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Corrado D’Elia e i suoi attori ci parlano di “Mercurio”in scena al Litta di Milano. E’ possibile amare senza essere carnefici?
Scuro Chiaro

Corrado D’Elia e i suoi attori ci parlano di “Mercurio”in scena al Litta di Milano. E’ possibile amare senza essere carnefici?

Mercurio al teatro Litta

In scena fino al 20 Marzo al Teatro Litta di Milano Mercurio di Amèlie Nothomb, un lavoro visionario e sorprendente, appassionante e misterioso, che indaga i meandri profondi e disperati dell’amore e si spinge alla ricerca estrema della bellezza. 

Il cast di “Mercurio”

Progetto e regia Corrado d’Elia

Interpreti: Chiara Salvucci, Giovanna Rossi, Gianni Quillico

Assistente alla regia Luca Ligato

Scenografia Giovanna Angeli

Tecnico luci Christian Laface

Tecnico audio Gabriele Copes

Produzione Compagnia Corrado d’Elia

La sinossi dello spettacolo

In un’isola deserta, nel castello di If, il vecchio capitano Homer Loncours e la sua pupilla Hazel vivono in una dimensione lontana dal resto del mondo. La donna è stata salvata da un incendio rimanendo sfigurata. Da allora, l’uomo si prende cura di lei morbosamente, proteggendola e rinchiudendola in una prigione dorata carica di segreti e perversioni.

Assume anche l’infermiera Françoise per curare la giovane che si sente afflitta da una serie di malattie, generate più che altro dall’infelicità per la propria deformità e dai sensi di colpa per quel rapporto che la inquieta. 
All’inizio Françoise si dimostrerà fedele alle richieste del capitano, evitando le domande indiscrete. Ma, già dopo il primo incontro, inizierà a sviluppare con Hazel un’amicizia segnata da dialoghi pieni di strategiche domande per cercare di capire la natura dell’equivoco legame tra i due, nella strana ambientazione di un castello privo di specchi.

Un finale… che potrai scegliere anche tu dalla platea

Nel finale, che si propone complesso e sorprendente in perfetto stile Amélie Nothomb, i ruoli finiscono per scambiarsi, come in ogni vero rapporto umano, e gli scenari iniziano a complicarsi, trascinando lo spettatore da una conclusione all’altra, confondendo l’immagine di personaggi che passano quasi distrattamente dall’essere vittime all’essere carnefici e viceversa. 

Chiara Salvucci e Giovanna Rossi
Chiara Salvucci e Giovanna Rossi in “Mercurio”.

Mercurio può sembrare una favola dark, una storia romantica sull’amore, ma quasi subito ci accorgiamo di avere a che fare con un gioco perverso dove nulla davvero è come appare, un labirinto da cui si potrebbe uscire ma nessuno esce mai. 

L’invito è quello di entrare nel gioco e di farne parte. 

La regola è chiara. Siamo tutti nello stesso tempo vittime e carnefici di noi stessi e degli altri. 

Benvenuti a Morte Frontiere…

Quattro chiacchiere con Corrado d’Elia e il cast di Mercurio.

Come mai la scelta di mettere in scema “Mercurio”?
Corrado d’Elia: E’ una grande favola dark e parla d’amore in modo universale. L’amore è un termine talmente immenso che spesso rischia di diventare generico e una riflessione su questo oggi mi sembrava molto interessante.
L’idea poi che questa storia fosse raccontata da due donne, anche se c’è poi il Capitano che interviene, resta sostanzialmente una storia al femminile e mi attraeva molto.

Oggi è l’8 marzo e arriva in teatro anche l’autrice del testo e secondo me si hanno una sorta di diversi tasselli che vanno a comporre una strada necessaria in un momento in cui il teatro e le compagnie in generale mettono in scena, causa anche la crisi, per lo più monologhi.
Il mettere insieme più persone ci fa ripensare al “come una volta” e crea una parentesi di bellezza che ci voleva come segnale di ripartenza.

Hai vicino a te le due attrici e vorrei chiedere loro come hanno lavorato e come si ritrovano nei ruoli di queste due donne tra loro molto diverse che poi però intrecciano una forte e particolare amicizia.
Giovanna Rossi: È stato strano. Non ci conoscevamo così bene e durante le prove esattamente come per i nostri personaggi ci siamo avvicinate. All’inizio c’è dell’imbarazzo fisico come sempre lavorando in teatro e poi la cosa si è talmente sciolta che negli abbracci non ci vogliamo staccare.
Chiara Salvucci: E’ verissimo e vale anche per me.

