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ANTONIO SYXTY ci parla di “Il gioco dell’amore e del caso” in scena al Teatro Litta di Milano in prima Nazionale. Intervista esclusiva.
Scuro Chiaro

ANTONIO SYXTY ci parla di “Il gioco dell’amore e del caso” in scena al Teatro Litta di Milano in prima Nazionale. Intervista esclusiva.

Il gorilla rosa tra i protagonisti di "Il gioco dell'amore e del caso" con al regia di Antonio Syxty.

Antonio Syxty, regista di “Il gioco dell’amore e del caso” di Pierre Carlet de Chamblain de Marivaux, con cui avevamo avuto il piacere di chiacchierare in occasione di “Through the Night Softly“, ci parla di questo nuovissimo spettacolo, di cui ha voluto il rifacimento della traduzione, che tra risate e colpi di scena ci farà anche riflette su tematiche sociali sempre attuali.

Attraverso questa commedia, Marivaux offre uno sguardo penetrante sulla metafisica del cuore, evidenziando il trionfo della passione sull’egoismo e le convenzioni sociali, incantando il pubblico con il suo intrigo avvincente e la sua raffinata analisi dell’amore e della società.

Lo spettacolo sarà in scena al MTM – Teatro Litta dal 24 Giugno al 13 Luglio 2024.

Lo spettacolo

ll gioco dell’amore e del caso” è una commedia teatrale molto simile a un prezioso ingranaggio. Questo capolavoro, esaltato come uno dei vertici della drammaturgia francese, cattura l’attenzione degli spettatori con un intricato intreccio di travestimenti, inganni e amori segreti.

In questa vera e propria commedia degli equivoci, Marivaux mette in scena il classico scambio di ruoli, quello tra padroni e servi, che, pur proponendosi uno scopo chiarificatore, non porta altro se non ulteriori complicazioni di sentimenti e relazioni.

Una breve sinossi dello spettacolo

La giovane Silvia, consapevole della difficoltà di trovare il ‘marito perfetto’, tanto più che i cosiddetti ‘ottimi partiti’ si trasformano ben presto, tra le mura domestiche, in individui dispotici, privi di spirito e di gentilezza, attende con timore l’arrivo dell’uomo che il padre ha scelto come suo sposo. 

Nasce così in lei il desiderio di poterlo osservare ‘da una certa distanza’, prendendo il posto della sua cameriera, Lisetta, la quale a sua volta indosserà i panni della padrona. 

La locandina dello spettacolo
La locandina dello spettacolo.

Non sa però che Dorando, per lo stesso motivo, ha deciso di fingersi servitore, affidando al proprio servo Arlecchino, il compito di impersonarlo. La commedia si conclude con un doppio matrimonio tra Silvia e Dorando e tra Arlecchino e Lisetta.

Tra dialoghi e continui malintesi, il grande autore francese riesce a offrirci una commedia divertente, brillante, con momenti esilaranti non privi di una comica suspense. Riuscirà l’amore a trionfare sull’egoismo, sui pregiudizi e sugli ostacoli che il destino si diverte a innalzare?

Quattro chiacchiere con l’attore Antonio Syxty.

Vorrei cominciare questa nostra chiacchierata con una tua frase che mi ha molto colpito, ovvero “il teatro è il luogo del tradimento”…
Sì, mi piace affermare che il teatro è un luogo in cui viene “costruita” una vita che viene tradita nel momento in cui la ricostruisci, perché non è quella autentica.
Alla parola tradimento attribuisco in questo caso un senso positivo, è la pratica in se che corrobora il fatto che il teatro è una forma di specchio della vita e quindi ne fa una rappresentazione “non fedele all’originale”.

Affermi che questo tuo nuovo spettacolo ti ha davvero colpito. Questo testo di Marivauxed ha avuto una grande risonanza in Francia, cosa che in Italia quando parliamo di questo mondo parliamo di Moliere…
Esatto, e diciamo che secondo me questo accade per comodità. Non avevano Goldoni, o meglio lo hanno poco sfruttato…
Ci sono però anche delle ragioni puramente economiche. Nelle scuole Goldoni è in programma, Moliere e Marivaux no e quindi è anche poco “da botteghino” a livello dei teatri italiani.

