“Vittorio Lingiardi · La vita onirica: cinema, inconscio, neuroscienze” – Teatro Carcano.
Proseguono i lunedì del Carcano con la serie che Lella Costa ha intitolato Follow Monday.
Dopo il primo incontro con Roberto Saviano di cui abbiamo parlato qualche mese fa, si sono alternati sul palco del lunedì attori, giornalisti, storici, botanici, scrittori e anche cantanti rap.
Quest’ultimo lunedì è stato il momento di Vittorio Lingiardi, psichiatra e psicoanalista, con viaggio onirico, come giuà il titolo dell’incontro annuncia.
La trama di “Vittorio Lingiardi · La vita onirica: cinema, inconscio, neuroscienze”
Si tratta di una lezione che, giustamente, avviene di sera perché è sul sogno e sul sognare.
Una carrellata che parte dal sogno nell’antichità, di Penelope che lo racconta ad uno straniero, che poi è Ulisse. Sogni come profezie.
Sogno che parte dalla ricerca di significato per giungere al piano della ricerca di relazione.
Si giunge al personaggio che per antonomasia ha dato il via all’occuparsi dei sogni come indizi che rivelano l’inconscio, si tratta di Freud che infatti li considerava:
la via regia per conoscere l’inconscio
essi sono evanescenti, fragili, già al risveglio si dissolvono:
Il sogno è una sorta di oggetto perduto che genera nostalgia
Ser Freud considera i sogni mezzo per leggere il passato, l’infanzia e i desideri nascosti, per Jung invece sono manifestazioni genuine della nostra creatività inconscia.
Ricorda quindi un altro studioso, psicoanalista Bion il quale fa un ulteriore passo avanti.
Infatti per lui non è attività confinata solo allo stato del sonno, ma è un processo attivo anche nello stato di veglia, attraverso il quale possiamo generare conoscenze e significati.
Si giunge poi alla clinica del sogno, “L’ombelico del sogno”.
La domanda è se il sogno riflette qualche cosa della nostra struttura psichica nevrotica.
Lingiardi ritiene che il sogno possa essere visto anche come una finestra sul funzionamento mentale e che porre l’attenzione sul rapporto tra sognatore e sogno possa aiutare a porre una valutazione più estesa ed approfondita del paziente e della sua relazione con il passato.
Infine la conclusione è che i sogni nessuno sa a cosa servono.
Lingiardi cerca almeno di scomporlo in tre componenti: Il ricordo, il sogno è un ricordo raccontato a noi stessi o agli altri; il sogno è un esperienza interiore, impossibile da riprodurre; terzo per sognare deve avvenire qualche cosa nel cervello, un evento neurale.
Passando quindi da un’era divinatoria, ad un’era in cui i due approcci della psicoanalisi e della neurofisiologia viaggiano su corsie parallele senza scambi, si spera di giungere infine ad una terza era in cui queste due branche collaborino e possano giungere ad incontrarsi per produrre il fenomeno mentale che chiamiamo sogno.
Questa è la sfida per i prossimi decenni.
Al centro di ogni sogno c’è un punto profondo che non si lascia sciogliere, il famoso ombellico che affonda nell’inconscio di cui parla Freud.
Il cast di “Vittorio Lingiardi · La vita onirica: cinema, inconscio, neuroscienze”
Vittorio Lingiardi: è psichiatra e psicoanalista, professore ordinario di Psicologia dinamica presso la facoltà di medicina e Psicologia della Sapienza Università di Roma.
Numerosi i libri pubblicati tra cui “Mindscapes. Psiche nel paesaggio” (Cortina 2017), “Al cinema con lo psicoanalista” (Cortina 2020), “Arcipelago N.variazioni sul narcisismo” (Einaudi 2021).
Il libro di prossima pubblicazione sarà nelle librerie ad aprile ed è: L’ombelico del sogno – Un viaggio onirico (Einaudi), tratta gli argomenti di questo incontro.
Teatro Carcano
“Vittorio Lingiardi · La vita onirica: cinema, inconscio, neuroscienze”
6/02/2023
Sito web: https://www.teatrocarcano.com/
INFORMAZIONI BIGLIETTERIA
https://biglietti.teatrocarcano.com/
corso di Porta Romana, 63 – Milano
Biglietteria aperta tutti i giorni dalle ore12:30 alle ore 18:30 e a partire da un ora prima dell’inizio degli spettacoli
La nostra recensione
Argomento affascinante ed interessante.
Il tema “sogni”, come apprendiamo anche dalla conferenza del dottor Lingiardi, fin dai primordi interroga ed inquieta l’animo umano.
Vasto lo sguardo di Vittorio Lingiardi che per indagare e approfondire si serve di diversi mezzi come la pittura e i quadri, la musica e i film.
Peccato la scelta di fare una lettura piuttosto che una conferenza dove andare un po’ a braccio.
La lettura se pur animata, intervallata da immagini e da spezzoni di film, rimane più monocorde e richiede quindi uno sforzo maggiore per rimanere sempre collegati al filo conduttore.