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MUSICALL — Le voci di “Notre Dame de Paris” in concerto — Giò Di Tonno – Vittorio Matteucci – Graziano Galatone
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MUSICALL — Le voci di “Notre Dame de Paris” in concerto — Giò Di Tonno – Vittorio Matteucci – Graziano Galatone

Graziano Galatone, Giò Di Tonno, Vittorio Matteucci

Musicallle voci di Notre Dames de Paris è lo spettacolo che sta girando l’Italia, da nord a sud.
Uno spettacolo che ha come protagonisti tre grandi interpreti del musical italiano: Giò Di Tonno, Graziano Galatone e Vittorio Matteucci.
Il 14 ottobre siamo andati per voi ad ascoltarli, questa volta accompagnati dall’Orchestra Ritmico Sinfonica Italiana del Maestro Diego Basso, al Teatro Salieri di Legnago sperando di ritrovarli presto in altre città e teatri.

Lo Spettacolo

Le loro voci sono conosciute in tutta Italia e nel mondo per le intense interpretazioni nelle opere popolari che da oltre vent’anni vengono applaudite nei più importanti palcoscenici, ma soprattutto tre artisti, che fin dai primi provini per Notre Dame De Paris, hanno avuto un’intesa artistica unica, donando emozioni spettacolari al pubblico.

Intese artistiche ed emozioni che interagiscono con altrettante intese artistiche ed emozioni, per donare al pubblico un concerto che raccoglie il meglio del musical, delle colonne sonore più belle di tutti i tempi alternato da racconti con aneddoti e curiosità.

Il Cast di “Musicallle voci di Notre Dames de Paris

Giò Di Tonno: Muove i suoi primi passi nel mondo della musica dall’età di 8, partecipa nel 1993 a Sanremo Giovani e l’anno successivo al Festival di Sanremo. nel 2000 approda al ruolo di Quasimodo in Notre dame de Paris e da li la grande fama.

Graziano Galatone: Nel corso della sua carriera nel mondo dello spettacolo, il cantante e attore teatrale ha fatto parte del cast di svariate fiction di successo. La grande notorietà giunge con il personaggio di Febo nel musical Notre Dame de Paris. Non si fermerà a questo nel 2009 l’opera musical Bernadette, il miracolo di Lourdes, 2010 Renzo Tramaglino nei Promessi Sposi Opera moderna, è anche Cavaradossi in Tosca-Amore disperato di Dalla.

Vittorio Matteucci: dopo lunghi anni di gavetta, comincia a farsi notare con la US Band, le esibizioni di Umberto Smaila. Approda in televisione come vocalist in programmi come Buona Domenica (1993, 1994), La sai l’ultima (1995, 1996), La canzone del secolo (1998), Ciao Mara (1999) e Maurizio Costanzo Show come cantante della band di Demo Morselli in due stagioni. Finché nel 2000 eccolo diventare l’arcidiacono Frollo in Notre Dame de Paris e da li, sara poi Dracula in Dracula opera rock della PFM, Scarpi in Tosca_ Amore disperato e l’Innominato nei promessi Sposi – Opera moderna.


La nostra recensione


Abbiamo visto questi tre grandi artisti calcare i più importanti palchi italiani, ma bisogna proprio riconoscere che il palcoscenico è la loro casa. Li abbiamo amati come protagonisti di musical che hanno fatto la storia del musical in Italia, hanno sbancato i botteghini e riempito i teatri delle principali città rendendoli sold out grazie alle loro voci e ai loro personaggi conosciuti al pubblico come Frollo, Febo, Quasimodo ma anche Don Rodrigo, Renzo, L’Innominato, e ancora Cavaradossi e Scarpia, per non dimenticarci di Dracula. C’è chi ha allietato le serate insieme a Carlo Conti in Tale e Quale Show e ne è stato il vincitore e chi ha rallegrato le mattine delle casalinghe con la sua voce ne I fatti vostri ma… li avete mai visti senza trucco, senza abiti e oggetti di scena, senza telecamere e con solo una sedia e un microfono in mano? Sì, artisti e persone “normali” che raccontano, si raccontano e cantano lasciando a bocca aperta grandi e piccini, che scherzano sopra ad un palco ripercorrendo le tappe del loro successo, della loro vita artistica ma specialmente condividono con il loro pubblico la colonna portante del loro successo: la loro AMICIZIA. Sì, perché l’amicizia è un sentimento che lega le persone nel profondo e che plasma la loro personalità nel tempo. Questo è il tema centrale dello spettacolo, raccontare che quando il trucco si toglie e gli abiti tornano quelli di tutti i giorni, giù dal palco, dietro alla maschera ci sono persone che condividono le stesse passioni e sentimenti, nel bene e nel male, che vivono la quotidianità come anche noi la viviamo e che si supportano, si stimano e si rispettano.

