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“SE CI SEI BATTI UN COLPO”: vivere o non vivere senza il cuore, questo è il dilemma.
Scuro Chiaro

“SE CI SEI BATTI UN COLPO”: vivere o non vivere senza il cuore, questo è il dilemma.

Se ci sei batti un colpo

Se ci sei batti un colpo”, nato dalla mente di Letizia Russo e diretto da Laura Curino, è uno spettacolo teatrale inscenato a Milano dal 31 marzo al 2 aprile 2023 al MTM Teatro Litta.

La sinossi di “Se ci sei batti un colpo”

Franco è un uomo come tanti altri in tutto e per tutto, se non fosse che è nato senza cuore. Per tutta la vita ha cercato di essere come tutti gli altri, senza successo. Da qui, la domanda cardine dello spettacolo: ha senso vivere senza un cuore? Da qui un viaggio tra il sacro e profano per trovare una risposta e mettere in pace il suo cuo… il suo io.

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Fabio Mascagni, protagonista dello spettacolo.

Il cast di “Se ci sei batti un colpo”

Fabio Mascagni, unico interprete dello spettacolo, dà voce non solo al protagonista Franco ma anche a tutti i personaggi che si relazionano con lui. L’attore regala così al pubblico un’interpretazione complessiva a dir poco notevole, rendendo ogni singolo personaggio unico e distinguibile.

Autrice: Letizia Russo
Regia: Laura Curino
Luci: Corrado Mura
Fotografie: Cristina Poccardi
Produzione: E20INSCENA

MTM Teatro Litta

Come da sopra, lo spettacolo è stato portato al Teatro Litta dal 31 marzo al 2 aprile 2023. Consigliamo quindi di seguire le menti del progetto ed i vostri teatri locali tramite social per venire a conoscenza di eventuali rappresentazioni. Mentre per gli eventi al Litta troverete tutto quel che vorrete consultando il sito di Manifatture Teatrali Milanesi.

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Mascagni durante l’interpretazione di uno degli svariati personaggi dello spettacolo.

La nostra recensione


Parto col dire che mi ero immaginato uno spettacolo che avrebbe puntato ad affrontare un tema in parte diverso rispetto a quello trattato, ma questo è più un promemoria personale per ricordarsi di non crearsi aspettative. Da una parte mi aspettavo un focus molto più ampio su come Franco si approccia al mondo data la sua peculiarità. Dall’altra la rappresentazione ha puntato molto di più sulla ricerca di senso per una vita vissuta senza alcun tipo di emozione, rese possibili dall’avere un cuore. In particolare tutta la parte centrale dell’opera va a rappresentare, seppur in chiave comica, come i vari credo religiosi più diffusi si approcciano al tema della morte.

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In ogni modo, la ricerca intrapresa è sicuramente di interesse. Franco, in fondo, desidera essere come gli altri, ha passato la vita a studiare i comportamenti umani per cercare di essere come loro ma a nulla è servito. Da qui nasce il suo desiderio di risposta per dar pace ad un individuo che, pur senza cuore, riconosce una stortura, o direi meglio peculiarità, nella situazione in cui vive. Non è tremendamente umana come situazione?

Ma, dopotutto, come forse il messaggio vuole essere, è cercare di vivere la propria vita nel miglior modo possibile, perché non potrai davvero sapere come andrà a finire e che cosa ci attende dopo.

Piccola nota: ad un certo punto fa la sua comparsa anche Zeus, con un inaspettato ma sinceramente ilare accento marcatamente toscano. Probabilmente il mio momento preferito dello spettacolo.

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