“Hokuspokus” al Teatro Menotti, nuovissima produzione della compagnia tedesca Familie Flöz, ha debuttato a Berlino nel giugno dell’anno appena trascorso.
Il titolo di questa ultima produzione vuole riferirsi alla presunta origine della parola Hokuspokus, che sarebbe una storpiatura del popolino della frase latina “Hoc est enim corpus meum” (Questo è il mio corpo). Titolo quanto mai azzeccato vista la caratteristica di questa compagnia.
In questo ultimo spettacolo comunque i Familie Flöz hanno ampliato quello che era il loro stile.
Infatti oltre agli attori con le consuete maschere, questa volta vediamo anche gli attori senza.
La musica, i suoni, le immagini, i cambi di oggetti in scena, tutto avviene “a vista”.
Il regista Hajo Schüler, così spiega questa nuova evoluzione:
Eravamo interessati ad allargare un po’ la nostra prospettiva. In ‘HOKUSPOKUS’ non solo le figure mascherate sono apertamente visibili sul palco, ma anche gli attori che sono solitamente nascosti dietro le maschere: il pubblico sperimenta così come gli esseri mascherati vengono portati in vita, come le figure poi trovano la loro strada nel loro mondo e sviluppano una vita propria e forse ad un certo punto si trovano faccia a faccia con i loro creatori.
La trama de “Hokuspokus”
L’inizio è come il momento della creazione.
È un luogo misterioso, un giardino o una caverna e c’è una coppia, la prima coppia.
Lentamente con i primi gesti, prende consapevolezza di se, del proprio copro, della voce.
Questa prima coppia è poi comunque una coppia, una come tante, che cerca casa, che mette su famiglia, il primo figlio, il secondo, anche il terzo.
La crescita dei figli, le gelosie tra loro, i ruoli di padre e madre.
L’adolescenza, i figli adulti che se ne vanno di casa, c’è anche un lutto.
E poi la coppia sempre più anziana, sola… una nuova coppia viene a visitare la casa per dare inizio ad un nuovo ciclo.
Il cast di “Hokuspokus”
Fabian Baumgarten, Anna Kistel, Sarai O’Gara, Benjamin Reber, Hajo Schüler, Mats Süthoff e Michael Vogel: difficile descrivere la bravura e le capacità di ognuno, sono a tutti gli effetti una squadra.
Le capacità fisiche di tutti, di esprimere tutto un mondo di sentimenti solo con il corpo, neanche con la mimica del volto in quanto preclusa dall’uso della maschera, la perfetta armonia e sincronia tra i personaggi e coloro deputati ai suoni o alle immagini che vengono proiettate, sono le grandi qualità di tutti i performer di questa compagnia.
Il trailer di “Hokuspokus”
Produzione Familie Flöz
Coproduzione con Theaterhaus Stuttgart, Theater Duisburg, Opera supportata da Hauptstadtkulturfonds
Un opera di Fabian Baumgarten, Anna Kistel, Sarai O’Gara, Benjamin Reber, Hajo Schüler, Mats Süthoff e Michael Vogel
Regia e maschere Hajo Schüler
Set design Felix Nolze, Rotes Pferd
Costumi Mascha Schubert
Disegni Cosimo Miorelli
Assistente Crezione Maschere Lei-Lei Bavoil
Assistente direzione Katrin Kats
Assistente costumi Marion Czyzykowski Luci
Video Luci Reinhard Hubert Sound design: N.N.
Direttore di produzione Peter Brix
Teatro Menotti
“Hokuspokus“
dal 10/01/2023 al 15/01/2023
Sito web: www.teatromenotti.org
INFORMAZIONI BIGLIETTERIA
0282873611
biglietteria@teatromenotti.org
La nostra recensione
Ancora una volta lo spettacolo di questa compagnia si rivela un piccolo gioiello di poesia.
Se i precedenti spettacoli avevano sempre un tono divertente e divertito Hokuspokus è un piccolo gioiello di poesia quasi mistico.
Una delicata rappresentazione del ciclo della vita dove ognuno può rivedersi nelle diverse età della vita e nei diversi ruoli.
Non mancano i momenti ironici e divertenti come il figlio adolescente che dove si posa si addormenta o la preparazione della festa della figlia dove il padre cerca di essere moderno e divertente inserendosi tra le amiche della figlia con gran vergogna di quest’ultima e molte altre immagini quotidiane nella vita di ognuno di noi.