Hansel e Gretel, nell’adattamento per marionette a cura di Eugenio Monti Colla, tratto dall’omonima fiaba dei Fratelli Grimm, è di scena dal 20 al 28 gennaio all’Atelier Colla e Figli. Un’imperdibile messinscena che coniuga l’eccellenza produttiva della storica compagnia marionettistica e una fiaba che porta con sé innumerevoli e complessi piani di lettura.
La trama di Hansel e Gretel
Riportata ormai due secoli fa nell’antologia “Fiabe per bambini e famiglie” dai due dei padri della moderna germanistica, i fratelli Grimm, “Hansel e Gretel” è entrata a far parte dell’immaginario collettivo del mondo occidentale. Per quei pochi che non dovessero rammentarla, o non la conoscessero, riportiamo brevemente un’estrema sintesi che, vi assicuriamo, non contiene nessuno spoiler.
Hansel e Gretel sono fratello e sorella, figli di un povero taglialegna, risposatosi dopo essere diventato vedovo. L’estrema povertà e la perfidia della matrigna innescano un pericoloso e avventuroso viaggio che mette alla prova lo spirito di sopravvivenza dei due bambini e simboleggia, quindi, l’uscita dal mondo infantile, protetto e privo di insidie, passando alla sfera adulta, in cui elementi quali la responsabilità e il coraggio di scegliere diventano le bussole che orientano il cammino dell’uomo in rapporto al principio più atavico e resistente che accompagna da illo tempore il suo destino: quello del giusto e dello sbagliato.
La compagnia Carlo Colla & Figli
Anno 1812. Curiosa e suggestiva data. Appare infatti in Germania la già menzionata raccolta di fiabe sistematizzata da Jacob e Wilhelm Grimm. In quello stesso anno, in Italia, grazie all’Archivio di Stato di Parma, sappiamo che esistono i primi permessi rilasciati a Giovanni Colla per rappresentazioni marionettistiche. Già questo dato ci permette di cogliere la presenza storica della compagnia. La dinastia Colla nasce con con Giuseppe Colla (1805 – Soresina 1861) ed è presente nella città meneghina dal 1906, anno in cui la compagnia si stabilisce al Teatro Gerolamo.
Nelle successive stagioni si occupa della gestione dello spazio diventando teatro stabile a Milano, l’unico dopo il Teatro alla Scala. Come si può leggere sul sito della compagnia Carlo Colla & Figli: “Dal 1911 sino al secondo conflitto mondiale al Gerolamo il sipario si alza alle 20,45 di tutti i giorni, escluso il venerdì, con doppio spettacolo al giovedì e alla domenica e nei giorni festivi. Ed è un rito per i milanesi accorrervi a Natale, a S. Stefano, a Capodanno, nel giorno dell’Epifania e a Carnevale”.
Nel 1861 si formano due gruppi: uno portato avanti da Carlo, da cui prende il nome la compagnia, e l’altro, avviato da Gianni e Cosetta, che darà vita al Teatro Colla ancora in attività. La secolare storia di questa famiglia di eccelsi artigiani del teatro meriterebbe certamente un spazio dedicato. L’arte antichissima della quale si fa promotrice e portavoce è altrettanto ricca di suggestioni e interpretazioni. Una tra le più note è quella nata durante il Romanticismo e che ancora oggi è oggetto di studi. Anzi, oggi sopratutto, nell’era dell’IA, non si può fare a meno di trattare il cosiddetto Das Unheimliche, o come diremmo noi italiani, Il Perturbante.
Già, perché la marionetta, il burattino, l’essere inanimato che per magia prende vita entra prepotentemente a far parte dell’analisi psicoanalitica proprio in quei primi anni del XIX secolo, quando “L’uomo della Sabbia” di E.T.A. Hoffmann suscita grande interesse nello psicoanalista tedesco Ernst Jentsch, per poi essere ripreso e sviluppato dal padre della stessa arte indagatrice della psiche umana, ovvero Sigmund Freud.
Ma, ahinoi, in questo caso possiamo limitarci soltanto a indicare possibili strade di percorrenza, sollecitando i lettore all’approfondimento. Tuttavia, non si può evitare di rimarcare l’eccezionale bravura dei marionettisti Colla. La cifra tecnica è altissima, la magia non è messa in scena solamente grazie al canovaccio della fiaba, ma quello che rende possibile la compagnia – facendo recitare delle “semplici marionette” – è davvero qualcosa che cattura non solo l’attenzione dei più piccini. Lo si legge, infatti, negli sguardi ammaliati dei genitori, che per circa 70 minuti accantonano pensieri e preoccupazioni da “grandi” per immergersi completamente in un sogno a occhi aperti.
A rendere tutto più coinvolgente, una scenografia immaginifica con cambi di scena molto riusciti: da non perdere la scena in cui la vecchina affacciata alla finestra della casetta di marzapane ammalia i bimbi con i suoi dolcetti danzanti, torte golosissime e realistiche, per poi trasformarsi in un’orribile strega in un antro oscuro e angosciante. Un plauso, infine, alla musica: la scelta è accurata e riesce a valorizzare al meglio il senso di mistero e i momenti più drammatici della messinscena.
