“Lo zoo di vetro “, di Tennessee Williams al Teatro Franco Parenti.
Lo zoo di vetro è il primo grande successo di Tennessee Williams, ci viene ripropposto in una versione attualizzata dal regista Luigi Siracusa.
Il teatro Franco Parenti propone in questa stagione i due estremi del percorso narrativo di Tennesse Williams, mandando in scena dopo Lo zoo di vetro, in successione nella Sala Tre Parlami come la pioggia, cinque racconti brevi, che abbiamo avuto già l’occasione di vedere nella stagione passata.
La trama di “Lo zoo di vetro “
Tom esordisce come narratore e si rivolge direttamente al pubblico, presentandosi non come prestigiatore poiché:
«lui vi vende illusioni che hanno l’aspetto di cose reali; io vi dono verità dietro la piacevole maschera dell’illusione.»
anticipa quindi che ciò che andremo a vedere è in qualche modo la storia autobiografica.
Tom è un giovane costretto, per aiutare il sostentamento della famiglia, a lavorare come magazziniere. Un lavoro ed un luogo che gli va stretto, che lo opprime, perché in realtà la sua aspirazione è la poesia.
Non solo si sente soffocato dal lavoro che deve fare, ma anche a casa in famiglia. C’è una madre, Amanda, donna energica, volitiva, proviene dagli stati del Sud dove era ammirata e ricercata per la sua bellezza. Si rammarica di aver abbandonato tutto ciò per seguire il marito che in realtà l’ha poi abbandonata, lasciandola sola a lottare e crescere i due figlioli.
L’altra figlia è Laura, ragazza introversa, di una timidezza patologica il tutto aggravato da un”difetto”fisico, una zoppia, che aumenta il suo senso di inadeguatezza, la sua inesistente autostima.
Tanto da renderla una reclusa che si occupa del suo piccolo “zoo di vetro” ed ascolta vecchi dischi.
La madre Amanda è preoccupata per la figlia, per il suo futuro, vuole a tutti i costi trovarle un possibile sposo.
Soffoca con le sue preoccupazioni ed ansie Tom affinché inviti a casa qualche suo collega.
Tom, da un lato assillato dall’ansia della madre, dall’altro preoccupoato anch’egli per la sorella, inviterà il suo collega Joe.
Il quale si rivela essere un antico compagno di scuola di Laura, di cui lei è sempre stata innamorata.
Joe riesce aintrecciare un dialogo con laura, a spingerla un po’ fuori dal guscio, tanto che lei si espone e si racconta con lui, ma, sul più bello, Joe rivela di essere già fidanzato e prossimo asposarsi.
tutto crolla! Amanda vede disintegrarsi i suoi desideri, laura tornerà a rinchiudersi nel suo mondo fatto di piccoli animali di vetro e Tom riesce ad abbandonare famiglia e lavoro, in giro per il mondo in cerca della sua strada, ma portando sempre nel cuore l’immagine della sorella.
Il cast di “Lo zoo di vetro “
Francesco Sferrazza Papa (Tom), Valentina Bartolo (Amanda, la madre), Zoe Zolferino (Laura, la sorella), Luca Carbone (Joe, l’amico)
Quattro giovani attori abili ed efficaci.
Francesco Sferrazza Papa si deve giocare nel narrare a sè e al pubblico i pregressi, le motivazioni che muovono, e contemporaneamente, entrare nel vivo per interagire con le attrici, sorella e madre, ed infine anche con l’amico e collega.
A Valentina Bartolo spetta il ruolo non facile della madre Amanda. Riesce ben equilibrare le due facce di questa madre: da un lato la veste di una donna soffocante, troppo ansiosa di raggiungere quell’obiettivo di decoro che è maritare la figlia. Dall’altro c’è il volto di una donna che lotta da sola per i suoi figli, che si dibatte tra limiti e convenzioni sociali per trovare una soluzione che possa donare a lei e ai suoi figli il decoroo e la felicità.
Zoe Zolferino da vita alla fragile Laura donandole un ben calibrato equilibrio tra fragilità, semplicità d’animo, ingenuità, grande senso della famiglia, senza mai far sembrare sciocca o infantile il suo personaggio.
Infine Luca Carbone nei panni dell’amico, del mondo esterno che entra in questa dinamica alterata della famiglia Wingfield, portando un soffio di calma, di serenità di accoglilenza che riesce a far sciogliere un po’ Laura.
La nostra recensione
E’ uno spettacolo che subito, per dichiarazione del protagonista Tom, si presenta come una storia autobiografica.
Tom non è altri che tennesse Williams stesso.
Quello che vedremo è un racconto filtrato dalla memoria di Tom.
Su un pannello trasparente sospeso che divide la scena dal pubblico appare infatti una scritta
“La memoria si concede molte licenze poetiche: omette particolari e ne esagera altri… Perché la memoria risiede principalmente nel cuore.”
quasi a metterci in guardia su quello che andremo a vedere.
Ancora una volta ci viene presentata la tensione, a tratti l’angoscia e sicuramente la fatica, per le generazioni dei figli, per districarsi dai legami, dalle aspettative, dalle convenzioni che il mondo dei “grandi” predispone per loro.
Questi aspetti, in qualche modo, sono universali e sempre validi.
In quasi tutte le epoche si sono presentate queste lotte tra genitori e figli, tra giovani e società degli adulti.
Quindi anche a noi oggi non può non risvegliare echi di realtà quotidiane.
Un altro aspetto, forse inaspettato, è che infine la persona più fragile, quale apparentemente bisognosa di aiuto e sostegno, Laura, in realtà sia quella che tiene uniti madre e fratello.
Nel momento in cui Laura viene a mancare come perno, perché decide definitivamente di chiudersi nel suo mondo; non ci sono più speranze di poterla aiutare, di “tirarla fuori” da li, la famiglia si discrega!
Cast Artistico e Tecnico
In scena: Francesco Sferrazza Papa, Valentina Bartolo, Zoe Zolferino, Luca Carbone
Traduzione Gerardo Guerrieri
Regia Luigi Siracusa
Scene e costumi Francesco Esposito
Luci Pasquale Mari
Musiche Laurence Mazzoni
Produzione Teatro Franco Parenti / Compagnia dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”
Teatro Franco Parenti
“Lo zoo di vetro“. Sala Blu
dal 17/1o/2024 al 10/11/2024
Sito web: www.teatrofrancoparenti.it
INFORMAZIONI BIGLIETTERIA
Biglietteria
via Pier Lombardo 14
02 59995206
biglietteria@teatrofrancoparenti.it