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Re Lear – Le tragedie di Shakespeare sono sempre moderne. La nostra recensione
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Re Lear – Le tragedie di Shakespeare sono sempre moderne. La nostra recensione

Re Lear

“Re Lear” di William Shakespeare al Teatro Strehler.
Torna al Teatro Strehler, a distanza di tre anni, una delle più grandi ed epiche tragedie di Shakespeare.
Re Lear infatti è stato portato in scena nel 2022 dal compianto Glauco Mauri.

Ora è Gabriele Lavia che riporta in scena questa grande opera.
Si tratta per Lavia di un ritorno al Re Lear dopo cinquantatre anni.
Allora sotto la regia di Giorgio Strehler interpretava Edgar, oggi è tempo di indossare le vesti del Re.

La trama di Re Lear

La trama, probabilmente, non ci sarebbe neanche bisogno di ricordarla, tanto è nota.
L’anziano Re Lear, stanco delle fatiche che comportano guidare il regno, decide di dividere il regno tra le sue tre figlie, in base all’amore che dichiarano di provare per lui.

Le due sorelle maggiori, Goneril e Regan, esprimono con magniloquenza e ricchezza di parole il loro amore per il padre. La sorella minore, Cordelia, invece, quasi si rifiuta e comunque usa poche e semplici parole per confermare il suo doveroso amore e rispetto filiale.

Questa risposta fa infuriare il padre che la ritiene una mancanza di rispetto, anzi addirittura un tradimento, tanto che la disereda. Il re di Francia a cui era promessa la sposa pur senza dote e quindi viene allontanata dal regno.
Anche il duca di Kent, uno dei più fidati collaboratori del Re Lear, viene allontanato ed esiliato per aver difeso Cordelia e rimproverato Re Lear.

Presto Lear si renderà conto che le due figlie, che tanto amore gli avevano manifestato a parole, in realtà sono insofferenti alla sua presenza, al suo voler interferire sulla conduzione del regno.

Nel frattempo il figlio illegittimo di Gloster, Edmund cerca di ottenere un riconoscimento ed un posto di comando per rivalersi dell’essere estromesso da tutto in quanto illegittimo.

Edmund complotta contro il fratello Edgar, l’erede legittimo, e lo mette in pessima luce tanto da obbligarlo a fuggire abbandonando ogni suo avere. Infatti lo troveremo che si aggira nudo, si fa chiamare Tom, il pazzo di Bedlam.
Intanto Edmund complotta anche con le figlie di Lear, le due sorelle Goneril e Regan, entrambe attratte da lui benché entrambe sposate.

Lear disgustato dal comportamento delle figlie e disorientato, vaga per le lande accompagnato solo dal Matto (o giullare) di corte che funge un po’ da grillo parlante, e dal conte di Kent sotto le mentite spoglie di Caio (poiché lui, nonostante disapprovi le sue decisione, gli rimane fedele). In questo vagabondare finirà per incontrare ed aggregarsi a loro Edgar, anzi Tom.

A questo punto le cose rapidamente precipitano: Gloster colpito dai comportamenti di Goneril e Regan, cerca di aiutare il suo antico re e fa in modo che raggiunga la figlia Cordelia, giunta sulle coste di Dover, con il re di Francia.

Gloster per questo suo sostegno e per il tradimento del figlio Edmund, viene catturato dal duca di Cornovaglia che, per fargli rivelare dove sia Re Lear, lo acceca abbandonandolo poi nelle lande.

Il conte di Cornovaglia viene ferito ed in breve muore, mentre il conte di Scozia scopre gli inganni ed i tradimenti di Edmund e della moglie Goneril, cerca di arrestare Edmund, ma questi viene sfidato in duello da un misterioso uomo che altri non è che il fratello Edgar, che lo ucciderà.

Edmund in punto di morte decide di compiere l’unica sua buona azione e rivela dove sono Re Lear insieme alla figlia Cordelia e si raccomanda di raggiungerli i fretta perché ne ha decretato la morte.