La nostra recensione
Una messinscena imperdibile, che cela più significati e piani di lettura: l’avventura spaventosa per i bambini, la relazione con la propria famiglia e il tema della crescita. Un’occasione per ricordarci, una volta di più, di come le fiabe non siano semplici racconti, scritti al solo scopo di farli entrare quanto prima nel mondo dei sogni. La storia millenaria delle fiabe, piuttosto, riposiziona l’essere umano in un posto fra i posti, non al centro come la ragione calcolatrice e spesso idolatra pretenderebbe.
Ancora una volta è la psicoanalisi ad accorgersi o meglio, a tematizzare, a sviscerare, i motivi ancestrali che permettono alla fiaba di venire al mondo, di modificarsi nel tempo e ad analizzare come questa viene recepita. Tra i molti pregevoli lavori che sono stati svolti negli anni, vogliamo aprire una breve parentesi sul tema dell’individuazione del sé sviluppato dalla celebre allieva di Jung, Marie-Louise Von Franz. Lasciando anche in questo caso la libertà di approfondimento al lettore, ci limiteremo a due suggestioni.
La Von Franz ritiene che la fiaba una compensazione inconscia dei valori dominanti presenti in una determinata cultura e società e che in qualche modo rispondano al tentativo di descrivere metaforicamente il processo di individuazione, o meglio il processo di incarnazione del Sé. Nella fiaba di Hansel e Gretel possiamo ritrovare lo sforzo dei due bambini a costruire quella identità che li renderà adulti e quindi emancipati.
Il riadattamento operato da Eugenio Monti Colla non pregiudica la possibilità di cogliere i tratti distintivi di questa fiaba, anzi, ci permettiamo di sostenere che quest’ultima viene quantomeno arricchita. Emblematiche a tal proposito sono le due scene in cui compaiono degli onirici burattini i quali rappresentano i ricordi, le emozioni, le nostalgie, le persone care e tutto ciò che nella nostra parte inconscia ci protegge dalla quella che, continuando ad usare i termini della psicologia junghiana, viene chiamata la zona d’ombra.
Insomma, se le motivazioni per portare i bambini a uno spettacolo della compagnia Carlo Colla & Figli non mancano, possiamo asserire con estrema certezza che anche chi ha passato l’età dello sviluppo ha dei buonissimi motivi per spendere un’ora e mezza del suo tempo e cimentarsi, ancora una volta, in quello che Arthur Schnitzler aveva definito “doppio sogno“.
Locandina
Adattamento per marionette a cura di Eugenio Monti Colla dall’omonima fiaba dei Fratelli Grimm
MUSICA
Danilo Lorenzini
SCENE E LUCI
Franco Citterio
COSTUMI
Eugenio Monti Colla e Cecilia Di Marco realizzati dalla sartoria dell’Associazione Grupporiani
I MARIONETTISTI
Franco Citterio, Maria Grazia Citterio, Piero Corbella, Camillo Cosulich, Debora Coviello, Carlo Decio, Cecilia Di Marco, Michela Mantegazza, Tiziano Marcolegio, Pietro Monti, Giovanni Schiavolin, Paolo Sette
VOCI RECITANTI
Loredana Alfieri, Marco Balbi, Roberto Carusi, Carlo Decio, Lisa Mazzotti, Roberto Pompili, Gianni Quillico, Franco Sangermano, e con Anna Campanile, Arianna Cimmino, Joasia Genovese, Bianca Montobbio, Laura Maria Pezzella, Lorenzo Schiavolin si ringraziano per la collaborazione Lisa Mazzotti e l’Ecole d’Ognop
REGISTRAZIONE MUSICALE
“Fiando Ensemble”
MUSICISTI
Riccardo Acciarino, Massimo Clavenna, Antonio Papetti, Alessandro Piovesana, Carlotta Raponi, Ezio Rovetta, Bruno Tripoli, Marco Varisco, Alessandro Vescovi
CANTANTI
Marzia Castellini, Andrea Thomas Gambetti, Azusa Kubo
DIREZIONE
Daniele Sozzani Desperati
SUPERVISIONE
Danilo Lorenzini
REGISTRAZIONI
Studio “Borgo della Musica” – Milano, tecnico del suono Paolo Sportelli
DIREZIONE TECNICA
Tiziano Marcolegio
REGIA
Eugenio Monti Colla
PRODUZIONE
Associazione Grupporiani, Comune di Milano – Teatro convenzionato, NEXT Laboratorio delle idee – Regione Lombardia
Dove vedere “Hansel e Gretel”
In scena dal 20 al 28 gennaio Atelier Carlo Colla & Figli
Via Montegani 35/1 – Milano
M2 Abbiategrasso / Tram 3
Sito web: https://marionettecolla.org/
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