Cinema, teatro e arte, Anteo, la compagnia Colla e la Pinacoteca di Brera: un incontro sapiente di eccellenze del panorama culturale italiano ci regala una prima visione inattesa e quanto mai riuscita, Peregrin and the Giant Fish.
La favola, illustrata da Tom Seidmann-Freud e pubblicata in Italia da Topipittori, debutta in anteprima per soli tre giorni, il 26, 27, 28 dicembre all’Anteo Spaziocinema, e, a partire dal 30 dicembre, sarà disponibile su BreraPlus, la piattaforma streaming della Pinacoteca di Brera.
La trama di “Peregrin and the Giant Fish”
La scena si apre su un mondo metateatrale in bianco e nero, oscuro e polveroso, il retrobottega di una sala di marionette. In un baule riposa Il protagonista di questa operetta in musica, Peregrin, un bambino/marionetta dal caschetto biondo che si addormenta e in un batter di ciglia si risveglia in un sogno: è in una città insieme al suo pesce rosso Nikeling che, una volta sfuggito dalla boccia, si trasforma in un gigantesco animale che lo trasporta su un’isola sconosciuta.
La destinazione è misteriosa e quanto mai utopica: è una terra piena di colori, di bambini allegri e gentili, in cui non esiste il denaro, tutti lavorano per il bene comune e sono pienamente soddisfatti, perché ricevono ciò che gli è necessario. Un mondo felice e pieno, nuovo, ma solo in apparenza: la conclusione, in cui Peregrin torna verso il passato – rappresentato dal pesce che Peregrin vorrebbe ringraziare – è un amaro risveglio: il bambino si ritrova nel suo baule nella stanza e nel mondo buio da cui era partito, dimostrandoci come nulla possa mai cambiare per davvero.
La Produzione di “Peregrin and the Giant Fish”
Peregrin and the Giant Fish è una produzione d’eccezione che mescola linguaggi mediatici diversi e coinvolge figure di assoluto prestigio. Il libretto è scritto da James Bradburne, architetto e museologo britannico, dal luglio 2015 direttore della Pinacoteca di Brera e della Biblioteca Braidense. Questa nuova produzione cinematografica ben si inscrive nel suo lavoro di rinnovamento della visione di museo: Brera è uno spazio con un legame solido e quotidiano con la propria community grazie all’abbonamento, che sostituisce il classico biglietto.
I protagonisti di questa operetta cinematografica sono le marionette realizzate dalla Compagnia Carlo Colla & Figli – Associazione Grupporiani, attiva da più di due secoli, capace di animare con perizia straordinaria capolavori della tradizione lirica, comica, del teatro di prosa e del Balletto, come lo Schiaccianoci di scena proprio in questi giorni al Piccolo Teatro: per Peregrin and the Giant Fish ha realizzato 14 nuove marionette ispirate alla versione illustrata, dallo stile contemporaneo ed essenziale. Le figure, infatti, sono meno “umane”, più stilizzate e semplificate, l’abbigliamento delle marionette è più semplice rispetto al consueto e il loro volto è statico e inespressivo, senza possibilità di muovere la bocca.
Una serie di personaggi, dunque, distante da quella cui i Colla ci hanno abituato ma egualmente capace di catturare lo spettatore. È una scelta che ci sembra più vicina ai classici cinematografici in stop motion e alle illustrazioni del libro.
Un altro punto di assoluta forza è la scenografia realizzata da Libri Finti Clandestini, collettivo artistico che collabora già dal 2021 con la Pinacoteca di Brera per la comunicazione del “Centro Internazionale di Ricerca sulla Cultura dell’Infanzia” e ha realizzato per il pubblico dei più piccoli impossibilitato a venire al museo causa restrizioni Covid dei video tutorial per giochi di carta da realizzare a casa, partendo da immagini di archivio degli anni ‘50/‘60, Nella produzione di libri d’arte, sketchbook, quaderni, diari, Libri Finti Clandestini utilizza scarti di carta destinati al macero e rigorosamente “trovati in giro”: un lavoro di riuso e di ripensamento di materiali che torna anche nella scenografia pop up pensata per Peregrin and the Giant Fish.
La colonna sonora che tocca con coerenza toni ora angosciosi ora ipnotici e ora allegri è stata realizzata da Andrea Melis, direttore dal 2010 della Civica Scuola Claudio Abbado, di Milano, dove insegna analisi musicale e filosofia della musica. La regia è di Francesco Fei, regista di film e documentari, autore e produttore che da tempo lavora sull’incontro tra cinema e arte: tra questi, la docufiction con Filippo Timi Segantini ritorno alla natura, il documentario Dentro Caravaggio e il lavoro con importanti artisti contemporanei, come Giuseppe Penone, Jenny Saville e Velasco Vitali.
Il trailer di “Peregrin and the Giant Fish”
Dove vedere “Peregrin and the Giant Fish”
A partire dal 30 dicembre sarà disponibile su BreraPlus, la piattaforma streaming della Pinacoteca di Brera.
La nostra recensione
Peregrin and the Giant Fish è un lavoro eclettico, una prova raffinata e a misura di pubblici diversi, dai molti bambini presenti in sala, passando per appassionati di teatro e musica. Riesce ad essere interessante e coinvolgente grazie ai molteplici livelli di lettura e alla forza ancora viva e attuale della vicenda.
Il film richiama costantemente alla contemporaneità attraverso il rimando al passato recente: Tom Seidmann-Freud scrive Die Fischreise nel 1923, anno di turbolenze, di iperinflazione, di pandemia mondiale che preannuncia la fine del sogno della repubblica di Weimar, un’istituzione fragile e scossa da divisioni politiche, ma, allo stesso tempo, capace di aprire un periodo di grande fermento artistico e culturale, in particolare per Berlino, il centro di gravità del mondo. Cento anni fa, davvero come oggi.
Inevitabile, inoltre, l’accostamento a temi più psicoanalitici e di relazione alla realtà, vista l’illustre parentela dell’autrice con il padre della psicoanalisi: Peregrin and the Giant Fish è venata di atmosfere angosciose, è l’idea che tutto possa cambiare per non cambiare mai, il passaggio dall’illusione del sogno colorato e vivace alla realtà tetra e spaventosa.
L’ultimo immancabile riferimento è al museo e alla sua storia, passata e futura: il film è un gioco intellettuale nella storia di Brera e alla scoperta delle anime dei direttori del passato, Fernanda Wittgens con le sue innovazioni subito dopo la fine della seconda Guerra Mondiale per rendere Brera un “museo vivente” e Corrado Ricci, appassionato di marionette.
Un vero e proprio ponte che ci racconta di bellezza, innovazione e di un’idea di cultura aperta e sempre viva.
La scenografia e le ambientazioni disegnano un mondo magico e onirico.
La colonna sonora è magistrale, un viaggio attraverso la musica classica.
La capacità di mescolare con ecclettismo generi e spunti culturali diversi.
Apprezzo di più le marionette Colla tradizionali.