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IL GIOCO DELL’AMORE E DEL CASO. L’amore trionfa su pregiudizi e apparenze? La nostra recensione
Scuro Chiaro

IL GIOCO DELL’AMORE E DEL CASO. L’amore trionfa su pregiudizi e apparenze? La nostra recensione

Il gioco dell'amore e del caso

“Il gioco dell’amore e del caso” di Pierre Carlet de Chamblain de MarivauxTeatro Litta.
Nuovamente una commedia che ci giunge dal mondo della commedia francese.
Una commedia giocata su l’assunzione di false identità per poter conoscere meglio i sentimenti di un possibile innamorato.
Qualcosa di simile abbiamo visto nel corso dell’anno con “La pulce nell’orecchio”, sempre di origine francese.

Il regista Antonio Syxty ha voluto una nuova traduzione del testo, ad opera di Michele Zaffarano, perché, come ci ha spiegato nell’intervista che abbiamo riportato qualche giorno fa, desideroso di ridare un peso un importanza, che oggi forse si va perdendo, alle parole

La trama di “Il gioco dell’amore e del caso

Silvia e Lisetta padrona e cameriera, ma tra loro vi è anche confidenza, una sorta di sorellanza tra donne.
Silvia confida quindi alla sua cameriera i suoi dubbi, meglio ritrosia alla proposta fatta da sua padre Orgone.

Orgone ha accolto la richiesta di un suo vecchio amico e gli ha promesso in sposa la figlia al figlio di lui, Dorante, che sta giungendo per fare la conoscenza della promessa sposa.

Orgone si dimostra padre moderno e di fronte alle perplessità della figlia Silvia, dichiara che il suo impegno con il suo vecchio amico non è vincolante, ma che i giovani dovranno reciprocamente piacersi per poter accettare questo matrimonio.

Il gioco dell'amore e del caso
I due “promessi” sotto mentite spoglie fanno la conoscenza.

Rinfrancata da questa premessa, Silvia chiede come ulteriore cautela di poter conoscere da “distante” il futuro sposo. Chiede quindi di fare uno scambio di persona e presentarsi come la sua cameriera (e viceversa).

Orgone accetta lo scambio e nello stesso tempo viene a sapere, tramite una lettera del suo amico, che anche il futuro sposo, Dorante, metterà in atto esattamente lo stesso stratagemma.

Orgone tiene nascosta alla figlia questa notizia e lascia che i giovani si incontrino ognuno all’oscuro dell’ “inganno” dell’altro.

Avremo così un mescolarsi di malintesi, verità nascoste, inganni. Il tutto porterà però alla fine al trionfo comunque dell’amore.

Il cast di “Il gioco dell’amore e del caso

Gaetano Callegaro
Gaetano Callegaro è il padre Orgone

Gaetano Callegaro (Orgone): questo padre, pur seguendo le consuetudini del tempo (come promettere in sposa la figlia prescindendo dalle sue scelte), si dimostra essere “moderno” e saggio.

Mostra ascolto per i dubbi ed i desideri della figlia, disponibilità a che faccia una conoscenza diretta prima di fare una scelta. Si prende anche il gusto di divertirsi un po’ alle spalle di questi giovani che quasi si dimostrano fin troppo prudenti.

Francesca Massari (Silvia) e Francesco Martucci (Dorante): per entrambi un compito non facile, fingere nella finzione.
Sono i due “promessi” i due padroni, ma devono fingersi cameriera e servitore. Nello stesso tempo nel fingersi servitori devono conservare delle sfumature di modi e linguaggio che riveli il loro vero essere.

Insomma un compito non facile come può sembrare, ma ben assolto da entrambi

Jasmine Monti e Filippo Renda
Jasmine Monti è la cameriera Lisetta e Filippo Renda il servitore Arlecchino, nei ruoli però dei rispettivi padroni.

Jasmine Monti (Lisetta) e Filippo Renda (Arlecchino): Anche per questi due interpreti si presenta la stessa difficoltà dei loro colleghi, con forse una difficoltà in più.
La difficoltà di non rendere delle macchiette i loro personaggi.

Jasmine Monti e Filippo Renda scelgono due vie diverse.
Jasmine sceglie la “naturalezza”, la confidenza che ha con la sua padrona le permette di conoscere i modi e i toni richiesti dal ruolo ma ben conditi da una prosaicità più “popolana”.

Filippo Renda sceglie invece di accentuare, quasi esasperare i toni e la gestualità del suo Arlecchino che vuole fingersi un “signore”. Riprende un po’ movenze che ricordano il personaggio “Jacopo Ortis” di Raul Cremona, per sottolineare il talora troppa ammirazione di se.


La nostra recensione


E’ uno spettacolo sicuramente divertente e coinvolgente, nonostante sia facilmente immaginabile l’evoluzione ed il finale.
E nonostante fin dall’inizio sia rivelato l’inganno ed il travestimento.

Sicuramente interessante scoprire che già nel ‘700 non tutte le donne consideravano il matrimonio come l’ovvio e imprescindibile scopo della vita.

Interessante anche il fatto che sia ben chiaro che la persona nell’intimità della vita a due possa essere ben diversa da ciò che appare in pubblico, in società.

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Ben presente e chiaro un tema che, evidentemente a Marivaux sta molto a cuore. Cioè che l’amore segue sue vie che vanno oltre la ragione, la razionalità, ciò che uno può aver programmato. Va oltre anche alle apparenze e ai pregiudizi.

Il gioco dell'amore e del caso
Ed ecco finalmente si svelano i misteri.

Scenografia essenziale, semplici teli trasparenti, per segnalare l’entrare e l’uscire dagli ambienti dei personaggi, e alcuni sgabelli.

L’uso di cappelli a dir poco estrosi e di colori diversi indicano quando i personaggi sono servitori piuttosto che i padroni (Blu per i servitori e rosso-Arancione per i padroni.)

Cast Artistico e Tecnico di “Il gioco dell’amore e del caso

Attori: Gaetano Callegaro, Francesca Massari, Francesco Martucci, Jasmine Monti, Filippo Renda

Adattamento e regia: Antonio Syxty
Regista assistente: Filippo Renda  

Nuova traduzione di Michele Zaffarano  

Scene: Guido Buganza  
Costumi: Valentina Volpi

Disegno Luci: Fulvio Melli
Staff tecnico: Ahmad Shalabi, Stefano Lattanzio  
Delegate di Produzione: Lisa Metelli, Sofia Tieri  
Produzione: Manifatture Teatrali Milanesi

Teatro Litta MTM di Milano

Il gioco dell’amore e del casoTeatro Litta

Dal 24/06/2024 al 13/07/2024

INFORMAZIONI BIGLIETTERIA
Teatro Litta
Corso Magenta 24
02.86.45.45.45 – biglietteria@mtmteatro.it

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