The Boys in the Band: uno spettacolo che ancora oggi ha tanto da dire
- PRESENTAZIONE
- LA TRAMA
- IL CAST
- REGIA E SCENOGRAFIA
- CONCLUSIONI
PRESENTAZIONE
The Boys in the Band è una commedia americana del 1968 scritta da Mart Crowley.
Nel 1970 poi il regista William Friedkin ne ha proposto un adattamento cinematografico intitolato “Festa per il compleanno del caro amico Harold“.
Per l’Italia si è occupato della traduzione e dell’adattamento Costantino della Gherardesca.
Pare che Netflix stia producendo un remake di The Boys in The Band che uscirà proprio nel 2020.
TRAMA
The Boys in the Band racconta ciò che accade ad una normale festa di compleanno, quella di Harold appunto.
Normale oggi e normale per noi, non per tutti normale cinquant’anni fa.
Harold e i suoi amici sono infatti tutti omosessuali e incarnano le differenti tipologie di persone che lo spettatore immaginava o non immaginava essere gay.
Michael organizza la festa e invita il loro gruppo di amici a festeggiare Harold, li raggiunge anche un amico “normale” di Michael: Alan.
Alan odia gli “invertiti”, così li chiama, e non lo nasconde affatto. Da ciò la serata evolve inaspettatamente verso un finale tutt’altro che positivo.
IL CAST
FRANCESCO ARICO’ – Michael
E’ Francesco Aricò ad interpretare il personaggio maggiormente presente in The Boys in The Band. Non convince del tutto la sua interpretazione che spesso risulta poco dinamica e povera di sfumature.
PAOLO GARGHENTINO – Harold
Il suo Harold, estremamente snob ed ironico, è perfettamente reso grazie ad una grande capacità interpretativa che non manca di emergere fin dalle sue prime battute.
GABRIO GENTILINI – Donald
Il suo personaggio, Donald, è uno tra i più composti in The Boys in The Band e Gabrio Gentilini riesce a restituire quest’immagine al pubblico: bravissimo!
ETTORE NICOLETTI – Hank
Hank, l’uomo che all’apparenza nessuno riterrebbe omosessuale: con grande eleganza Ettore Nicoletti interpreta questo personaggio in maniera eccellente.
ANGELO DI FIGLIA – Emory
Esilarante nei panni di Emory, Angelo Di Figlia è spesso al centro dell’attenzione sul palco per la sua esuberanza e le sue battute rese con tempi comici perfetti.
MICHAEL HABIBI NDIAYE – Bernard
Sempre con Emory, Bernard è il suo “braccio destro” e con lui Michael Habibi Ndiaye diverte il pubblico con spassose gag.
FEDERICO ANTONELLO – Larry
Infedele per natura, Larry convive con Hank e con lui battibecca in continuazione: Federico Antonello è perfettamente credibile nei panni di quest’uomo e stupisce il pubblico in particolare durante il momento che culmina con la sua telefonata.
SAMUELE CAVALLO – Alan
Spettatore di una serata a cui apparentemente non avrebbe voluto presenziare, Alan è costantemente combattuto tra l’ammettere la propria natura e il rinnegarla. Samuele Cavallo riesce a restituire questa contraddizione al pubblico.
YURI PASCALE LANGER – Cowboy
Nel suo ruolo di “regalo a sorpresa”, Yuri Pascale Langer con poche battute sa come divertire e sdrammatizzare anche nelle situazioni più complesse.
REGIA E SCENOGRAFIA
La regia di The Boys in The Band è di Giorgio Bozzo: insieme alle scenografie concorre alla sensazione di “spiare” a casa di qualcuno grazie ai mobili usati e alla ricerca di estrema naturalezza rispetto allo spazio scenico che si suddivide su due piani.
LE CONCLUSIONI
The Boys in the Band è di certo uno spettacolo che oggi ha in sé delle ovvietà per fortuna superate. Non per questo però bisogna dare per scontati i suoi messaggi che hanno ancora tanto da dire al pubblico italiano e non. E’ giusto che questa storia continui ad essere raccontata per riflettere e per superare le stupide barriere che ancora molti di noi si costruiscono!