Giunge infine Re lear, liberato, ma con tra le braccia il corpo senza vita della figlia Cordelia, poiché non è giunto a tempo per salvarla.

Il cast di “Re Lear

Gabriele Lavia
Gabriele Lavia è un desolato Re Lear

Gabriele Lavia (Re Lear): dopo cinquantatre anni Lavia torna a questa tragedia shakespiriana nei panni dell’anziano Re Lear. Il suo Lear è molto umano e molto odierno. Uomo anziano che sente la fatica del potere, che decide di lasciarlo, ma quando poi lo lascia si sente vuoto.

Un uomo anziano che si aspetta, anzi pretende riconoscenza, devozione, affetto, ma che non sa riconoscerlo negli altri. Uomo anziano che si fa ingannare dalle parole che lo incensano e che rimane profondamente addolorato, quasi inerme, quando scopre i tradimenti e gli inganni.

Continui passaggi da toni e voce altisonante, potente e regale a toni tremanti, deboli, disperati esprimono appieno questo tormentato vagare dell’uomo Lear.

Luca Lazzareschi (Gloster), Mauro Mandolini (Kent), Andrea Nicolini (Il Matto): tre personaggi che, ognuno a suo modo, rimangono fedeli e vicini a Re Lear. Lazzareschi/Gloster è anche lui un padre che non sa vedere, non sa ascoltare i bisogni, le sofferenze dei propri figli. Sa però vedere ed indignarsi dei comportamenti delle figlie di Re Lear ed è uomo retto, giusto, perciò darà il suo aiuto e sostegno a Lear anche se ciò comporterà mettersi in pericolo.

Il Mauro Mandolini ovvero conte di Kent/Caio è l’uomo giusto e fedele per antonomasia. Non esita a dire il suo parere, ad opporsi al suo signore, dicendogli che sbaglia, ma non per questo gli nega la sua fedeltà. Esiliato, decide di rischiare di farsi catturare pur di stare accanto al suo re ed essegli di aiuto e di sostegno.

Andrea Nicolini è il Matto, ma più che matto è un Grillo Parlante, animato da ironia, ma anche sembra da un tenero affetto per questo Re, che è diventato un semplice uomo perso.

Federica Di Martino (Goneril), Silvia Siravo (Regan), Eleonora Bernazza (Cordelia): le tre donne della tragedia, tre figlie, tre sorelle. Scorgiamo in loro alcune classiche dinamiche che si instaurano tra sorelle e tra figlie e padri. L’ultima, la più piccola, Cordelia ovvero Eleonora Bernazza, è la preferita dal padre e però è anche quella, apparentemente, più fredda, distaccata. “Non ti devo niente di più che l’affetto e il rispetto dovuto ad un padre” dichiara. Tanto da suscitare l’ira e la delusione del padre.

Cordelia in realtà è quella più vera, quella che saprà dimostrare, l’affetto e la preoccupazione per il padre. Bernazza è capace di far percepire questo apparente distacco che si mostra poi con un vero affetto, nonostante la breve presenza del suo personaggio all’inizio ed alla fine dell’opera.

Federica De Martino è una Goneril decisa, dirigenziale, programmatrice, un vero comandante che ordina e dirige anche il marito. Anche quando si invaghisce di Edmund, lo fa sempre con un piglio da comandante.

Silvia Siravo è una Regan in competizione con la sorella maggiore, vuole essere come lei, ma le manca qualche cosa, non riesce ad avere quel piglio sicuro, anche quando cede ai corteggiamenti di Edmund ne è sopraffatta e dominata da lui.

Giuseppe Benvegna (Edgar), Ian Gualdani (Edmund): due fratelli che sono quasi una immagine di Caino e Abele.
Ian Gualdani con il suo Edmund sa suscitare quasi un motto, se non di simpatia, di comprensione e commiserazione, presentandoci come tutto il suo rancore nasca dalla sofferenza di non venir mai considerato per sè stesso, ma per la sua illegittimità di cui non ha nessuna colpa. E’ questo che spinge tutte le sue azioni infine così esecrabili.

