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RENATO SARTI ci racconta “Line” in scena al Teatro della Cooperativa di Milano.
Scuro Chiaro

RENATO SARTI ci racconta “Line” in scena al Teatro della Cooperativa di Milano.

Line al teatro della Cooperativa

Torna al Teatro della Cooperativa, dopo il successo della scorsa stagione, dal 3 al 12 marzo Line di Israel Horovitz, con la regia di Renato Sarti con cui avevamo parlato ultimamente in occasione di un altro suo splendido lavoro ovvero “Matilde e il tram per San Vittore”.

Line al teatro della Cooperativa
Cinque attori che portano in scena la realtà del genere umano.

Una scena nuda, una linea. Cinque persone in fila per non si sa bene quale evento, non è specificato e in realtà non è nemmeno importante. L’importante è essere i primi. Non per merito, non per efficienza, non per qualifiche: semplicemente, precedere gli altri. Questa è la premessa del surreale atto unico dai fortissimi echi beckettiani. Line, scritto nel 1967, parla della competizione, cifra e piaga della civiltà occidentale, ieri come oggi. Se poi si considera che la parola line in inglese ha anche il significato di battuta teatrale, si possono scorgere in questo testo echi legati al mondo dello spettacolo.

La Sinossi dello Spettacolo

Quando la scena si apre, in fila c’è soltanto Flaminio: grezzo, non particolarmente intelligente, patito del pallone, ha passato la notte davanti alla linea bianca per accaparrarsi il primo posto. Le cose però cambiano non appena entra in scena Stefano, giovane tanto appassionato di Mozart quanto ossessionato dalla morte, che con la sua parlantina cerca subito di circuire Flaminio. Si uniscono poi l’ambiziosa Moira, che tenterà di imporsi usando le armi della seduzione e della sensualità, Dolan, il venditore filosofo, che cade sempre in piedi, e Arnallo, l’inetto e remissivo marito di Moira. Cinque ruoli per cinque personaggi dal carattere ben definito, in una sfida in cui ognuno ambisce a essere primo e a essere il protagonista della scena.

L’azione drammatica prosegue in un crescendo di tranelli, sotterfugi, conflitti e scontri, anche fisici, che culminano in un delirio assurdo e parossistico.

Quattro chiacchiere con Renato Sarti.

Line, successo dello scorso anno che ora torna in scena e, ancora una volta, vai a toccare un argomento predominante della nostra vita ovvero il desiderio di essere primi con “la necessità del sorpasso” quando si è in fila!
Basta pensare alla frenesia di quando si è in fila al semaforo per mettere in evidenza questa fobia, sopratutto del mondo occidentale che è fatto di arrivismo, di mete alte, di una partecipazione fasulla a quello che è il mondo dello spreco, del consumismo che però evidentemente impera.
Horovitz quando scrisse questo testo legato al teatro dell’assurdo, molto divertente ma che nello stesso tempo fa storcere anche un po’ la bocca perché sa un po’ di aceto, ha avuto una grande intuizione e lo dimostra il fatto che è uno degli spettacoli più a lungo messo in scena a New York (circa 50 anni).

Diciamo anche che Horovitz ha avuto la lungimiranza, nel secolo scorso, di trattare un tema che è ancora attuale. Siamo rimasti ancorati a questa problematica senza riuscire ad andare oltre…
Sì, partendo dalle cose banali alle più importanti e lui lo mette ancor più in rilievo mettendo, in questa lotta per stare al primo posto, solo una donna che, per ottenere risultati, successi, ruoli, retribuzioni è costretta a cadere in quello che sappiamo…
Questo porta a pensare che per questo motivo sia un testo contro le donne ma invece sono convinto che sia uno dei testi più femministi in assoluto.
Qualcuno dice che questa “modalità di carrierismo” non esiste più… ma è assurdo pensarlo!

Un’unica donna tra i personaggi ma anche gli altri protagonisti vanno a caratterizzare diversi aspetti delle personalità del genere umano.
Sì sì, abbiamo l’artista, il marito mediocre, il violento, il rozzo che pensa che ci sia una partita di football. Tutte tipologie diverse che rispecchiano i diversi aspetti e caratteri del genere umano.

Line in scena al Teatro fella Cooperativa di Milano
“Line”, con la regia di Renato Sarti, ovvero uno specchio della nostra quotidianità.

La tua regia di questo spettacolo è per scelta molto minimale.
Quando hai un testo come questo, scritto così bene, il lavoro del regista soprattuto per chi ama il teatro di parola diventa un piacere immenso.
Il bello è scavare all’interno del testo e ogni replica si scopre qualcosa in più andando tramite le parole a “grattare” negli anfratti della psiche, dell’animo umano.
C’è movimento, ci si diverte molto, tempi comici eccezionali ma è un lavoro molto di teatro di parola che è il mio ambito e che amo molto.

Sul palco ci sono attori storici del teatro della Cooperativa ma anche due giovani attori della Compagnia Oyes.
Sì, Francesca Meola l’ho conosciuta tramite un cortometraggio e Fabio Zulli l’ho visto in scena in qualche spettacolo della loro compagnia e devo dire che anche loro privilegiano il teatro di parola e quindi bene si apprestano a questo mio modo di lavorare.
Rossana Mola e Mico Pugliares sono stati tra i primi a calcare il palco del teatro della Cooperativa e Valerio Buongiorno della Filarmonica Clown che conosciamo da 15 anni e che interpreta con grande bravura un personaggio che fa “comicamente pena”.

Il cast di “Line”

In scena: Valerio Bongiorno, Francesco Meola, Rossana Mola, Mico Pugliares, Fabio Zulli

Regia: Renato Sarti

Costumi: Carlo Sala

Luci: Jacopo Gussoni

Traduzione: Susanna Corradi

Produzione Teatro della Cooperativa

Info e Biglietti

TEATRO DELLA COOPERATIVA

via privata Hermada 8 – Milano

info e prenotazioni – Tel. 02 6420761 

info@teatrodellacooperativa.itwww.teatrodellacooperativa.it

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da martedì a venerdì 15.00 – 19.00

sabato 18.00 – 20.00 (nei giorni di replica)

domenica 15.00 – 16.30 (nei giorni di replica)

Il ritiro dei biglietti potrà essere effettuato fino a 30 minuti prima dell’inizio dello spettacolo

I biglietti sono acquistabili anche online sul circuito Vivaticket

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martedì, mercoledì, venerdì e sabato ore 20:00

giovedì ore 19:30

domenica ore 17:00 

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