“No Replica” da un’idea di Giovanna Gattino
Musiche e canzoni originali di Andrea Calandrini
Arrangiamenti di Simone Manfredini
Regia di Marco Cavallaro
Commedia con canzoni, originale, tutta italiana, ambientata nel magico mondo del teatro.
Magico si fa per dire, perché in teatro, forse più facilmente che altrove, detonano passioni e paure, desideri e frustrazioni, insicurezze e slanci vitali.
Lo trama di “No Replica”
La protagonista è l’irrequieta Emma, un’aspirante regista di provincia, a cui viene data l’occasione di mettere in scena una sua strampalata versione dell’Odissea in un grande teatro di Milano.
Tutto procede in modo normale – o come spesso in teatro, normalmente disastrato – finché Emma non scopre che il denaro con cui è prodotto lo spettacolo non è esattamente “pulito” e i motivi per cui è stata scelta esulano dal suo talento.
La farsa, il gioco irresistibile e senza tempo del “teatro nel teatro”, nasconde una storia di accettazione di sé, di liberazione dall’ossessione di essere speciali a tutti i costi e di riabilitazione del concetto di fallimento, perché non c’è nulla di più umano.
In questa sorta di “cugino teatrale” del televisivo Boris, il teatro scava giù fino alle indicibili inquietudini di ognuno, per tirarle fuori, convertirle in commedia, sgranarle in battute e restituirle al pubblico, che dell’ambiente teatrale sa poco ma che con quelle bizzarre creature condivide ansie e pulsioni, sogni e nevrosi.
Incontriamo il cast di No replica al Teatro San Babila di Milano prima dello spettacolo. Si respira un clima familiare, giocoso e di totale disponibilità.
L’intervista al cast di “No Replica”
COME DEFINIRESTI “NO REPLICA”?
- Autoironico: lo spettacolo prende in giro aspetti della professione teatrale, affrontando temi che spesso vengono taciuti. Questa autoironia rende l’esperienza divertente e coinvolgente, poiché gli attori si prendono in giro su situazioni comuni nel loro lavoro.
- Ritmato: un altro aspetto che apprezzo è il ritmo sostenuto dello spettacolo. La presenza di molti attori in scena contribuisce a creare un’atmosfera dinamica, mantenendo alta l’attenzione del pubblico e rendendo l’esperienza mai noiosa.
- Poco scontato: la trama non è prevedibile. A differenza di molte commedie, questo spettacolo presenta colpi di scena inaspettati, rendendo la narrazione interessante e coinvolgente. Questo è attribuito al talento dell’autore, Tobia Rossi, che ha saputo costruire una storia originale e ben strutturata.
In sintesi, è uno spettacolo che combina umorismo autoironico, ritmo vivace e una trama sorprendente.
- Fresco: “No Replica” è uno spettacolo innovativo e originale, capace di andare oltre le aspettative comuni. La rappresentazione è autentica e riflette la vera natura degli attori, con personaggi che rispecchiano le loro personalità reali. Questo approccio rende lo spettacolo diverso da molte altre produzioni, che tendono a essere più prevedibili e scontate.
- Veloce: Il ritmo dello spettacolo è un altro aspetto fondamentale. La dinamica è ben calibrata, con tempi precisi che mantengono alta l’attenzione del pubblico. Il coinvolgimento è tale che gli spettatori si sentono stimolati e desiderosi di rivedere lo spettacolo dall’inizio.
- Familiare: Anche se non è un aggettivo tipico per descrivere uno spettacolo, ci tengo a dire che il gruppo di attori crea un’atmosfera accogliente e amichevole. Questo senso di familiarità permette al pubblico di connettersi meglio con i personaggi e le situazioni presentate, rendendo l’esperienza complessiva più coinvolgente.
In sintesi, “No Replica” è uno spettacolo fresco, veloce e caratterizzato da un forte senso di familiarità, che offre un’esperienza teatrale autentica e molto divertente sia per il pubblico che per gli attori!
