Possiamo vivere di più, a modo nostro!
Emiliano Toso
Emiliano Toso coinvolge, incanta e “si prende cura” del numeroso pubblico presente al Teatro Manzoni di Milano il 6 ottobre 2022 per l’esperienza a 432Hz, per piano solo, “L’Albero della musica”.
Appena si entra al Teatro Manzoni, location che conosco molto bene e che frequento molto assiduamente, sembra che qualcosa di irreale e a tratti magico mi avvolga in modo diverso da tutte le altre volte.
Una luce particolare, una musica che ti abbraccia già al primo incontro.
E poi arriva lui, Emiliano che si è raccontato a noi con una splendida intervista, con la sua semplice camicia bordeaux e i suoi pantaloni bianchi rigorosamente senza scarpe. Un uomo che incarna il senso di pace e realizzazione che ognuno di noi dovrebbe riuscire a trovare nella vita.
Si racconta a parole e con la sua musica e poi chiede al suo pubblico di essere più vicini a lui e al suo pianoforte e così ci invita a salire sul palco (qualcosa di impensabile per molti artisti che invece amano sottolineare la distanza tra loro e i poveri mortali)!
Si forma una lunga fila a lato del palco e a dieci alla volta si raggiunge il luogo dove tutto ha inizio; c’è chi si sdraia sotto la coda del pianoforte, chi abbraccia le gambe dello strumento e chi semplicemente si accosta chiudendo gli occhi e aspettando che questa musica lo pervada di benessere di cui abbiamo tutti, nessuno escluso, infinito bisogno.
Emiliano tra un momento e l’altro di esecuzione musicale ci parla come un amico delle sue esperienze e di come mai si sarebbe aspettato che la sua musica potesse avere questi effetti. Una storia ci colpisce particolarmente, quella della presenza richiesta a Toso in sala operatoria durante un’operazione molto importante per un bimbo. Un musicista diventa parte di un’equipe medica, lo avreste mai detto?
Una frase tra le tante regalateci da Emiliano lascia il segno nella mia mente: “La malattia a volte ti costringe a svoltare e ci porta a godere di cose a cui prima neanche facevamo caso”. Forse una delle riflessioni necessarie a questo punto diventa: ” Non sarebbe meglio farlo sempre e comunque? Dare più attenzione a noi stessi e al mondo che ci circonda prima che si giunga a situazioni difficili e a volte irreparabili?”.
La musica di Emiliano e il suo “Albero della musica”, ultimo lavoro che il biologo-musicista afferma di amare moltissimo, ci danno la mano per poter affrontare un nuovo viaggio dove noi si diventa protagonisti e non comprimari soggiogati dal volere di una realtà a volte non scelta.
Grazie perché…
Grazie a Emiliano per aver fatto vivere la musica come un’esperienza sensoriale e emotiva completamente diversa e immersa anche a me, bacchettona pianista diplomata in Conservatorio a cui, per anni, hanno propinato moltissimi insegnamenti tecnici (da non sottovalutare) e tanta etica formale sicuramente non facendomi apprezzare aspetti più profondi e interiori di questo mondo meraviglioso che la musica dipinge ogni giorno.
Grazie all'”amico ciclamino” per aver detto la sua (non sono impazzita ). Emiliano ha dato voce, tramite un sensore, alla pianta per mostrare al pubblico come escano anche da questi esseri viventi bellissime vibrazioni che diventano, tra loro, forme di comunicazione. Questo può diventare un serio problema per il mondo vegano!
Grazie per aver ricordato, con la sua musica, l’immenso e indimenticabile Ezio Bosso, che siamo certi fosse lì con noi al Teatro Manzoni, fiero di tutto quello che con grande generosità umana ci regalava il suo amico Emiliano.
Grazie per averci ricordato che staccarci dai condizionamenti è una cosa possibile e realizzabile con la forza che ognuno di noi ha in se stesso.
Grazie al Teatro Manzoni che, spaziando dalla sua abituale programmazione, ha dato spazio e voce a una realtà che va oltre l’artista ma che si incentra sul valore umano e sensoriale.
Emiliano Toso, il medico dell’anima e non solo, cura con la sua musica il nostro mondo interiore senza il quale sarebbe difficile amare l’immenso dono della vita.