Ieri sera siamo stati al Teatro della Cooperativa a Milano dove alla 19.45 si accendevano le luci su “Disperanza” di e con Giulio Cavalli.
Abbiamo intervistato proprio ieri mattina il protagonista di questo viaggio tra il mondo esterno e le profondità più nascoste dell’animo di ognuno di noi.
Il pubblico attento e parte integrante di questo percorso teatral-politico-social-umoristico-pscicologico ha dato prova di apprezzare moltissimo lo splendido lavoro di Giulio Cavalli richiamandolo sul palco con fragorosi applaudi più e più volte al termine dello spettacolo.
Lo spettacolo in scena fino al 20 giugno è un momento che fa bene alla ragione e all’anima quindi… regalatevelo!
La nostra recensione di DISPERANZA
Un palco vuoto, luci soffuse e una sedia al centro del palco… ed eccolo entrare con la sua semplicità e la sua empatia travolgenti.
Giulio Cavalli si mette dietro un semplice leggio e comincia a parlarci della Disperanza, termine che fino a pochi minuti prima nessuno o pochissimi di noi conosceva.
Ci avete mai pensato a condividere l’ansia? Ebbene Giulio si e di questo non possiamo che ringraziarlo profondamente.
Si parla del mondo dei pendolari, tantissimi da sempre ogni giorno, ma considerati come una massa informe che invece qui prende vita anche nei minimi dettagli tanto quanto quella dei compratori ultimi…
Nel mondo della Disperanza non c’e speranza ma neanche disperazione è un non luogo e un non tempo… quanti di noi ci abitano?
Giulio ci mette davanti a evidenze che spesso per noi non lo sono più, come quella che, dato il supereroismo imperante in questa società di supereroi, ci fa dimenticare troppo spesso che tutti noi ogni giorno, ebbene si, perdiamo.
Si parla di politica, si ride su De Luca (come si potrebbe non farlo) ma non solo di lui e con grande commozione si ricorda la grande Nadia Toffa.
Uno spettacolo che vede come elemento centrale e catalizzante la condivisione e il rivendicare il diritto di “essere fragili”.
Due i grandi messaggi che con grande trasparenza e nel suo modo sempre molto diretto Giulio Cavalli ci lascia:
Amate sconsideratamente e amate le vostre fragilità e ricordate sempre che l’empatia ci salverà.