Mozart “chirurgo” dei sentimenti
in “La mia storia con Mozart”
- PRESENTAZIONE
- LO SPETTACOLO
- IL CAST
- CONCLUSIONE
PRESENTAZIONE
La storia, scritta da Eric Emmanuel Schmitt, di un ragazzo che non riesce a trovare la propria anima e che infine si salva e impara ad amare la vita tramite la musica di Mozart.
Una lettura intensa e interessante nella Sala Cavallerizza del Teatro Litta di Milano.
LO SPETTACOLO
Luci soffuse in questa piccola sala perfettamente adatta a questa tipologia di spettacoli.
Sul palco solamente un leggio e un pianoforte digitale.
Ed ecco arrivare sul piccolo palco le due protagoniste di questo piccolo gioiello.
Si ascoltano momenti tratti dai grandi capolavori mozartiani quali la Marcia alla Turca, Ave Verum Corpus, Requiem e molti altri.
Un vero innamoramento tra il protagonista di questo “viaggio emozionale” e la musica del grande genio austriaco.
“Tu mi hai mostrato l’assoluto del bello”
Il CAST
Un attrice ed una pianista.
Due donne che renderanno estremamente intenso questo susseguirsi di emozioni tra parole e musica.
“ La vita continua ad essere circondata dalla morte ma non ne ha più lo stesso sapore “
CHIARA STOPPA – Attrice
Un’interpretazione forte e intensa la sua di un ruolo maschile che parte dalle emozioni di un quindicenne adolescente nel pieno delle sue “confusioni ormonali” per arrivare al vissuto impegnativo di un uomo di quarantacinque anni.
Molte le sfumature nella sua recitazione che passa da momenti ironici ad altri di intensa profondità emotiva in questa rilettura de “La mia storia con Mozart”.
ANGELA LAZZARONI – Pianista
Le sue mani davano voce alle risposte che ci si aspettavano da Mozart.
Momenti di assolo a momenti di sottofondo eseguiti con molta eleganza e precisione stilistica.
Difficile ruolo per un pianista riportare dei capolavori mozartiani su un pianoforte digitale (da pianista posso assolutamente capirlo) e quindi apprezzabile la performance in tutte le sue difficoltà.
CONCLUSIONE
Un piccolo gioiello dai forti contenuti.
Un percorso che porta a riflettere in un modo inaspettato se stessi e i capolavori mozartiani.
Un’oretta fruibile da un pubblico anche di non “intenditori mozartiani” ma anche da chi vuole semplicemente farsi un viaggio emozionale dentro se stesso.