- Irriverente: “No Replica” ha un tono provocatorio e audace, capace di sfidare le convenzioni del mondo dello spettacolo. Questo aspetto irriverente permette di affrontare tematiche delicate con umorismo, rendendo lo spettacolo esilarante, interessante e coinvolgente per il pubblico.
- Folle perchè si riferisce all’assurdità e ai paradossi che caratterizzano il dietro le quinte del mondo artistico. “No Replica” offre uno sguardo autentico e disincantato su ciò che accade durante la fase di allestimento, mostrando situazioni bizzarre e inaspettate che possono sembrare surreali ma sono, in realtà, rappresentative della realtà del teatro.
- Un Ossimoro: lo spettacolo è come un ossimoro, poiché combina elementi apparentemente contraddittori, come il realismo e la follia. Questo contrasto riflette la complessità del mondo artistico, dove ciò che può sembrare assurdo è spesso la norma. L’ossimoro diventa quindi un modo per evidenziare le contraddizioni intrinseche nel settore dello spettacolo.
In sintesi, “No Replica” è uno spettacolo irriverente e folle, capace di rivelare le assurdità del mondo teatrale attraverso un approccio che gioca con le contraddizioni, rendendolo un’esperienza esilarante.
- Spumeggiante: ” No Replica” è una commedia vivace in cui il ritmo è fondamentale, il tempismo delle battute è cruciale per il successo comico, poiché un attimo di differenza può cambiare l’effetto su chi ascolta. La presenza di undici attori in scena contemporaneamente contribuisce a mantenere un’energia alta, rendendo lo spettacolo dinamico e coinvolgente.
- Riflessivo: Nonostante il tono leggero, lo spettacolo affronta tematiche profonde e verità sul mondo del teatro, come le ingiustizie e la meritocrazia, questioni importanti che riguardano non solo il teatro ma anche la società in generale.
- Corale: La dimensione corale è un altro aspetto centrale di ” No Replica”. Con undici attori che interagiscono frequentemente, si crea un senso di unità e collaborazione. Questo approccio corale arricchisce l’esperienza teatrale, permettendo al pubblico di percepire una forte connessione tra i personaggi e le situazioni presentate.
COSA C’E’ DI TE NEL TUO PERSONAGGIO E COSA INVECE NON TI APPARTIENE?
Claudio Zanelli
Beh il mio personaggio si innamora di un’attrice di teatro molto brava , più grande e più esperta di lui e possiamo dire che questo è un aspetto che rispecchia la mia vita reale! ( Claudio Zanelli è sposato con Alice Mistroni nota performer di teatro e direttrice della SDM di Milano). Questa passione comune aggiunge un elemento di autenticità al mio personaggio!
Per contro non sono un “sindacalista rompicoglioni”, come il mio personaggio; nella vita reale, sono una persona più adattabile e meno incline a essere conflittuale. Tuttavia, questa caratteristica del personaggio offre l’opportunità di esplorare aspetti della personalità che normalmente non esprimerei, ma va bene perchè uno degli aspetti più affascinanti dell’essere attore è la possibilità di interpretare ruoli che sono lontani dalla propria personalità.
Questo gioco di interpretazione mi permette di esplorare diverse sfaccettature dell’essere umano.
Alex Botta
Il mio personaggio racchiude al 90% la mia essenza perchè entrambi condividiamo una grande sensibilità, un tratto che riconosco come parte integrante del mio carattere nonostante nel mondo dei social possa a volte apparire maggiormente la parte estetica e mondana e la sensibilità possa sembrare una qualità da nascondere, io la considero fondamentale per la mia crescita personale e artistica. Io ammetto di avere momenti di insicurezza, come il mio personaggio e questa vulnerabilità si riflette in lui, rendendolo più autentico e umano. Sono molto a mio agio in questo ruolo perchè interpreto un personaggio che vive esperienze simili alle mie come il lavoro nel mondo notturno degli eventi e nel mondo teatrale del musical.
