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MINE VAGANTI: “Risate e lacrime per riflettere sullo stereotipo della famiglia per bene!”. La nostra recensione.
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MINE VAGANTI: “Risate e lacrime per riflettere sullo stereotipo della famiglia per bene!”. La nostra recensione.

Francesco Pannofino e Iaia Forte in Mine Vaganti

A teatro non ci si dovrebbe mai annoiare. 

Ferzan Ozpetek

Mine vaganti” il grande capolavoro cinematografico di Ferzan Ozpetek, che ne firma anche la regia teatrale, è stato in scena al Teatro Manzoni di Milano dal 7 all’11 Dicembre.

Lo spettacolo è prodotto dal Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo in coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana.

Mine Vaganti
Una storia di famiglia perfettamente dipinta da un cast eccezionale al Teatro Manzoni

Un ritorno, quello di “Mine Vaganti“, nell’importante teatro milanese che lo aveva ospitato anche lo scorso anno e di cui ci avevamo parlato Gianmarco Bellini nella sua recensione.
Non potevamo mancare anche quest’ anno perché “Mine vaganti” ti travolge ogni volta come se fosse la prima.

I premi ricevuti da “Mine Vaganti”

Mine Vaganti“, che anche nella versione teatrale travolge i pubblico tra risate e riflessioni, ha al suo attivo moltissimi e importantissimi riconoscimenti:
2 David Di Donatello
5 Nastri D’Argento
4 Globi D’Oro
Premio Speciale della Giuria al Tribeca Film Festival di New York
Ciak D’Oro come Miglior Film

Il Cast di “Mine Vaganti”

Francesco Pannofino e Iaia Forte
Francesco Pannofino e Iaia Forte indiscussi protagonisti di “Mine Vaganti”.

FRANCESCO PANNOFINO (Vincenzo Cantone – padre di Tommaso e Antonio): incarna egregiamente l’icona del padre tradizionalista e conformista italiano. Pannofino, perfettamente calato nel personaggio, è travolgente fin dalle prime battute, ci porta, tra risate e lacrime, nel dramma di un genitore che si dibatte tra l’amore per un figlio e l’etica sociale.

IAIA FORTE (Stefania Cantone – madre di Tommaso e Antonio): la vera mamma italiana. Dibattuta tra marito, figli e apparenze sociali. La Signora Cantone non potrà che essere l’ago della bilancia di una famiglia apparentemente patriarcale ma con forti radici matriarcali. Un’interpretazione eccezionale quella di Iaia Forte che ti fa dimenticare il palcoscenico e che ti porta direttamente nel cuore della tradizione italiana con una famiglia dibattuta tra amore e conformismo.

EDOARDO PURGATORI (Tommaso Cantone – fratello minore di Antonio): è colui che “apre le danze” e che aprirà porte rimaste profondamente serrate per anni all’interno della sua “famiglia modello”. Un giovane bello, tenebroso ma nello stesso tempo emotivamente provato da una situazione che ormai lo soffoca perché non gli permette di essere se stesso fino a che…
Edoardo Purgatori, con un’interpretazione davvero intensa, caratterizza alla perfezione questo giovane dibattuto tra la sua voglia di vivere come ha diritto e l’amore per la sua famiglia.

CARMINE RECANO (Antonio Cantone – fratello maggiore di Tommaso): Il fratello maggiore, la colonna portante della famiglia ma che da sempre nasconde nell’ombra il suo “imbarazzante segreto”. Sarà la forza infusa in lui da Tommaso a dargli il coraggio di venire allo scoperto. Carmine Recano ci conferma ancora una volta la sua grande intensità espressiva che, in questo ruolo, diventa elemento cardine per portare alla luce “un problema” che tale non dovrebbe essere più.

Gianna Coletti
Gianna Coletti è la Nonna.

GIANNA COLETTI (la Nonna – madre di Vincenzo): interpretazione da dieci e lode anche per il breve tempo in cui Gianna Coletti ha dovuto vestire i panni della “nonna” in quanto sostituta di Simona Marchini.
Intensa, vera e a tratti commovente la nonna (figura più emancipata della famiglia) è colei che veglia sulla famiglia fino alla fine dei suoi giorni e che dispensa la sua saggezza tra ironia e profondità di sentimenti.

Completano egregiamente il cast: ROBERTA ASTUTI (Alba Brunetti – socia di Tommaso), SARAH FALANGA (Zia Luciana – sorella di Vincenzo), MIMMA LOVOI (Teresa – cameriera di casa Cantone), FRANCESCO MAGGI (Andrea – amico di Tommaso), LUCA PANTINI (Marco – compagno di Tommaso) e JACOPO SORBINI (Davide – Amico di Tommaso).
Ognuno di questi fantastici attori caratterizza uno spaccato della nostra quotidianità dipingendo tratti della nostra società che spesso sottovalutiamo e che fanno parte di un’icona famigliare italiana che forse dovrebbe mantenersi nell’amore andando oltre nel giudizio, facendo un salto dal passato per un futuro migliore.


La nostra recensione


Un cast perfetto e omogeneo per questo capolavoro di Ozpetek. Ogni personaggio è calato nella parte in maniera talmente reale da portarci davvero nel salotto odi questa “tradizionale famiglia italiana”.

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Non mancano risate quanto non manca la commozione e il farci riflettere come dietro ogni famiglia, anche quella più stereotipata all’icona del perbenismo, si nascondano laceranti dolori dovuti a inutili ideologie che portano profonde lacerazioni interne all’apparente idilliaco nucleo famigliare.

Ogni attore del cast dipinge perfettamente il suo personaggio tra momenti spumeggianti e di esilarante divertimento a momenti in cui scende quel velo di tristezza che noi essere umani sappiamo regalarci per intrinseche convinzioni e doveri di moralità apparente.

Francesco Pannofino e Iaia Forte in Mine Vaganti
Francesco Pannofino e Iaia Forte protagonisti di Mine Vaganti al Manzoni di Milano

Uno spettacolo da vedere e rivedere perché non solo ci regala due ore di grandi risate ma perché ci aiuta ad aprire il cuore al domani, ogni famiglia è una piccola cellula di un mondo che solo ognuno di noi può “almeno tentare” di cambiare.

Lunghissimi e calorosissimi applausi hanno dato dimostrazione di quanto il pubblico, reso partecipe più volte, dallo stesso cast, della loro storia famigliare come occhio indiscreto e esterno, ovvero il “giudizio della gente”, sia stato travolto da questo spettacolo.

Risate, riflessioni e un pizzico di commozione rendono “Mine Vaganti” uno spettacolo da dieci e lode!

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