“La Valigia”, di Sergei Dovlatov al Teatro Franco Parenti.
Lo spettacolo è tratto dai racconti autobiografici di Sergei Dovlatov, giornalista-scrittore russo emigrato negli Stati Uniti nel 1978.
Fu solo dopo essere giunto negli Stati Uniti che Dovlatov vide pubblicate le sue opere. Prima di allora i suoi romanzi erano circolati in Unione Sovietica solo come copie clandestine. Il testo Chemodan su cui si basa lo spettacolo, pubblicato in Italia da Sellerio Editore, riguarda la sua esperienza di emigrante.
La trama di “La Valigia“
Uno studio radiofonico, dove il protagonista, trasmette una trasmissione notturna con i suoi compaesani? o semplicemente con chi è ancora sveglio nelle ore notturne?
Sergei Dovlatov si racconta con un sentimento fatto di nostalgia, amore e odio (più amore che odio) per il paese che ha lasciato.
Lo fa partendo dalla valiga, simbolo dell’emigrante, e immaginando che contenga otto oggetti dei quali assolutamente non potrebbe mai distaccarsi.
Attraverso questi oggetti e i ricordi che vengono risvegliati da essi il protagonista rianima personaggi indimenticabili della sua vita ed episodi ad essi legati che hanno in qualche modo segnato il suo percorso.
Il cast di “La Valigia“
Giuseppe Battiston : strepitoso attore. Volto che forse è più noto per la sua attività cinematografica. In questo monologo di ben 100 minuti dà vita ad un flusso di coscienza inarrestabile con un continuo alternarsi di balzi temporali dal presente un po’ desolato e nostalgico, a ricordi della vita passata, vividi e con un senso di vitalità, nonostante la vita dura di privazioni e repressioni.
Un continuo presentare personaggi che appaiono vivi e in qualche modo folli.
Battiston ha una straordinaria capacità di sgusciare da un personaggio all’altro, riuscendo nello stesso episodio narrato a far convivere tre personaggi contemporaneamente.
Il Trailer di “La Valigia“
La nostra recensione
Comico, nostalgico, sofferto questi i tre aggettivi che mi vengono alla mente dopo aver assistito a “La Valigia”.
L’ambientazione, in uno studio radiofonico, ed il personaggio mi hanno richiamato alla mente film come American Graffity con Lupo solitario che trasmetteva da una radio con sede ignota, oppure Radio Freccia.
Probabilmente non è un caso che entrambi i film siano ambientati in un arco di anni analogo a quello di questo spettacolo.
Si coglie tutta la nostalgia e l’amore per la patria di origine, abbandonata solo per sopravvivere alle persecuzioni di una dittatura.
Si coglie l’affetto e contemporanemente la malinconia e la pietà per queste figure di compagni un po’ folli, e simpatici proprio per questa loro follia.
Si coglie lo sguardo comunque ironico con cui il protagonista, Sergei, guarda e narra questi ricordi.
All’inizio dello spettacolo Sergei, nella sua veste di conduttore radiofonico, chiede ai suoi ascoltatori di pensare ad una loro valigia da emigrante e a quali oggetti imprescindibili porterebbero con se.
Dopo aver percorso con Sergei/Battiston i suoi oggetti e i rispettivi ricordi e sentimenti che li accompagnano, rimane come ultima domanda che ti accompagna all’uscita: “Quali sono i miei oggetti di cui non potrei fare a meno?” Quali ricordi e sentimenti li accompagnano?
Cast Artistico e Tecnico
In scena: Giuseppe Battiston
tratto da La valigia di Sergei Dovlatov*
Traduzione Laura Salmon
Adattamento Paola Rota e Giuseppe Battiston
Regia Paola Rota
Scene Nicolas Bovey
Costumi Vanessa Sannino
Luci Andrea Violato
Suono e musica Angelo Elle
Produzione Gli Ipocriti Melina Balsamo
* basato sul libro CHEMODAN copyright © Sergei Dovlatov Estate, 2019; tutti i diritti riservati pubblicato in Italia da Sellerio Editore a cura di Laura Salmon
Teatro Franco Parenti
“La Valigia“. – Sala Grande
dal 3/12/2024 al 8/12/2024
Sito web: www.teatrofrancoparenti.it
INFORMAZIONI BIGLIETTERIA
Biglietteria
via Pier Lombardo 14
02 59995206
biglietteria@teatrofrancoparenti.it