Una difficoltà nell’interpretare un personaggio così è quella di non creare una caricatura o delle esagerazioni; ma io credo di esserci riuscito portando in scena me stesso e sentendomi libero di esprimermi in modo naturale sul palcoscenico.
Giulia Mattarucco
Emma è una giovane regista e mi assomiglia poiché entrambe condividono l’esperienza di affrontare nuove sfide nel mondo dell’arte. La paura di non essere all’altezza e il giudizio altrui sono sentimenti comuni tra artisti e umani in generale, rendendo questa caratteristica del personaggio molto vicina a me. Emma è “visibilmente nevrotica”, io invece sono una persona più pacata, ma trovo interessante interpretare un personaggio con nevrosi, poiché mi offre l’opportunità di esplorare emozioni e comportamenti complessi che possono essere divertenti da rappresentare sul palcoscenico.
Ilaria Canalini
Marta è un’attrice che si distingue per la sua impostazione accademica e il suo approccio serio al lavoro. Si dedica con attenzione alla preparazione del personaggio, seguendo rituali e esercizi di respirazione per garantire precisione nella recitazione. Marta tende a essere un po’ “bacchettona”, cercando di mettere in riga i suoi compagni e mantenere un certo ordine nel gruppo. Io sono precisa , ma non maniacale e soprattutto non sono bacchettona, anzi amo divertirmi! Nonostante il suo atteggiamento iniziale, nel corso della storia Marta si lascia coinvolgere dall’energia dei suoi compagni, scoprendo la bellezza di “sbollire” e divertirsi. Questa evoluzione rende il personaggio più simile a me.
QUESTO SPETTACOLO E’ NOLTO DIVERTENTE, MA OFFRE ANCHE SPUNTI DI RIFLESSIONI. QUALI EMOZIONI SI PORTA A CASA IL PUBBLICO?
Claudio Zanelli
Il personaggio di Massimiliano Varrese più di tutti trasmette la parte leggermente malinconica, riflessiva, un po’ più toccante, attraverso il suo personaggio arrivano gli spunti più profondi, noi altri siamo la parte un po’ più light, fresca e divertente che fa portare a casa agli spettatori soprattutto allegria e leggerezza.
Alex Botta
ll teatro ha la straordinaria capacità di riflettere le dinamiche della vita reale, lo spettacolo affronta temi come la mafia nel mondo del teatro con una dose di umorismo che riesce a coinvolgere il pubblico in modo profondo. La commedia, pur essendo divertente, offre spunti di riflessione su questioni serie e attuali, rendendo i personaggi facilmente identificabili e le loro esperienze autentiche. Anche se il tema è trattato con leggerezza, lo spettacolo non perde di vista la gravità delle dinamiche mafiose come parte della quotidianità dei personaggi. Inoltre i personaggi come l’artista idealista e il pragmatico “artista” che cerca di sopravvivere nel mondo dello spettacolo o l’attore entrato nel cast grazie alle conoscenze, sono costruiti su archetipi reali. Questo consente al pubblico di immedesimarsi nelle loro sfide e aspirazioni. Per esempio il personaggio interpretato da Franco assomiglia molto ad una persona che ho realmente conosciuto, Michy rappresenta l’ideale dell’artista appassionato che con la sua determinazione e il suo fervore per l’arte contrasta con altri personaggi più cinici, e Regina incarna l’illusione di grandezza e successo, mentre in realtà si trova a dover affrontare la dura realtà della ricerca disperata di denaro. La sua figura mette in luce le pressioni che gli artisti affrontano nel tentativo di affermarsi.
Giulia Mattarucco
Il pubblico oltre a ridere moltissimo si pone delle domande :
– Cosa siamo disposti a fare per i nostri sogni?
Il personaggio dell’artista rappresenta l’emblema di chi è disposto a sacrificare molto per inseguire la propria passione. Attraverso i vari personaggi, lo spettacolo esplora anche le dinamiche sociali e le pressioni economiche che circondano il mondo dell’arte. La figura della “regina” che cerca di mantenere un’immagine di grandezza mentre affronta la dura realtà della precarietà lavorativa è un esempio di come il teatro possa riflettere le sfide contemporanee.