Mercurio

Toccate dei temi che sono molto attuali e importanti come quello della difformità e dei sensi di colpa. Come interagisce tutto questo all’interno di una storia d’amore?
Gianni Quillico: per quanto riguarda il mio personaggio è una storia d’amore folle, una prevaricazione su questa ragazza che il Capitano, personaggio mostruoso, ama alla follia. C’è una mente paranoica che pensa alla compagna come appartenenza assoluta e purtroppo ci rendiamo conto che negli ultimi anni questo atteggiamento è molto diffuso anche nella realtà.

Corrado d’Elia: questo testo che è un romanzo che noi riscriviamo per il teatro tocca dei temi che possono sembrare apparentemente generici come bellezza -bruttezza, amore e senso di colpa, in realtà va a disegnare attraverso una serie di simboli che vanno a raccontare dei personaggi e dei temi che possono dirsi archetipici.
Tutto questo fa si che diventi una favola universale dove ciascuno si può riconoscere.
L’allestimento racconta un percorso più mentale rispetto al libro, una scatola mentale che potrebbe essere la mente di uno dei personaggi.

Parliamo del doppio finale di “Mercurio” con la compartecipazione del pubblico in sala.
Corrado d’Elia: L’autrice scrive due finali, ovvero scrive il finale e poi ne scrive un altro in appendice e noi abbiamo giocato un po’ su questo.
Il pubblico per forza di cose prende parte e per sua sensibilità sceglie uno dei personaggi.

Da questa storia si trae la conclusione che tutti noi nella vita siamo un po’ vittime e carnefici. Una domanda quindi un po’ marzulliana per tutti voi: vi sentite più vittime o carnefici?
Gianni Quilico: diciamo che non mi sento ne uno ne l’altro anche se la mia professione mi porta a fare ruoli diversissimi, come persona non mi ritrovo in nessuno di questi due ruoli. Ho grande stima rispetto dell’altro sesso.

Corrado d’Elia: io penso che tutti noi siamo entrambe le cose per forza. E La Nothomb forse ci racconta proprio questo dicendo che è impossibile amare senza essere anche carnefici, non si può dare amore senza fare del male a qualcuno.
Se lo ami lo desideri ed è impossibile non farlo soffrire… questa un po’ la sintesi di questa piece.

Chiara Salvucci: io sono Hazel, la vittima della situazione e il mio personaggio risponde a questo con una vitalità e un modo di essere, rispetto anche alla prigionia, che forse delineano in lei una donna non così vittima come potrebbe sembrare.

Giovanna Rossi: Francoise è vittima anche lei del Capitano ma nel finale a sorpresa… potrebbe trasformarsi in carnefice.

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Il Trailer di “Mercurio”


Info e biglietti

Teatro Litta

Da martedì a sabato ore 20.30 – domenica ore 16.30.

Intero 25,00€ – convenzioni 20,00€, ridotto Arcobaleno (per chi porta in cassa un oggetto arcobaleno) 20,00€, Under 30 e Over 65 – 15,00€, scuole di teatro e Università 15,00€, ridotto DVA 12,00€, scuole MTM, Paolo Grassi, Piccolo Teatro 10,00€, tagliando Esselunga di colore ROSSO, prevendita 1,80€

Durata dello spettacolo: 70 minuti

Spettacolo in Invito a Teatro – tagliando Le Compagnie di Teatri per Milano

Obbligo di Green Pass e mascherina FFP2

MTM Manifatture Teatrali Milanesi – Teatro Litta e Leonardo, riserverà agli spettatori che lo richiederanno in fase di prenotazione, un posto a sedere in sala con distanziamento. 

Info e prenotazioni biglietteria@mtmteatro.it – 02.86.45.45.45

Scarica l’App di MTM Teatro e acquista con un clic

Abbonamenti: MTM è città aperta, MTM è città aperta Over 65, MTM Carta Regalo x2, 

MTM Carta Regalo x4 – MTM Corrado d’Elia 21/22

Biglietti e abbonamenti sono acquistabili sul sito www.mtmteatro.it e sul sito e punti vendita vivaticket.it. I biglietti prenotati vanno ritirati nei giorni precedenti negli orari di prevendita e la domenica a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

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