Siamo alle porte del Festival di Sanremo 2021, ed uno dei cantanti più attesi tra i Big è Ermal Meta, che torna sul palco dell’Ariston per la prima volta dopo la vittoria nel 2018 con Non mi avete fatto niente (con Fabrizio Moro).
Canterà Un milione di cose da dirti, brano contenuto nel suo prossimo album “Tribù Urbana” in uscita il 12 marzo.
Il significato di Un milione di cose da dirti
Ermal Meta decide di portare per la prima volta una ballad al Festival di Sanremo, e canta l’amore.
“È una canzone che ho scritto tre anni fa, stavo attraversando un periodo particolare. Era da poco iniziata la mia carriera da solista e la mia vita era piena di piccole e grandi scosse di assestamento. E avevo un blocco emotivo, inteirore, e l’unica cosa che potevo fare era scrivere una canzone per liberarmene. E quindi mi sono messo in gioco parlando con qualcuno che in quel momento lì non c’era. La canzone l’ho scritta in 10 minuti.
È una canzone d’amore verticale, una semiretta che parte ma non sai dove va a finire. Voglio lasciarla aperta, una canzone d’amore che ha la gioia della consapevolezza di aver avuto qualcosa di importante, senza considerare quello che è andato perso”
Quattro chiacchiere con Ermal Meta
Hai già vinto Sanremo. Cosa ti aspetti ora dal Festival?
Ci vado con uno spirito completamente diverso, vado per un motivo in particolare soprattutto: voglio stare sul palco e l’Ariston è l’unico palco che ora lo permette.
Hai avuto la tentazione di portare al Festival il brano Stelle cadenti (una delle tracce di Tibù Urbana)?
Ho avuto più volte la tentazione di portarla.. ma Un milione di cose da dirti era il brano più giusto da portare per il mio percorso. Non avevo mai fatto Sanremo con una ballad.
Sono stati svelati i duetti e le cover della terza serata del Festival. Perché hai scelto Dalla? È casuale la scelta visto che il 4 marzo ricorrono i 50 anni da 4 marzo 1943?
È stato tutto casuale! Ho scelto Caruso perché tutti mi dicevano di non sceglierla, sono un po’ fatto così. Preferisco misurarmi con i miei limiti, mettermi i guanti di velluto e toccare qualcosa anche di intoccabile. Magari sbaglierò, ma mi ci voglio misurare: non con Lucio Dalla eh, con questa canzone.. con Lucio Dalla è impossibile misurarsi.
E perché la scelta della Napoli Mandolin Orchestra?
Il Maestro Diego Calvetti mi ha parlato della Napoli Mandolin Orchestra e ho subito accolto la proposta, volevo dei mandolini. Dovevano essere in 12 sul palco, ma per le restrizioni saranno in 4.
Sento un legame molto forte con Napoli, senza una ragione chiara.. la prima volta che ci sono andato mi sono sentito a casa. Sono convinto che Napoli sia una rappresentazione dell’Italia intera, secondo me chi non capisce Napoli non può capire l’Italia, neanche musicalmente.
Pensi ci sarà qualche collega che trarrà beneficio dall’Ariston vuoto, in termini di meno ansia da prestazione?
Non so, perché non conosco le emotività dei miei colleghi, ma di sicuro è strano cantare davanti ad una platea vuoto. Il ruolo più difficile sarà quello di Amadeus e Fiorello, che parleranno tre ore davanti a delle sedie vuote: la mia solidarietà va a loro.
Tribù urbana è il nuovo album in uscita il 12 marzo.
Fuori il 12 marzo il nuovo album di Ermal Meta “Tribù Urbana” in cui ascoltiamo una grande commistioni di suoni: da quelli più tradizionali (e vicini alla cultura e tradizione italiana, come in Un milione di cose da dirti) ad altri più di sperimentazione.
All’interno del disco nessuna collaborazione, ma il cantante svela che più avanti vedremo una collaborazione con un caro amico fatta per puro gusto artistico: “in un’epoca in cui i featuring strabordano, ho voluto andare un po’ controcorrente.”