“La leggenda del santo bevitore” di Joseph Roth al Teatro Parenti, torna in scena dopo 16 anni, opera postuma di Joseph Roth.
Andrée Ruth Shammah che già lo mise in scena nel 2007 con Piero Mazzarella come protagonista, lo ha scelto per la celebrazione dei 50 anni del parenti.
Curioso che abbiano debuttato nello stesso giorno al parenti due spettacoli “La leggenda del santo bevitore”, per l’appunto; e “Zorro. Un eremita sul marciapiede” di cui vi abbiamo da poco parlato, che parlano entrambi di “clochard”, per dirla alla francese o “de barbùn” per dirla in milanese.
La trama di “La leggenda del santo bevitore”
Al bancone di un bar, un uomo, Roth stesso o un narratore o Andreas Kartak il nostro bevitore, narra le tappe e le occasioni mancate della sua esistenza.
Una mattina un misterioso benefattore gli regala ben 200 franchi, con l’unico impegno di restituirli quando potrà alla statuetta di Santa Teresa di Lisieux ( a cui il benefattore è molto devoto) nella chiesa di Santa Maria di Batignolles.
Andreas, inizialmente è restio ad accettare quella somma, perché è un uomo d’onore e sa bene che difficilmente avrà occasione di restituire quei soldi.
Il benefattore insiste, lui ha bisogno di soldi e accetta.
Da questo momento Andreas si abbandonerà con una certa gioia al bere, che è il suo vizio, ma anche a mangiare qualche pasto più appetitoso, a dormire in qualche alberghetto anziché sotto i ponti, a godersi l’amore di qualche donna o anche ad essere a sua volta generoso con qualche amico nel bisogno.
Mille disavventure, colpi di fortuna, inaspettati guadagni che si dissolvono in bevute.
Sempre però è presente, nella sua mente, l’impegno che si è preso di restituire la somma alla piccola Santa Teresa.
Arriverà finalmente il momento in cui Andreas salderà ogni suo debito.
Il cast di “La leggenda del santo bevitore“
Carlo Cecchi: è come se interpretasse tre personaggi contemporaneamente. È il narratore che racconta la storia di Andreas al barman, ma questo narratore a tratti è Joseph Roth stesso e poi, improvvisamente, diviene Andreas che narra in prima persona le sue avventure.
Realista, tragico, un po’ mistico, ubriacone, ma con un forte senso dell’onore e dignità.
La voce roca, la persona a tratti barcollante, ma anche ancora carica di una residua energia dona al personaggio quel giusto miscuglio di mestizia ed orgoglio, voglia di vivere e godere e rassegnazione e dignità.
Altri interpreti: Roberta Rovelli e Giovanni Lucini
Regia Andrée Ruth Shammah
Spazio scenico disegnato da Gianmaurizio Fercioni
Con le suggestioni visive di Luca Scarzella e Vinicio Bordin
Luci Marcello Jazzetti
Costumi Barbara Petrecca
Produzione Teatro Franco Parenti
La nostra recensione
La storia di un uomo, di un’esistenza che piano piano si è sgretolata dissolta, persa nei fumi dell’alcol.
Eppure nonostante il degrado fisico, non manca in Andreas, la dignità, il senso dell’onore, l’importanza della parola data e dell’impegno preso.
La presenza di una donna che introduce il libro e ne inizia la lettura crea un clima che sta tra il sogno e la fantasia, immagini e parole che sembrano evocate dalla lettrice, ma anche da Carlo Cecchi che inizialmente ed in seguito in diversi momenti appare come Roth stesso che sta scrivendo il racconto evocando l’immagine di Andreas.
Anche la scelta scenografica di proiettare l’attore stesso sul fondo del l’immaginario bar realizza questa sensazione che le parole scritte creino immagini.
Dove vedere “La leggenda del santo bevitore“
“La leggenda del santo bevitore” al Teatro Parenti Sala A
dal 24/01/2023 al 12/02/2023
Sito web: www.teatrofrancoparenti.it
INFORMAZIONI BIGLIETTERIA
Biglietteria
via Pier Lombardo 14
02 59995206
biglietteria@teatrofrancoparenti.it