Misery– Di William Goldman al Teatro Menotti.
Prima milanese, segue la sceneggiatura di William Goldman, quella sceneggiatura cinematografica nata dalla trasformazione del libro omonimo di Stephen King.
Oggi dunque questa sceneggiatura, tradotta da Francesco Bianchi, diviene spettacolo teatrale con la regia di Filippo Dini.
La trama di “Misery”
Annie Wilkins è un’ infermiera di mezza età che vive sola in un chalet di montagna, isolata dalla città e anche dagli esseri umani, unico suo amore, unica sua passione i libri su Misery, personaggio di una serie letteraria.
Per questi libri, per questo personaggio e per l’autore di questi libri Annie ha una passione assoluta, maniacale.
In seguito ad una bufera di neve, si verifica un incidente quasi mortale e Annie, che porta i primi soccorsi, si accorge che la vittima dell’incidente è proprio quel Paul Sheldon, autore della sua amata Misery.
Quindi lo rianima, se lo carica sul pick up, lo porta nella sua casa, lo cura e alla fine lo sequestra.
Annie infatti è una donna molto disturbata, vive la sua vita immedesimandosi in quella del personaggio Misery e quando, leggendo l’ultimo libro, l’ultimo episodio della serie, scopre che la sua eroina muore, ecco che si trasforma in una inquietante psicopatica che obbliga lo scrittore ferito a rimettersi a scrivere un nuovo libro su Misery per farla ritornare in vita.
Lo scrittore Paul Sheldon, aveva decretato la morte e quindi la fine della serie di Misery perché desideroso di dedicarsi ad altri tipi di scrittura e liberarsi del pesante fardello di questo personaggio, che lui reputa solo commerciale.
Si trova però in una situazione di debolezza e dipendenza per cui si vede costretto a riconsiderare le sue decisioni e dare soddisfazione ad Annie riprendendo a scrivere un nuovo libro che faccia “resuscitare” Misery.
In questo altalenarsi di sottomissione/ribellione di Paul e adorante contemplazione/follia omicida di Annie come andrà a finire? Ci sarà una salvezza per Paul Sheldon? Annie ritroverà la sua Misery e accondiscenderà alla liberazione di Paul o…?
Il cast di “Misery”
Arianna Scommegna: Annie Wilkins non è personaggio facile e, soprattutto, non si presentava impresa facile portarla in scena dopo l’interpretazione da Oscar che ne fece Kathy Bates nel film.
Arianna Scommegna ci è riuscita perfettamente, donando al personaggio Annie sfumature e caratteristiche anche nuove.
Abbiamo qui infatti una Annie che ha a tratti quasi degli sdoppiamenti di personalità. In certi momenti ha espressioni e atteggiamenti di una adolescente eccitata, entusiasta di avere tutto per se il suo idolo che ammira e per il quale ha un innamoramento adolescenziale per l’appunto.
A questo alterna momenti di furia, di rabbia che diviene perfino omicida.
Incute timore, paura e, nello stesso tempo, pietà per la sua solitudine ed abbandono.
Aldo Ottobrino: Anche nel caso del personaggio dello scrittore Paul Sheldon, Aldo Ottobrino riesce ad arricchirlo di maggiori sfumature e diverse sfaccettature dei suoi stati d’animo.
Abbiamo un Paul Sheldon anch’esso preda di mutevoli stati d’animo. Lo possiamo vedere a tratti spavaldo, superiore nel suo ruolo di star verso la sua ammiratrice, ma anche terrorizzato dagli scatti di Annie, ribelle pronto a cercare una via di fuga e quindi ingannatore della sua carceriera. Ha anche dei momenti di quasi tenerezza, di complicità con Annie. E infine preso, suo malgrado, dall’urgenza della storia che nasce nella sua mente e dal bisogno di metterla su carta finché non ne vede la risoluzione.
Carlo Orlando: Lo sceriffo compare solo in due momenti, ma i suoi interventi sono fondamentali per l’evolversi e la risoluzione del thriller.
Può dare l’impressione di un ingenuo che si ferma alle apparenze, ma in realtà saprà scoprire indizi inaspettati e si esporrà coraggiosamente per salvare Sheldon
Regia Filippo Dini
Assistente alla regia Carlo Orlando
Scene e costumi Laura Benzi
Luci Pasquale Mari
Musiche Arturo Annecchino
Produzione Fondazione Teatro Due, Teatro Nazionale di Genova
Il trailer di “Misery”
Tieffe Teatro Menotti
Via Ciro Menotti, 11
MILANO (MI)
ITALIA
Misery
dal 22/11/2022 al 27/11/2022
Sito web: teatromenotti.org
INFORMAZIONI BIGLIETTERIA
Tel. +39 02 36592544
email: biglietteria@tieffeteatro.it
La nostra recensione
Opera che, nonostante uno possa conoscere già lo svolgersi e l’epilogo, crea una grande suspance.
Questo racconto presenta diversi aspetti umani: la solitudine, l’abbandono, l’assenza di amore per l’infermiera Annie; la solitudine diversa di Shaldon che è così travolto dal bisogno di scrivere che deve isolarsi per scrivere, questa sorta di dipendenza che lo tiene lontano anche dagli affetti (la moglie e la figlia).
Altro aspetto che permea tutta l’opera sono le Storie e il grande potere che hanno. Per Annie rappresentano l’unico modo per fuggire una realtà affettiva e di sentimenti povera ed arida; nel personaggio protagonista Misery, Annie si rispecchia, vede i suoi sentimenti, i suoi desideri, la vita che vorrebbe e crede di aver trovato nell’autore di tali storie una persona che finalmente la comprende, la sua anima gemella.
Le storie rappresentano per Sheldon il suo modo di comunicarsi al mondo, urgono dentro di lui e quando si presentano non può fare a meno di tradurle in parole scritte.
Un fatto questo del bisogno di raccontare storie che interroga tutti da sempre come avevamo avuto modo di vedere anche nello spettacolo “Storie” di Massini.
Una scenografia ben congeniata ci permette di portare lo sguardo fuori dalla claustrofobica stanza dove è rinchiuso Paul Sheldon.
Creata su una piattaforma girevole, una sorta di casa di bambole, permette di passare dal corridooi alla cucina di Annie e di dare anche uno sguardo fuori all’ingresso del Chalet dove avvengono gli incontri con lo sceriffo.