sister act, quello in cui lei si rende conto di del fatto che non le serve il mondo, non le servono i fan, ma tutto quello che le serve è dentro di sé, in quel brano non c’è una parola che non sia al posto giusto per trasmettere che le cose importanti stanno nella semplicità. Questo messaggio si può adattare a tante situazioni che ci troviamo a vivere quelle in cui crediamo che serva chissà cosa per essere felici anzichè andare all’essenziale.

Giuseppe Verzicco: Ti stupirò ma la scena che mi piace di più dello spettacolo è quella in cui sono in scena con tutte le suore e punto contro di loro la pistola. Quando tu hai un ruolo da antagonista tutta la gente ti guarda malissimo, però per me è bello vederle tutte insieme, ferme, mentre io sono lì con la pistola e minaccio Gloria (Deloris), le guardo tutte e dentro di me penso ad ognuna di loro e a che cosa le ha portate addirittura ad essere pronte a sacrificarsi per una persona.

Mi piace quest’idea di vedere qualcuno che protegge una persona, un ideale, un affetto, mi piace questa cosa e quindi la scena che godo di più è quella, mi piace vedere come loro si emozionano in maniera diversa, passo tanto tempo, più o meno una quarantina i secondi forse anche un minuto a guardarle tutte mentre Gloria canta e quindi vedo come ogni singolo personaggio viene fuori nel proteggere qualcosa .

Francesca Taverni: Secondo me è il brano in cui la madre superiora parla con Dio in un rapporto umano uno a uno. Per tutto lo spettacolo lei è molto severa anche con la postura molto compressa, quando è nella sua celletta, nel suo intimo a parlare con Dio però, escono fuori tutte le sue paure, la sua umanità e la sua richiesta nei confronti di Dio a cui parla come se fosse un amico.

Lei lo chiama e dice: “Dimmi che cosa devo fare perchè va bene tutto, però stiamo veramente rasentando il paradosso.” In quel brano vengono fuori la debolezza e la fragilità della madre superiora che durante tutto lo spettacolo non si vedono molto, ma lì diventa più umana, più comica ed è la scena che preferisco.

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Francesca Taverni è la Madre Superiora
Francesca Taverni è la Madre Superiora

Cosa diresti alla te/al te bambina/o?

Gloria Enchill: Io ho avuto un’infanzia tosta, sono sempre stata molto testarda e ho sempre cercato di scegliere ciò che era giusto e non ciò che era facile. Alcune volte questo mi ha fatto sentire inadeguata e stupida . Col senno di poi dico : “No non era così, perché tutto quello che stavi facendo per prepararti al futuro valeva la pena di essere vissuto e questo è bellissimo.”

Giuseppe Verzicco: La cosa che direi al me bambino è di farsi meno problemi, o meglio di sentirsi meno responsabile cioè meno coinvolto nelle dinamiche che lo circondano in generale.

Questa è una cosa che io soffro molto, quando si allestisce uno spettacolo, ma proprio anche nella vita privata e personale, mi sento sempre tanto responsabile per gli altri, per i miei amici, per le persone che mi vogliono bene e a cui io voglio bene. Spesso mi incaponisco nelle situazioni in cui mi sento responsabile anche se non c’entro niente e a volte è questo che fa dire a me stesso: meglio farsi meno problemi!  

Francesca Taverni: Dal punto di vista professionale direi molto poco. Io comunque volevo fare la ballerina classica e quindi quella è stata una strada che ho giustamente seguito anche se poi è stata una strada senza uscita nel senso che non sono diventata un’etoile della Scala, però 25 anni di danza classica sono serviti e tutt’ora insegno ancora danza classica che è l’amore della vita mia.

Come performer ci ho messo un po’ a raggiungere un obiettivo perché ho debuttato a 29 anni in un primo lavoro da professionista quindi ho iniziato tardi, negli anni ’90, quando questo mestiere ce lo siamo inventato noi che venivamo tutti dalla danza, l’ho imparato facendo, sperimentando, conoscendo tante persone che mi hanno insegnato a curare gli aspetti diversi necessari per il musical.

Quindi alla me bambina non direi non dovevi fare la ballerina perché non era cosa tua, perché nella realtà mi è servita, quello che sono oggi è anche frutto di un fallimento nella danza classica.

Foto di scena
Foto di scena

Quali sono i tuoi progetti e/o i tuoi sogni nel cassetto ?

Gloria Enchill : Io in questo momento ci tengo a dire che sono talmente travolta dalla meraviglia che il musical dà, che mi permette di esprimermi attraverso il canto, la recitazione, e con la danza, che sono già felicissima. Per cui quello di cui ho voglia adesso è fare quanti più esperimenti possibili, ho proprio fame di bellezza, fame di conoscermi alle prese con tante cose diverse per cui vorrei continuare all’interno dei musical, ma anche guardarmi intorno.

Quest’anno ci sono progetti anche all’estero di cui sono molto contenta perchè voglio mettermi alla prova e curare un po’ di più l’aspetto della recitazione perchè ho scoperto questa meravigliosa arte . In questo momento sono un bambino all’interno di un parco giochi!

Giuseppe Verzicco: Allora in questo periodo, in cui un inizio a sentirmi un po’ più grande rispetto agli altri, è difficile pensare ad un sogno, ne parlavo giusto qualche giorno fa con il mio collega Renato Tognocchi e mi diceva : “Giuseppe però tu hai fatto un sacco di cose e ci sta anche sentirti così”.

Ultimamente mi capita infatti di dover essere stimolato, di voler ricevere dagli altri anche un po’ di approvazione.
In realtà quindi il sogno non è uno spettacolo nuovo da fare, ma è superare il meccanismo teatrale in cui si privilegiano degli sconosciuti al teatro, ma conosciuti e seguiti sui social.

A volte le persone che producono gli spettacoli non ti fanno sentire parte del progetto, non ti coinvolgono com’era un tempo, e a me inizia a pesare questa situazione. Le persone che non hanno un nome televisivo piuttosto che social spesso sono escluse dalle nuove produzioni e, rimanere ancora a galla per cercare di continuare a fare spettacoli, in certe fasi, è veramente dura psicologicamente.

Francesca Taverni: Io vorrei tornare a fare un’esperienza all’estero perché tanto mio figlio è nell’adolescenza, adesso un po’ ha ancora bisogno di me, ma fra un paio d’anni sarà autonomo e quindi io vorrei fare un’ altra esperienza all’estero.

Sono aperta ad andarmi a cercare lavoro fuori come ho fatto in passato con la Germania quando mi son presa la mia valigia e sono andata là per alcuni anni. Vedremo dove però… La Francia ha un bellissimo panorama teatrale però il francese non mi piace tanto, preferisco lo spagnolo! 

Sister act le suore
Le suore di Sister act il musical

Ringraziamo infinitamente la produzione per la disponibilità e gli artisti per essersi raccontati a cuore aperto a Dejavù Blog e auguriamo loro il meglio per queste ultime date del tour 2023-24 e per i prossimi progetti.

Il trailer

Scritto da Cheri SteinkellnerBill Steinkellner
Testi Glenn Slater
Traduzione, adattamento e versi italiani Franco Travaglio
Musiche Alan Menken
Coreografie Nadia Scherani
Direzione musicale Andrea Calandrini
Regia Chiara Noschese
Produzione Stage Entertainment Matteo Forte & Dan Hinde

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