Proprio per questo il concerto inizia con due brani molto significativi “La valigia dell’attore” di Francesco De Gregori e “L’istrione” di Charles Aznavour, cantate a turno da tutti e tre all’unisono. Canzoni che parlano non di fare o come diventare un attore ma dell’essere attore. Fare ed essere sono due concetti ben distinti e quello che viene percepito dal pubblico grazie alle emozioni che riescono a far provare questi artisti è sicuramente l’essere. Perché loro sono Artisti e Attori, non lo fanno ma lo vivono e lo trasmettono all’esterno.

Dopo questa prima presentazione ognuno di loro è pronto per regalare al pubblico tre brani a loro molto cari, alcuni del mondo del musical, dei loro personaggi, altri brani che considererei affettivi. Sono brani che li hanno toccati, che racchiudono in loro dei ricordi. In quei tre brani, si raccontano, chi in modo più eccentrico ballando e cantando, chi in un modo più riflessivo e pacato, a volte ne esce stupore, altre volte malinconia, gioco e divertimento in altri. Sono brani del mondo del musical come “Maria” da West Side Story cantata da Graziano Galatone con la partecipazione di una signora Maria presa dal pubblico, “Superstar” da Jesus Christ Superstar cantata da un energico Vittorio Matteucci dopo aver cantato magistralmente “Amore disperato” tratta dalla Tosca di Lucio Dalla, “Che cos’è questo fuoco” da I promessi sposi cantata da un rabbioso e assetato d’amore Giò Di Tonno. Brani tratti da colonne sonore di film come “Nuovo cinema paradiso” o “Mi mancherai”. E ancora ”New York, New York” e “Tu vuò fà l’americano” per ballare e cantare insieme sui loro ritmi.

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Arriva anche il momento del tributo al musical che li ha resi famosi “Notre Dame de Paris” e via con i brani più celebri come “Mi distruggerai”, “Bella”, “Il tempo delle cattedrali” che in questo caso nasconde una guest star, Alessandra Ferrari, che oggi ricopre Esmeralda nel tour estero dell’opera e che canta “Zingara” e “Vivere per amare” in lingua originale in modo magistrale.

Tutto questo avviene in una cornice che definirei “da salotto”, mentre i tre protagonisti scherzano ridono tra loro, raccontano aneddoti, si lanciano in imitazioni coinvolgendo il pubblico fino a spingerlo a ridere e a giocare tutti insieme, a cantare insieme, fin sotto il palco come nel gran finale con “Volare”.

L’accompagnamento dell’orchestra del Maestro Diego Basso porta ancora di più qualità e onore a questo spettacolo ancora poco conosciuto ma che speriamo abbia davanti a sé tante date e concerti in tutta Italia.

Il tutto termina con un brano che chiude il cerchio e che ci riporta all’inizio dello spettacolo, di nuovo a sottolineare ciò che c’è di più prezioso e caro, insieme al pubblico cantano “I migliori anni della nostra vita” di Renato Zero. Lo spettacolo termina e in questo cerchio ormai chiuso restano dentro emozioni, risate, musica vera e la bellezza di aver avuto la possibilità di entrare anche solo per una sera in questa, come dice De Gregori nel primo brano intonato, grande famiglia. Perché loro sono una famiglia.

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