– La realizzazione dei sogni equivale alla felicità?
Lo spettacolo pone un interrogativo fondamentale: è necessario raggiungere la fama e il successo per essere felici, oppure la felicità può derivare da esperienze più semplici e genuine? L’artista giovane e appassionato, che crede fermamente nel proprio lavoro, rappresenta una figura ispiratrice che sfida le convenzioni. La sua dedizione è un richiamo alla passione e all’impegno necessari per affrontare le difficoltà del mondo dello spettacolo.
Ilaria Canalini
Lo spettacolo non solo offre tante risate, ma anche un’opportunità per esplorare le relazioni tra i personaggi del mondo del teatro in modo divertente e coinvolgente. La combinazione di umorismo e situazioni inaspettate tra gli attori crea momenti memorabili che rimarranno impressi nella mente del pubblico!
QUAL E’ LA TUA SCENA PREFERITA?
Claudio Zanelli
Il finale primo atto assolutamente! Sebbene non si possano rivelare dettagli specifici per evitare spoiler, è chiaro che questa scena rappresenta un momento di grande impatto emotivo e comico nello spettacolo. La combinazione di un monologo potente della protagonista (Giulia Mattarucco ndr) e l’interazione con il pubblico crea un’atmosfera unica che rende l’esperienza teatrale memorabile e coinvolgente. La sfida è rimanere seri mentre si partecipa attivamente alla performance che può generare situazioni esilaranti e inaspettate, aumentando l’impatto comico e allo stesso tempo drammatico della scena.
Alex Botta
Non ho una scena preferita, amo tutte le mie parti attoriali, provengo dal mondo della danza, ma negli ultimi 3 anni in particolare sto dando molto più spazio alla recitazione. La mia passione per la danza e l’evoluzione come attore sono elementi chiave della mia carriera artistica, ma ora sto focalizzando i miei sforzi sulla recitazione, un passaggio significativo nella mia formazione e crescita professionale. Questo passaggio mi permette di esplorare nuove sfide e opportunità artistiche, mentre continuo a mantenere viva la passione per la danza con spettacoli ed eventi in tutta Italia. La mia esperienza come ballerino mi fornisce una base solida, ma ora sto cercando di espandere il tuo repertorio attoriale e questo spettacolo me ne dà l’opportunità.
Giulia Mattarucco
La scena finale del primo atto, che introduce un colpo di scena, è cruciale per l’evoluzione della trama e per l’esperienza del pubblico. Questo momento non solo segna un cambiamento significativo nella narrazione, ma anche il passaggio a una dimensione più intensa, mescolando elementi di commedia con toni noir.
Ilaria Canalini
Le mie scene preferite nello spettacolo sono 2, entrambe molto divertenti e ricche di dinamismo.
La prima è la scena tra Marta e Edo (Antonio Melissa). Io interpreto Calipso e lui Ulisse che parla solo napoletano, il contrasto tra le aspettative del pubblico riguardo al personaggio di Ulisse e la realtà comica della situazione crea un momento esilarante. Il fatto che lui mi chiami con un nome diverso è un ottimo espediente comico che aggiunge un elemento di sorpresa e giocosità…faccio molta difficoltà nel trattenere le risate. Un’altra scena memorabile è quella in cui Edo interagisce con Davide Bonafini, che interpreta Micky cioè Telemaco. Qui, il tono tamarro di Ulisse contrasta con la dolcezza del personaggio di Micky, creando un dialogo ricco di comicità e coinvolgimento emotivo anche nel pubblico.
Ringraziamo Giovanna Gattino e l’ufficio stampa di Codice teatro per l’accoglienza e la disponibilità e auguriamo a questo spettacolo davvero divertente e ricco di colpi di scena e spunti di riflessione di poter girare l’Italia.