Altrettanto Giuseppe Benvegna sa far cogliere il passaggio, attraverso il dolore e la privazione, del suo personaggio Edgar, da uomo forse un po’ ingenuo e fiducioso a uomo che si assume compiti e responsabilità

Giovanni Arezzo (Cornovaglia), Giuseppe Pestillo (Scozia): qui abbiamo i due “principi consorti”.
L’uno Giovanni Arezzo /duca di Cornovaglia e marito di Regan, rappresenta un po’ la figura dell’approffittatore, che sposa le posizioni della moglie, mostrando una crudelta, nell’accecare il conte di Glocester, gratuita.

Giuseppe Pestillo/conte di Scozia è il marito di Goneril ed è un personaggio sicuramente più autonomo rispetto al potere, più saggio, ma non basta ad arginare la catastrofe.

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Affetti instabili

Beatrice Ceccherini (Oswald), Gianluca Scaccia (Francia e servo), Lorenzo Tomazzoni (Borgogna e servo), Alessandro Pizzuto (Servo)


La nostra recensione


Shakespeare aveva la capacità di vedere nel profondo dell’animo umano e di scrivere storie che vanno al di là del tempo, perché parlano dei moti dell’animo umano che non cambiano mai.

In questo Re Lear c’è proprio tutto!
C’è le difficoltà e gli scontri nei rapporti tra padre e figlie, tra padri e figli, tra sorelle e tra fratelli.
C’è il potere, la sete del potere, chi lo possiede e chi lo vorrebbe possedere.

Re Lear
Re Lear ritrova la figlia prediletta

C’è un uomo anziano che decide di non essere più quello che è stato fino ad ora, ma nel momento che non è più re non sa più che cosa è.
Un uomo abituato ad essere ubbidito, incensato, approvato per il fatto che era quello che era, un re. Ora che non lo è più, è solo, è zittito, è allontanato, sopportato a fatica.

La modernità del testo, pur scritto più di quattrocento anni fà, e la capacità degli attori di portare con sé nel personaggio la quotidianità dell’oggi, fa si che spesso ti chiedi se il testo che stai ascoltando sia proprio l’originale o non piuttosto una riscrittura modernizzata.
In questo sta la grandezza dell’autore, ma anche del regista e degli attori che lo portano in scena.

Il Cast Artistico e Tecnico

In scena: Gabriele Lavia e (in ordine alfabetico) Giovanni Arezzo, Giuseppe Benvegna, Eleonora Bernazza, Beatrice Ceccherini, Federica Di Martino, Ian Gualdani, Luca Lazzareschi, Mauro Mandolini, Andrea Nicolini, Giuseppe Pestillo, Alessandro Pizzuto, Gianluca Scaccia, Silvia Siravo, Lorenzo Tomazzoni

di William Shakespeare
traduzione Angelo Dallagiacoma e Luigi Lunari
regia Gabriele Lavia
scene Alessandro Camera
costumi Andrea Viotti
luci Giuseppe Filipponio
musiche Antonio Di Pofi
suono Riccardo Benassi
assistenti alla regia Matteo Tarasco, Enrico Torzillo
assistente alle scene Michela Mantegazza
assistente ai costumi Giulia Rovetto
suggeritore Nicolò Ayroldi

Produzione Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Effimera, LAC Lugano Arte e Cultura

Teatro Strehler

“Re Lear

dal 28/10/2025 al 9/11/2025

INFORMAZIONI BIGLIETTERIA
Biglietteria Teatro Strehler

Largo Greppi 1 – M2 Lanza
da lunedì a sabato: dalle 12.30 alle 18 | domenica e festivi: chiuso
Da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo, la biglietteria è attiva esclusivamente per la recita in programma.

Informazioni e prenotazioni 02.21126116 – www.piccoloteatro.org

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