ALLA MIA ETA’ MI NASCONDO ANCORA PER FUMARE – La nostra recensione
ATIR ON AIR – ATIR Teatro Ringhiera su YouTube – il teatro in streaming
ALLA MIA ETA’ MI NASCONDO ANCORA PER FUMARE
“Alla mia età mi nascondo ancora per fumare” è tratto da un testo di Rayhana, pseudonimo di un’autrice algerina che vive ormai da anni in Francia.
Pseudonimo e non nome d’arte, poiché è stato assunto per proteggere l’autrice. Proteggerla da cosa e perché lo si capirà dallo spettacolo.
LO SPETTACOLO
“Alla mia età mi nascondo ancora per fumare” si svolge all’interno di un hammam, luogo preposto nella tradizione araba al lavaggio del corpo (e metaforicamente dello spirito), che riceve alternativamente solo uomini o solo donne.
Un luogo dove tra vapore e acqua si crea un’intimità speciale fino ad una solidarietà, pur tra tutte le diversità, tra le nove donne che si ritrovano in questo spazio ristretto e sospeso.
Sono nove realtà diverse: la padrona dell’hammam, che rappresenta colei che conosce, ha vissuto la realtà di donna, sposa, madre e anche lavoratrice, ne conosce e ne denuncia tutte le carenze , mancanze e soprusi e ingiustizie, anche se non ha la forza di ribellarsi completamente, perché influenzata da una cultura millenaria, ed è proprio lei a pronunciare la frase che da il titolo all’opera, ad indicare come ancora dopo anni sia succube, pur rifiutandola, di questa cultura/educazione.
Intorno a lei c’è una serie di donne che, ognuna con un suo particolare punto di vista, si confronta e si scontra con la cultura patriarcale, repressiva, maschilista e bigotta dei propri uomini
Il ruolo della donna nella società islamica (ma proprio solo quella islamica?) è il fattore che accomuna la quasi zitella che crede nell’amore e desidera il matrimonio, la giovane che è riuscita a sposare l’uomo che ama e da cui è amata, ma che deve comunque adattare i suoi comportamenti alle richieste delle convenzioni, la donna matura costretta a sposarsi a dieci anni con un anziano amico di famiglia, la donna che ha trovato il coraggio di chiedere ed ottenere l divorzio e di riprendere a studiare (pur per questo subendo violenze verbali e fisiche), la donna che ha vissuto all’estero, in Francia; ma che non per questo si è liberata dalle oppressioni culturali, la donna estremista, terrorista per riscattare abusi ed ingiustizie subiti, l’anziana, levatrice del villaggio, tradizionalista ed infine quella che è causa di questa giornata particolare nell’hammam, dove ad un certo punto si trovano tutte rinchiuse e esposte all’attacco di uomini infuriati e bellicosi. Una giovane donna che in assenza dell’uomo di famiglia, il fratello, è rimasta incinta e, ora che il fratello e ritornato con l’animo pieno di desiderio di “lavare” il disonore subito, si è rifugiata nell’hammam dove finirà per partorire.
CAST
Matilde Facheris, Giorgia Senesi, Annagaia Marchioro, Sandra Zoccolan, Irene Serini, Marcela Serli, Chiara Stoppa, Anna Coppola sono le donne protagoniste di questa giornata nell’hammam.
Tutte delle attrici ben note a chi frequenta il Teatro Ringhiera.
Tutte veramente ottime nel tratteggiare con la giusta alternanza di toni ora drammatici, ora allegri, ora perfino comici i diversi animi e sentimenti delle donne qui raccolte.
REGIA e SCENOGRAFIA
Serena Sinigaglia, la regista di “Alla mia età mi nascondo ancora per fumare” anche lei una sicurezza, un abituè di Teatro Ringhiera che ha saputo ben mescolare i momenti di singolarità delle diverse protagoniste, con i momenti di coralità
La traduzione è di Mariella Fenoglio.
Scene Maria Spazzi: con un gran gioco di asciugamani per addobbare, riempire, muovere la scena e alcuni sgabelli ad indicare le diverse postazioni, uno spazio centrale con dell’acqua, intorno alla quale a tratti si riuniscono le donne, così si crea il luogo intimo e raccolto dell’hamman
Gli stati d’animo, il trascorrere del tempo sono dati dal sonoro del rumore dell’acqua ora con fruscii, ora con un gocciolare ritmico come un orologio.
Il mondo fuori è indicato dal bussare alle porte dell’hamman, realizzato con un frenetico battere delle donne su un libro (il Corano?)
Costumi Federica Ponissi | disegno luci Roberta Faiolo
CONCLUSIONE
In “Alla mia età mi nascondo ancora per fumare” grandi temi di attualità che riguardano la condizione della donna,e non solo la donna della realtà islamica!
Temi che sono tragici, ma trattati con lievità, ironia e per tal motivo risultano forse ancor più forti, drammatici.
Oltre al grande tema della condizione sottomessa e priva di diritti e libertà della donna, vi è anche il grande discorso, che appartiene tipicamente al genere femminile della maternità e della solidarietà che sempre infine si costituisce tra donne.