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MUSA: il mio scrivere è come scattare un’istantanea. “Marte in Ariete” il nuovo singolo! Intervista esclusiva. 
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MUSA: il mio scrivere è come scattare un’istantanea. “Marte in Ariete” il nuovo singolo! Intervista esclusiva. 

Musa

Marte in ariete” proviene dall’esigenza di imprimere in musica eventi, persone o situazioni che in qualche modo mi hanno segnato.

Musa

Dopo aver conquistato il primo posto al ‘’Vieste Music Festival 2022’’, Musa pubblica Marte in Ariete (Sputnik/Ingrooves) il nuovo singolo prodotto da Nobi.

Musa, al secolo Samuele Ranalli, è la nuova penna del panorama musicale italiano, un’artista sensibile e carismatico che mette a nudo le sue emozioni, raccontando la capacità di amare senza paure.

Di cosa parla “Marte in Ariete”

Il pezzo ruota attorno ad un transito astrologico che vedeva Marte nel segno dell’ariete; ciò avrebbe portato a delle conseguenze, buone e non. Nel caso di Musa porta una persona che gli ha lasciato tanto in pochissimo tempo. Di conseguenza ogni attimo passato insieme contava più del precedente, poiché entrambi erano consapevoli che passata quella settimana, di loro sarebbe rimasto solo un ricordo o un follow sui social.

la cover di Marte in Ariete
La Cover di “Marte in Ariete”

“Marte in Ariete” è stato concepito come un piano e voce, ma successivamente stravolto con suoni elettronici che rendono l’esperienza più immersiva.
Un viaggio che accompagna l’ascoltatore nel mondo musicale del giovane artista, con una melodia che accarezza l’anima e dove il pop abbraccia l’elettronica. 

Conosciamo meglio Musa.

Musa è considerato la nuova penna del panorama italiano, un giovane artista sensibile e carismatico. Per conoscerlo meglio clicca qui.

Quattro chiacchiere con Musa

Il tuo nuovo singolo si chiama “Marte in Ariete” ti chiedo subito quindi: credi nell’astrologia?
Sì, la passione per l’astrologia è cresciuta con il tempo grazie ad un’amica che mi ha introdotto in questo mondo che non tutti conosciamo e che non è quello della Tv e della Radio.
Approfondendo l’argomento mi ci sono appassionato scoprendo un mondo che non conoscevo.
L’ho poi associato al pezzo ed è diventato il suo fulcro, in quanto “Marte in Ariete” caratterizza il periodo di cui racconto nel mio brano.

Tu, nella tua musica, racconti molto di te e in particolare in questo brano dici che una persona, che è stata poco nella tua vita, ha comunque lasciato un segno importante.
Io penso che il fattore tempo e l’importanza di una persona non siano correlati. A volte ci sono persone che ci lasciano tantissimo in pochi giorni o magari nulla in anni.

La musica è come un “diario” della tua vita. Come e quando decidi di fare questo percorso in cui ti racconti con questo canale espressivo?
Quando scrivo qualcosa non lo faccio mai a comando, viene sempre naturalmente e spesso a causa di eventi che possono scatenare in me forti emozioni.
Questo mio scrivere è come scattare un’istantanea perché tendo molto ad imprimere, tramite un testo e una melodia, un evento, una situazione particolare.
Sono molto legato al raccontare.

Nella tua musica metti molto a nudo i tuoi sentimenti ed esprimi anche il concetto di amare senza paure. Perché si dovrebbe aver paura di amare?
Come ben sappiamo l’amore è fatto da molte cose e non sai mai come può andare e cosa può succedere in un’esperienza amorosa. È un po’ come giocare alla lotteria, è sempre una sfida che però vale sempre la pena accettare.

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Musa
“Musa” canta il coraggio di amare senza paura,

Tu sei giovanissimo e fai parte della nuova generazione dove la musica è molto cambiata e il rap e la trap imperano. Tu invece decidi di rimanere nel pop, come mai?
Soprattuto perché i miei pezzi nascono sempre in acustica al piano e quindi non sono mai pronti al 100% fino alla produzione. Mi piace molto il classico e sono molto legato allo strumento.

Sei vincitore del “Vieste Music Festival”. Cosa è cambiato nella tua proiezione musicale dopo questa vittoria?
È stata per me una grande sorpresa. Mi ha portato a credere di più in ciò che faccio, come se fosse una conferma del mio elaborato musicale.
Mi sento più sfrontato nel percorso che vorrei intraprendere ed è quindi per me una gioia immensa.

Hai scelto un nome d’arte molto importante come “Musa”. Come mai?
È nato un po’ per scherzo, perché arrivò quel momento in cui iniziai a farmi delle domande sulla mia identità artistica e tra amici, un po’ per scherzo, ci siamo messi a pensare a un nome che poteva rappresentarmi e, invertendo due sillabe del mio nome abbreviato, è nato “Musa” che mi ha subito colpito perché mi sembrava un nome semplice ma d’impatto e non banale.

Dopo “Marte in Ariete” cosa ci aspettiamo?
Sto lavorando a molti pezzi e spero possano essere ascoltati da tutti.

Un Talent nella tua vita?
Perché no! Sono sempre esperienze che ti danno la possibilità di confrontarti con altri stili e altri modi di far musica e questo lo trovo molto utile e interessante.

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