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PROCEDURA. – A.I. , cloni, sarà questo il nostro futuro? La nostra recensione
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PROCEDURA. – A.I. , cloni, sarà questo il nostro futuro? La nostra recensione

Procedura - Teatro Litta

“PROCEDURA” di Renato GabrielliTeatro Litta.
Testo vincitore del Premio InediTo 2020 – Sezione Teatro

Opera di un drammaturgo molto prolifico, qual è Fenato Gabrielli, questo spettacolo ci porta in un futuro distopico, simile per alcuni aspetti a quanto avevamo visto nel precedente spettacolo Miss Bartleby, ma decisamente più incentrato sul dialogo, la conoscenza.

La trama di “PROCEDURA”

Una stanza vuota, asettica. Forse una stanza di Gesell?
Qui si svolge un confronto serrato tra due uomini: Uno di circa sessant’anni e Quell’altro circa trentenne.

NoveTeatro Procedura
Una stanza di Gesell o cos’altro?

Chi sono realmente? A cosa si stanno sottoponendo?

Una complessa procedura attraverso cui uno dei due uomini indaga sul passato dell’altro, riscoprendo ricordi dimenticati quando non rimossi, per…per che cosa?

Progressivamente s’intuisce che un soggetto è forse un clone che raccoglie informazioni, non solo di fatti, ma anche di sensazioni, emozioni ricordi per poter assumere l’identità dell’altro per…qual è il vero obbiettivo?

Il cast di “PROCEDURA”

Massimiliano Speziani
Massimiliano Speziani – UNO

Massimiliano Speziani (Uno): Uno, uno qualsiasi, una persona di mezza età, disposto a sottoporsi a questa indagine approfondita su di sé, sui suoi ricordi, i suoi aspetti del carattere anche quelli più antipatici ed oscuri, per poter creare in qualche modo un essere , una copia di sé che rimanga nel mondo.

Daniele Gaggianesi
Daniele Gaggianesi – QUELL’ALTRO

Daniele Gaggianesi (Quell’altro): l’altro “uomo” che si confronta con Uno, inizialmente asettico, privo di emozioni, con il solo scopo di apprendere, imparare, memorizzare ogni particolare dell’uomo che gli sta di fronte. Progressivamente lo vedremo cambiare, divenire sempre più umano, sia nei comportamenti e nei dialoghi che anche fisicamente. Tanto che lo vediamo progressivamente anche indossare degli abiti (inizialmente era rivestito solo da una tuta aderente metallica) simili a quelli del suo modello.

Regia Domenico Ammendola
Performer, coreografie e assistente alla regia Rosa Maria Rizzi
Assistente alla regia Silvia Gandolfi
Visual design e video mapping Alessandro Tedde
Light designer Giancarlo Vannetti
Musiche originali Patrizio Maria D’Artista
Scenografia Donatello Galloni
Costumi e sartoria Marco Guion – La bottega del teatro
Tecnico Gabriele Orsini
Foto di scena Marco Marani
Direzione organizzativa e distribuzione Carlotta Ghizzoni
Direzione di produzione Valentina Donatti Segreteria di produzione Martina Chiello
Produzione NoveTeatro

Teatro Litta MTM di Milano

PROCEDURA

dal 7/11/2023 al 12/11/2023

INFORMAZIONI BIGLIETTERIA
Teatro Litta
Corso Magenta 24
02.86.45.45.45 – biglietteria@mtmteatro.it

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Il Sen(n)o

La nostra recensione


Uno spettacolo molto interessante ed anche un po’ inquietante.
Inevitabile pensare a temi oggi molto trattati quali l’Intelligenza Artificiale, le chat GPT. I cloni forse sono ancora lontani, ma sicuramente oggi si lavora su robot umanizzati che svolgano addirittura compiti di caregiver.

Il tema mi ha richiamato alla mente film già di qualche anno fa come: The Island, Il mondo dei replicanti e Avatar dove cloni o avatar cercano di assicurare una vita pressoché eterna in un corpo perfetto e sempre giovane e prestante.

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Immagini di realtà distorte

Anche la scelta della scenografia dove sullo sfondo, una sorta di schermo viene per gran tempo proiettato una lunga sequenza in codice binario (anche qui mi ha richiamato alla mente il film Matrix), alternato ad immagini di luoghi distorti come se li vedessimo attraverso gli occhi di Quell’altro, contribuisce a creare quest’immagine di mondo futuribile dove vero e falso è difficile da distinguere.

Realtà del futuro (ma non troppo), ma anche, soprattutto nelle ultime scene finali, viene da pensare che ci sia anche una sorta di rappresentazione della trasmissione da padre a figlio dei propri principi, modi di vedere, modi di essere.

Infine ci si pone anche la domanda di dove risieda, che cosa determina l’unicità di ogni persona?

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