Veniamo alla tematica dello spettacolo. Da musicista non posso non trovare delle similitudine con un “Così fan tutte” di Mozart o una “Serva Padrona” di Pergolesi, siamo in questo mondo…
Sì, siamo esattamente in questo mondo che è anche divertente, dato che ci rappresenta in una forma anche un po’ iconografica nei comportamenti e nel modo di essere.
Diverte il linguaggio con cui viene messo in atto e il meccanismo con qui si svolge la storia.
L’equivoco e lo scambio vengono palesemente dichiarati già dall’inizio allo spettatore che quindi vivrà lo spettacolo guardando da una “lente d’ingrandimento” qual’è il comportamento, l’arguzia di parola tra servi e padroni.

Tu hai voluto far rifare la traduzione del testo, volendo dare peso alle parole e trovo che questo sia una cosa oggi importante a livello generale.
Sì, io credo che diamo poca importanza al modo in cui ci esprimiamo e al linguaggio in se.
Tendiamo ad essere molto diretti e sbrigativi, ragioniamo per forme corte avendo perso il piacere di comunicare attraverso le parole che sia con il nostro amato che con il nostro nemico…
La nostra epoca ci rende più avari a livello di linguaggio, facciamo sempre più fatica a usarne di nuove e a comprendere la forza e l’erotismo delle parole.
Le parole sono un suono e come tale entra nel nostro orecchio e ci eccita in modo positivo o negativo.
Ho quindi voluto una nuova traduzione perché quella che avevo io la trovavo un po’ una “scorciatoia”.

Arriviamo ora al meraviglioso gorilla rosa con la maschera che appare in locandina, spiegaci questa scelta…
Io, per quanto riguarda la scenografia, ho chiesto a Guido Fuganza qualcosa non filologico al periodo, volevo una sorta di limbo bianco, una sorta di bolla dove però sentivo la necessità di calarci un intruso.
E quale poteva essere il “miglior intruso” se non il primate che ci ricorda che noi veniamo da li!
Vi è anche una sorta di analogia con la visione di Silvia, una delle protagoniste che vede l’uomo come una persona che nella vita coniugale si maschera e, da persona gradevole, si trasforma nell’intimità in una sorta di “macaco”.
Una riflessone anche su quanto possiamo addomesticare la nostra animalità oppure no.

Il Cast Artistico e Tecnico.

Attori: Gaetano Callegaro, Francesca Massari, Francesco Martucci, Jasmine Monti, Filippo Renda

Adattamento e regia: Antonio Syxty
Regista assistente: Filippo Renda  

Nuova traduzione di Michele Zaffarano  

Scene: Guido Buganza  
Costumi: Valentina Volpi

Disegno Luci: Fulvio Melli
Staff tecnico: Ahmad Shalabi, Stefano Lattanzio  
Delegate di Produzione: Lisa Metelli, Sofia Tieri  
Produzione: Manifatture Teatrali Milanesi

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Info e biglietti

MTM Teatro Litta – dal 24 giugno al 13 luglio 2024

da lunedì a sabato ore 20.30

intero € 30,00 – convenzioni € 24,00 – ridotto Arcobaleno (per chi porta in cassa un oggetto arcobaleno) € 24,00 – Under 30 e Over 65 € 17,00 – Università € 17,00 – scuole di Teatro € 19,00 – scuole civiche Fondazione Milano, Piccolo Teatro, La Scala e Filodrammatici € 11,00 – Scuole MTM € 10,00 – ridotto DVA € 15,00 tagliando Esselunga di colore ROSSO

Info e prenotazioni biglietteria@mtmteatro.it – 02.86.45.45.45

Scarica l’App di MTM Teatro e acquista con un clic

Abbonamenti: MTM Serendipity, MTM Serendipity Over 65, MTM Serendipity Under 30 x2, MTM Serendipity Under 30 x4, MTM Il piacere di sorridere.

Biglietti sono acquistabili sul sito www.mtmteatro.it e sul sito e punti vendita vivaticket.it. I biglietti prenotati vanno ritirati nei giorni precedenti negli orari di prevendita e la domenica a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

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