“Miele” è una parentesi musicale romantica dal sapore retrò. Quando lo canto mi sembra di vivere uno spostamento spazio-temporale, come un magico e dolce viaggio nell’attesa del ritorno di un amore.
Giusy Ferreri ha eseguito ieri sera, nella serata di martedì 1° febbraio, la prima performance di “Miele” sul palco dell’Ariston, utilizzando in due momenti del brano un megafono vintage per trasformare la sua voce e trasportare da subito gli ascoltatori nel mood retrò del brano. Accanto al direttore d’orchestra, inoltre, è stato posizionato un grammofono d’epoca, altro elemento che ha contribuito a far immergere nell’atmosfera d’altri tempi del brano, scritto da Takagi & Ketra, Federica Abbate e Davide Petrella.
A dirigere l’orchestra del Festival di Sanremo per Giusy Ferreri è il Maestro Enrico Melozzi.
Sul palco del Teatro Ariston Giusy Ferreri veste Philipp Plein.
Nella serata di venerdì 4 febbraio, Giusy Ferreri, accompagnata sul palco da ANDY dei Bluvertigo, interpreterà “Io vivrò (Senza te)”, celebre brano del 1969 di Lucio Battisti.
Cortometraggi: il nuovo Album di Giusy Ferreri
“CORTOMETRAGGI”, disponibile in preorder in formato CD e vinile al seguente link( https://giusyferrei.lnk.to/Cortometraggi_preorder) e in pre-save e pre-add (https://giusyferreri.lnk.to/cortometraggi), è il sesto album in studio di Giusy Ferreri e arriva a 5 anni di distanza dal precedente “Girotondo”, uscito nel 2017.
La tracklist di “Cortometraggi”
1. Miele
2. Qualsiasi amore
3. Federico Fellini
4. Gli Oasis di una volta
5. Causa effetto
6. Angoli di mare
7. L’amore è un tiranno
8. La forma del tuo cuore
9. Quello che abbiamo perso
10. Cuore sparso
11. Il diritto di essere felice
12. Ricordo
La parola a Giusy Ferreri.
Da cosa nasce l’idea di mettere un grammofono vicino al direttore d’orchestra e di usare un megafono sul palco?
E’ stata una scelta artistica molto mirata. Il brano ha sonorità retrò dove la voce in due punti, inizio e special, ha sonorità come se arrivasse dal grammofono.
Il megafono nautico è lo strumento migliore per riprodurre questo effetto vintage e mi piaceva come cornice stilistica per ricondurre il brano sanremese a tutto il progetto del mio nuovo Album “Cortometraggi”.
Nell’Album c’è anche un omaggio a Federico Fellini e l’uso sul palco dell’Ariston di un megafono mi ricordava con leggera ironia il mondo felliniano.
Come ti trovi in questa atmosfera che unisce musica e cinema, molto diversa dai tuoi pezzi precedenti?
Non volevo creare un percorso esageratamente lontano dai miei ultimi brani. Questo è un primo esperimento per provare a immaginare qualcosa di diverso ma che mantenga un alone di originalità, orecchiabilità, immediatezza che mi contraddistinguono.
Volevo vivere il festival con un brano da atmosfere diverse. Mi sembra qualcosa di nuovo ma non troppo lontano da me.
Come mai hai scelto Federica Abbate per scrivere il brano?
Con lei sono anni che lavoro anche per i brani estivi.
Volevo portare un brano non propriamente impegnativo e “Miele” è qualcosa di malinconico che rappresenta anche la vita quotidiana. Volevo dare un messaggio semplice e Federica è molo brava a scrivere testi che arrivano in modo facile al cuore delle persone.
Se tu non fossi in gara chi tiferesti?
Ieri ho sentito solo piccoli frammenti ma, dal poco che ho visto, mi sono arrivati molto Gianni Morandi e La rappresentante di Lista, bellissimo anche il brano di Mahmood e Blanco.
Ho grande aspettative questa sera su Elisa, Fabrizio Moro e Le Vibrazioni.
Nel video ufficiale di “Miele” ci sono due personalità molto diverse che penso tu abbia. Riesci a farle convivere in te?
E’ una cosa che riconosco in me da tantissimi anni e la vivo oggi in modo più consapevole trovando un armonia tra le due anime contrastanti.

Quanto sei legata al tuo nuovo Album e a quale canzone di più tra tutte?
Sento molto questo nuovo lavoro perchè lo ritengo concepito con una ricerca mirata e maggior consapevolezza. Sono molti i brani a cui sono legata. “Miele” sicuramente per il suo fascino e la sua magia ma davvero anche tanti altri che esprimono concetti molto belli in diverse sonorità.
Come stai vedendo il primo Festival da mamma?
Con grande entusiasmo. E’ bellissimo sapere che mia figlia a casa, a 4 anni e mezzo, mi guarda, è una grande emozione.
L’entusiasmo è dato anche dal privilegio di essere qui all’Ariston (mancavo da 5 anni) e aver pronto un nuovo progetto discografico che è l’inizio di un nuovo capitolo.
Perchè il brano di Battisti “Io vivrò” per le cover?
Volevo omaggiare la canzone italiana e trovo che questo sia un grande brano, molto intenso ma con una vena malinconica molto diversa da quella di “Miele”. Sonorità e approcci vocali moto differenti. L’arrangiamento è stato concepito con un atmosfera soft rock.
Con quale artista di quelli in gara avesti voluto duettare?
Sarebbero tantissimi e non saprei da dove iniziare.