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MAI MORTI DI RENATO SARTI – LA NOSTRA RECENSIONE
Scuro Chiaro

MAI MORTI DI RENATO SARTI – LA NOSTRA RECENSIONE

Renato Sarti

Su youtube.com – canale di Renato Sarti fino a tutto il 25 aprile 2020

PRESENTAZIONE

Lo spettacolo scritto da Renato Sarti, è andato in scena per la prima volta nel luglio del 2000, avrebbe dovuto essere rappresentato dal 21 al 26 aprile di quest’anno, insieme ad un altro spettacolo “Nome di battaglia Lia”, al Teatro OUT OFF di Milano.
Ovviamente a causa del lockdown Coronavirus, lo spettacolo è stato sospeso; ll tetro dell’Elfo in accordo con il Teatro della Cooperativa ha deciso di mettere a disposizione on line la versione registrata dello spettacolo.

Renato Sarti
LO SPETTACOLO

MAI MORTI è il nome di uno dei più terribili battaglioni della Decima MAS (una flottiglia della regia Marina imperiale che nel settembre del ’43 si offriva ai servigi dei tedeschi, che la impiegarono nella lotta anti partigiana), divenuto tristemente noto per gli efferati omicidi e le disumane torture praticate soprattutto da uno dei suoi militanti, Ettore Muti.

Lo spettacolo è una lunga affabulazione di un nostalgico, oggi impegnato in prima persona, come vigilantes, a difesa dell’ordine pubblico, contro viados, extracomunitari, zingari e drogati.
Fascista mai pentito, durante una notte milanese dei nostri giorni, percorre un allucinante viaggio, una sorta di sogno ad occhi aperti, prendendo spunto prima da alcune vicende del passato più prossimo, dalla strage di piazza Fontana fino ai G8 di Genova, per poi abbandonarsi ai ricordi lontani delle torture praticate nelle stanze di quello che poi diventerà il Piccolo Teatro di Milano; i ricordi anche delle stragi compiute dall’esercito Italiano in Africa nonché dell’uso indiscriminato e massiccio dei gas contro le popolazioni civili.

CAST

Bebo Storti dà voce e corpo al nostalgico con toni sarcastici, cinici, crudeli.
Storti, giunto alla notorietà del grande pubblico grazie alla Gialappa’s Band e “Quelli che il calcio”, non è solo attore comico anzi! Non sono nuove per lui queste parti “antipatiche” ed “odiose”, (vedi il suo personaggio, nel suo ultimo film “Nome di donna”) ed è veramente molto abile, credibile, vero, tanto che l’interpretazione di questo personaggio gli ha procurato anche alcune minacce.

REGIA

Renato Sarti: è qui autore e regista di questo monologo.
E’ da sempre impegnato sui temi della memoria storica, ha voluto ripercorrere, attraverso i racconti di un uomo “mai pentito”, episodi della nostra storia ampiamente documentati.
In scena pochi mobili un letto, un armadio, un tavolino, un paio di sedie.
Un’ambientazione domestica, intima, in contrasto con i fatti narrati pubblici, paurosi.
Luci scarse, fioche, notturne.
Prevale l’oscurità, il nero, sulla scena come nella trama.

CONCLUSIONE

Un monologo duro, forte, gli elenchi delle efferatezze compiute dagli “eroi” del protagonista fanno tremare le gambe dall’orrore.
Uno spettacolo che fa discutere, fa arrabbiare.
Cerca di far ricordare che la parola antifascismo in Italia ha ancora motivo di esistere.

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Cerca di far riflettere come in Italia razzismo, nazionalismo, xenofobia siano ancora radicati e difficili da eliminare, perché forse a volte si mimetizzano, si nascondono.
Credo che anche alla luce dei fatti più recenti della storia di questi nostri ultimi giorni, sia ancora e nuovamente spunto di riflessione e discussione.
Nella parte finale, addirittura questo fanatico nostalgico, scende dal palco e si pone di fronte alla platea, ti interroga con il dito puntato, non ti da scampo, ti mette di fronte a fatti, segnali ben precisi, per i quali la situazione potrebbe rapidamente precipitare negli abissi di quegli anni.

Questo risulta ancora tragicamente vero oggi, anche se sono passati vent’anni da quando è stato scritto e rappresentato la prima volta.
Spero dunque che abbiate modo di vederlo, nell’attesa che questa serrata abbia termine e torni ad essere rappresentato nei teatri, come già era in programma.

Nel frattempo eccovi qui il video di “MAI MORTI”.

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