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“STABAT PATER – Viaggio tra padri combattenti”: una preghiera per chi sceglie di non arrendersi

“STABAT PATER – Viaggio tra padri combattenti”: una preghiera per chi sceglie di non arrendersi

Stabat-Pater

Trovo doveroso specificare che nell’articolo andrò a parlare di uno spettacolo legato al tema delle disabilità. Spero di riuscire a rimanere il più rispettoso possibile verso chiunque, se così non fosse ascolterò volentieri suggerimenti da chi è più navigato in questo mondo.

Stabat Pater – Viaggio tra padri combattenti”, un intenso spettacolo teatrale scritto da Elena Lolli e Manuel Ferreira, è un progetto di inclusione sociale a cura di Alma Rosé in collaborazione con Sanpapié. A Milano è stato in scena dal 10 al 12 novembre 2022 al MTM Teatro Litta. Abbiamo avuto il piacere di dialogare dello spettacolo con Lolli, qui potrete trovare l’intervista.

La sinossi di “Stabat Pater – Viaggio tra padri combattenti”

Lo spettacolo porta in scena amori e dolori del mondo paterno alle prese con la disabilità del proprio figlio, in un vortice di amore e frustrazione, premura e domande che facilmente possono accompagnare chi vive una realtà simile.

Il cast di “Stabat Pater – Viaggio tra padri combattenti”

Manuel Ferreira
Manuel Ferreira è il padre, molto legato al figlio.

Manuel Ferreira, attore, nel racconto impersonifica un padre di famiglia alle prese con la disabilità del figlio. Solo lui si pone al pubblico tramite il dialogo, dato che la condizione del figlio non permette a quest’ultimo la parola. Durante la visione, il pubblico si ritroverà di fronte ad un’interpretazione carica di emotività di un padre al cui interno convivono amore verso il figlio ma al contempo difficoltà dettate dalla condizione del discendente.

Gioele Cosentino
Gioele Cosentino, il figlio, in una grande performance.

Gioele Cosentino inscena il figlio del padre interpretato da Ferreira. Il personaggio, affetto da una grave forma di disabilità sia fisica sia cognitiva, viene rappresentato da un eccellente ballerino che, con le sue movenze, imita gli scatti scoordinati di chi è affetto da particolari condizioni fisiche. Difficile non rimanere impressionati da un’esibizione così diretta e vera.

Autori: Elena Lolli e Manuel Ferreira
Regia: Claudio Orlandini
Musiche: Mauro Buttafava
Coreografia: Lara Guidetti

MTM Teatro Litta

Come da sopra, lo spettacolo è stato portato al Teatro Litta dal 10 al 12 novembre 2022. Consigliamo quindi di seguire le menti del progetto ed i vostri teatri locali tramite social per venire a conoscenza di eventuali rappresentazioni. Mentre per gli eventi al Litta troverete tutto quel che vorrete consultando il sito di Manifatture Teatrali Milanesi.

Stabat Pater
Una sequenza tratta dalla messinscena.

La nostra recensione


Partiamo dal fatto che non è sicuramente facile parlare di uno spettacolo simile, non renderei giustizia a questa esperienza. Come sicuramente non deve essere stato facile preparare un tale progetto teatrale. Eppure ne sono rimasto particolarmente colpito. Non so dire perché, ma mi aspettavo di trovarmi di fronte ad uno spettacolo meno crudo di quello che in realtà, per me, è stato.

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La scenografia che accompagna i due sul palco è ridotta all’osso, ciò permette di rivolgere la massima attenzione verso i protagonisti, che ci regalano interpretazioni particolarmente potenti. Da una parte abbiamo una performance fisica superba di Cosentino, a mio avviso capace di portare in scena una tale condizione umana senza mancare di rispetto a chi la vive veramente. Dall’altra, Ferreira si fa carico di inscenare senza fronzoli l’impatto che la nascita e successiva crescita di un figlio con disabilità può avere nella vita di un uomo.

La figura paterna qui perde qualsiasi sfumatura di uno stereotipo patriarcale, è attivamente coinvolto, tra mille peripezie, nella cura costante del figlio. Fatto che lo porta ad agognare momenti di tranquillità e di cura anche di sé. Questo credo sia ciò che più mi ha colpito: non tirarsi indietro nel mostrare quanto difficile sia la vita di un padre in queste condizioni. Per quanto si capisca l’amore che prova per il figlio, è straziante vedere quanto soffra di non poter vivere una vita più ordinaria.

Stabat-Pater
Da sinistra, Manuel Ferreira e Gioele Cosentino, i protagonisti dello spettacolo.

Anche i momenti che si concedono all’ironia, che hanno strappato diverse risate in sala, non hanno scaturito in me lo stesso effetto. Non riuscivo a ridere davanti ad una evidente amarezza di fondo in questi momenti apparentemente più leggeri.Una nota positiva, comunque, rimane a fine visione. Una resilienza invidiabile di un padre che, nonostante tutto, ha ancora la forza di andare avanti. Ma in situazioni come queste è necessario che tutti facciano la loro parte, anche solo evitando di occupare il posto per persone con disabilità ad un parcheggio, aneddoto presente nell’opera.

Infine, una riflessione a cui ho avuto modo di ripensare dopo lo spettacolo. Ognuno di noi affronti le sue battaglie, le più disparate e magari impensabili, con il diritto di viverle quanto intensamente necessario. Davanti ad una storia tale, però, perlomeno io, non posso che fermarmi per ricordare a me stesso di alcune fortune avute non certo per merito mio, per le quali è facile prestare poca attenzione.

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