Emiliano Toso torna al Teatro Manzoni di Milano il 6 ottobre 2022 alle 20.45 con “L’Albero della musica” una nuova esperienza a 432 Hz per piano solo.
Uno viaggio per risintonizzarsi con l’Universo e la Madre Terra.
Quand’è stata l’ultima volta che hai sentito la vita scorrere dentro di te? In cui hai percepito un profondo senso di unione con tutte le cose?
Così come una passeggiata nel bosco ha il potere di scaricare le tensioni, purificare le emozioni e placare la mente, questo nuovo album vuole essere una coinvolgente esperienza immersiva in grado di riportarti all’autenticità del presente.
Un momento per risintonizzarti con il divenire dell’Universo e il respiro della Madre Terra. Uno spazio protetto in cui poterti concedere il privilegio di entrare nelle profondità del tuo essere e scavare, mettere delle radici così forti da poterti aiutare a sostenere ogni evento della vita.
Un viaggio che ti porterà a vibrare della musica del tuo cuore, un percorso in cui farai esperienza della dualità per poi raggiungere uno stato di unione in cui non esiste confine tra cielo e terra, sole e luna, maschile e femminile.
Conosciamo meglio Emiliano Toso
Un grande uomo e uno scienziato-musicista che con la sua musica arriva non solo a far vibrare il nostro cuore ma a curare ed aiutare moltissime persone.
Ne abbiamo già parlato anni fa in un articolo a lui dedicato per cercare di capire al meglio questo personaggio davvero speciale e siamo ritornati a parlare di lui quando fece addirittura una playlist contro il Coronavirus arrivando in rianimazione per sostenere in qualche modo gli operatori sanitari.
Quattro chiacchiere con Emiliano Toso
Un nuovo lavoro “L’albero della musica”. C’è un passo avanti secondo lei rispetto al precedente? C’è un’interiorizzazione maggiore?
Sì, è molto diverso dai miei lavori precedenti. È molto più profondo, ci sono degli ingredienti nuovi che sono germogliati durante il Lockdown, periodo in cui ho passato molte giornate nei boschi biellesi a camminare, ascoltare gli alberi, la natura e imparare come si può rallentare e andare in profondità.
I nuovi “ingredienti” sono sicuramente la forza, la terra, il fuoco.
E! un Album solo pianoforte ed è l’unico dopo il primo e con l’uso di questo strumento ho voluto condividere le sensazioni di questi ultimi anni della mia vita e dell’umanità che è stata segnata da momenti molto profondi di ascolto, di silenzio.
Lei parla di “sentire la vita che scorre dentro di noi” e quindi con “L’albero della musica” si creerà una grande unione tra pubblico ed esecutore durante il live?
Sì, questa è proprio una caratteristica fondamentale dei miei concerti in cui non ci deve essere separazione tra musicista che si esibisce e pubblico che giudica ma si entrai non organismo comune, anzi se ne crea uno nuovo durante il concerto.
A me piace molto invitare le persone anche a cambiare la prospettiva di ascolto, quindi a provare a salire sul palco, a sdraiarsi sotto il pianoforte, a toccarlo mentre suona… per ascoltare la musica con tutto il corpo non solo con le orecchie.
Cambiare la prospettiva come ho fatto io da scienziato a musicista mi ha portato a realizzare che alcune sfaccettature della nostra salute che non riuscivo a studiare bene solo da scienziato, con la prospettica artistica, riesco a analizzarle da punti di vista diversi.
Lei nasce biologo poi la musica diventa un elemento predominante non solo nel suo lavoro ma anche nella sua vita. Come scatta l’esperienza a 432 Hz e come scopre che porta benefici?
La mia musica e “un mare di cellule sotto un cielo di musica” e ha diverse caratteristiche alcune note altre ancora da scoprire.
Una di queste è l’accordatura a 432 Hz ma non è l’unica.
Io ho sempre scritto musica da quando avevo 17/18 anni ma non ho mai pensato di condividere le mie composizioni e soprattuto che potessero far bene alle persone.
Nel momento invece che l’ho fatto, in occasione del mio compleanno, ho ricevuto riscontri dalle persone che la usavano per la salute, in sala parto, in diversi reparti degli ospedali, chi la usava sugli animali, sulle piante, in gruppi di yoga… ma per me la notizia sconvolgente anche come scienziato è stata appunto che la mia musica faceva bene anche per la salute.
Ho così iniziato a studiare gli effetti ella musica sulle nostre cellule e quale caratteristiche potrebbe avere la mia musica per avere questi effetti.
Non è un salto difficile, per una mente razionale da scienziato, entrare in questo mondo della musica fatto di grandi sognatori?
Sì, dal punto di vista razionale è quasi una follia (lo pensano anche i miei vicini di casa). Ero quasi dirigente di un Istituto di ricerca, potevo avere il pianoforte che volevo e suonare quando volevo ma a volte la vita ti prende e ti sposta in un percorso nuovo e ti fa capire che quello è il tuo, la tua missione.
Ora però anche se con meno agi rispetto alla vita da Manager mi sento assolutamente me stesso ed è questa la vita che volevo.
Adesso quindi la aspettiamo al Teatro Manzoni con “L’albero della vita”, ma c’è già in elaborazione qualcosa di nuovo?
Sì, all’inizio dell’anno prossimo uscirà il mio primo libro per la Mondadori che ho finito di scrivere in questi giorni. farò altri residenziali come quello che ho appena fatto in Trentino, che aiutano le persone a star bene con la mia musica. Non ho una scaletta organizzativa nella mia vita, mi piace stare in ascolto, capire di cosa abbiamo bisogno, di quale nutrimento e portare anche un po’ di nuovi messaggi dell’epigenetica, della nuova biologia che riguardano ultime scoperte che non sono cosi note al grande pubblico ma che sono fondamentali per capire che responsabilità abbiamo verso la nostra salute.
Ascoltiamo “Dove nasce l’arcobaleno” tratto da l'”Albero della vita” di Emiliano Toso.
Info e biglietti per “l’Albero della Musica”
Prestige € 27,00 – Poltronissima € 23,00 – Poltrona € 18,00 – Under 26 anni € 16,00
Per acquisto:
biglietteria del Teatro
online https://www.teatromanzoni.it/manzoni/it/acquista-online/3200809
telefonicamente 027636901
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