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“BACCANTI. Il regno del dio che danza”. Un Dioniso femminile, la Dea Madre, il divenire al femminile. La nostra recensione
Scuro Chiaro

“BACCANTI. Il regno del dio che danza”. Un Dioniso femminile, la Dea Madre, il divenire al femminile. La nostra recensione

Baccanti. Il regno del dio che danza

“BACCANTI. Il regno del dio che danza” da Euripide, di Filippo RendaTeatro Litta.
Un testo molto antico questa tragedia di Euripide, scritta nel 406 a.C., con un messaggio rivolto agli uomini ad adorare sempre gli dei e a non mettersi contro di essi.
Dei vendicativi, le loro sacerdotesse o seguaci aggressive, votate alla guerra e all’oppressione.

Questa rivisitazione di Filippo Renda, capovolge gli intenti originari e punta l’attenzione sulla potenza e centralità del femminile fondendo ispirazioni che provengono dalle comunità matriarcali indigene.
Al centro dello spettacolo viene messo il ruolo delle donne portatrici di vita, conoscenza e cambiamento.

La trama di “BACCANTI. Il regno del dio che danza”

Lo spettacolo inizia dal centro della sala.
La sala è stata sovvertita, rimosse le poltrone vi è uno spazio circolare dove le attrici danzano nell’oscurità. Quasi il totale buio, vi è solo una luce centrale che illumina le donne danzanti; sul palco una Dj, che avrà il compito di una sciamana, ovvero condurre con la scelta delle musiche il percorso delle donne, sacerdotesse, baccanti.

Baccanti. Il regno del dio che danza.
Momenti dei riti delle baccanti

Vi è l’intervento ad inizio spettacolo di Filippo Renda, regista e, nel corso dello spettacolo, servitore muto che porgerà gli oggetti necessari (una sorta di chierichetto). E’ un intervento di spiegazione, di introduzione allo spettacolo che si prospetta quasi come un rito.

Prende poi il via la storia di Euripide, dove però il dio Dioniso è visto e interpretato al femminile: è la Dea Madre, la Triplice Dea – Madre – Ninfa – Vergine.
Le donne di Tebe che si raccolgono sul monte Citerone, cercano la gioia, la libertà di essere se stesse, di esprimere se stesse.

Baccanti. Il regno del dio che danza.
Dioniso, Dea Madre, e le baccanti

Penteo, re di Tebe, si infuria, cerca di impedire questa ribellione di donne e vuole ricondurle alle antiche usanze.
In un secondo momento segue il consiglio di Tiresia e Cadmo e travestito con abiti femminili si reca in un luogo alto e nascosto per vedere, non visto dalle baccanti e da Dioniso, la loro dea.

Verrà scoperto e trascinato in mezzo a loro. Ed è qui che l’evoluzione della storia si discosta dall’originale.
Penteo non muore dilaniato. La sua morte è una sorta di battesimo, di rinascita. Penteo ora comprende l’essenza del culto dionisiaco, comprende il mondo gioioso e pieno di pace del dio femminino e si unisce alle baccanti.

Il cast di “BACCANTI. Il regno del dio che danza”

Baccanti. Il regno del dio che danza
Le interpreti di Baccanti- Il regno del dio che danza

Maria Canal, Alice Spisa (Dioniso), Gaia Carmagnani (Penteo), Silvia Guerrieri (Cadmo), Sarah Short (Tiresia/Agave), Sofia Tieridj performer – (sciamana): questo il gruppo delle giovani attrici che dopo un cammino insieme nel costruire ed entrare in questo spettacolo, offrono una forma di teatro che diviene quasi rito.
Si coglie come la lunga elaborazione svolta insieme le abbia rese come una sorta di unicum che si muove in questo cerchio intorno cui siamo raccolti.

Filippo Renda
Filippo Renda – il servitore- ma anche drammaturgo e regista

Filippo Renda (servitore): oltre che un interprete è l’autore di questa rilettura e il regista.
Originariamente avrebbe potuto essere anche Penteo, ma avendo poi deciso di lasciare l’intera opera in mano al mondo femminile, ecco che dopo aver introdotto il “rituale”, svolge questo ruolo muto di servo, di accolito.
Naturalmente con abiti ed aspetto il più possibile femminile per rispetto e desiderio di non invadere.

Se vuoi vuoi saperne di più su come Filippo Renda insieme con le attrici ha lavorato su questo testo leggi la nostra intervista con l’autore e regista.


Il cast tecnico di “BACCANTI. Il regno del dio che danza”

Drammaturgia e regia Filippo Renda
Scene e costumi Eleonora Rossi – aiuto costumista tirocinante Katerina Stavrou
Disegno luci e direzione tecnica Fulvio Melli  
Assistenti stage Gaia Barili, Susanna Giancristofaro
Staff tecnico Stefano Lattanzio, Ahmad Shalabi  
Foto Sara Meliti  
Trucco Carla Curione 
Direzione di produzione Elisa Mondadori

Produzione Manifatture Teatrali Milanesi

La nostra recensione


Uno spettacolo stimolante, originale, coinvolgente.
Originale nella collocazione della scena e degli attori al centro di una sorta di cerchio, tra il magico e l’ascolto, costituito dagli spettatori.
Questa coinvolgente disposizione in cerchio intorno alle attrici, ci attrae nel cerchio stesso, nella magia, immergendoci totalmente nello spettacolo.

Originale la scelta di utilizzare una Dj performer e musiche tecno da rave come forma di moderni baccanali.
Le musiche e le danze delle attrici sono ripetitive, coinvolgenti, quasi travolgenti ed i movimenti a tratti ricordano quelli dei dervisci giranti. Una sorta di ipnosi collettiva.

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Stimolante l’idea di mescolare e fondere la figura del dio Dioniso con la figura della dea madre. Proponendo così una lettura tutta al femminile di quest’opera.
Non bisogna avere paura della rabbia di un dio poiché in questa lettura la dea è materna e ci accoglie.

Come ha detto Filippo Renda in un intervista:

I nati di genere maschile in questo momento devono avere il coraggio di fare un passo indietro e lasciare spazio di espressività al corpo femminile

Baccanti. Il regno del dio che danza
La maschera della dea Dioniso e l’invito finale dello spettacolo

In ultimo molto belli, magici ed affascinanti i costumi creati per rappresentare Tiresia, Cadmo, Penteo e la maschera della dea Dioniso.

Teatro Litta MTM di Milano

BACCANTI. Il regno del dio che danzaTeatro Litta

dal 27/02/2024 al 24/03/2024

INFORMAZIONI BIGLIETTERIA
Teatro Litta
Corso Magenta 24
02.86.45.45.45 – biglietteria@mtmteatro.it

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