“L’infinita speranza di un ritorno” di e con Elisabetta Vergani al Teatro Gerolamo
Il percorso del mese di novembre ispirato alla fantasia prosegue con questa sorta di biografia dell’anima di una donna che ha avuto una vita breve, quasi un lampo, è morta a 26 anni, con una vena poetica ricchissima. Venuta alla conoscenza ddel pubblico solo dopo la sua morte.
Si tratta appunto di un percorso letterario, ma non solo, della vita di Antonia Pozzi.
Lo spettacolo è nato in maniera particolare attraverso una residenza della compagnia di Farneto Teatro ( associazione culturale la cui finalità é l’integrazione fra teatro, musica ed arti visive.) presso la casa di Antonia Pozzi a Pasturo, nell’estate 2011.
La trama di “L’infinita speranza di un ritorno“
Come spesso accade si procede dalla fine.
Lo spettacolo prende il via con la declamazione delle ultime parole scritte da Antonia Pozzi per i genitori, poco prima del suo suicidio.
«ciò che mi è mancato è stato un affetto fermo, costante, fedele, che diventasse lo scopo e riempisse tutta la mia vita. […] Fa parte di questa disperazione mortale anche la crudele oppressione che si esercita sulle nostre giovinezze sfiorite. […] Direte alla Nena che è stato un male improvviso, e che l’aspetto. Desidero di essere sepolta a Pasturo, sotto un masso della Grigna, fra cespi di rododendro. Mi ritroverete in tutti i fossi che ho tanto amato. E non piangete, perché ora io sono in pace. La vostra Antonia»
Da li a risalire attraverso i materiali tutti originali dell’autrice, che siano diari, lettere e poesie, ma anche fotografie scattate sempre da Antonia Pozzi, si ricostruisce la vita di questa giovane donna.
Ripercorre e ricorda gli anni della fanciullezza e adolescenza, il gusto e il piacere della scuola.
Il suo rapporto particolare con la nonna Nena.
Il primo importante amore con un suo insegnante con Antonio Maria Cervi, suo professore di greco al Liceo Manzoni, relazione cessata con il trasferimento a Roma di questi.
Le ricche frequentazioni (dal punto di vista culturale) nell’ambiente dell’Università Statale con particolare riferimento al professor Antonio Banfi, ma anche con molti altri nomi quali per esempio i fratelli Treves, Remo Cantoni e Vittorio Sereni.
I grandi dolori dovuti agli eventi storici, l’avvento delle leggi razziali che costringono all’esilio molti dei suoi amici.
Il grande amore per la montagna, per le camminate e le scalate di vette.
La sua passione per la fotografia volta ad immortalare paesaggi di montagna, ma anche l’umanità contadina o della periferia cittadina. Infatti una sua grande attenzione è la solidarietà verso le nascenti periferie milanesi.
Infine le tragedie storiche, come le leggi razziali, l’allontanamento e la perdita di amici cari, la mancanza di un legame affettivo stabile tutto convoglia ad una esasperazione del “male oscuro” che già la tormentava e al gesto ultimo.
Il cast di “L’infinita speranza di un ritorno“
Elisabetta Vergani: di origini milanesi e con un percorso scolastico che in qualche modo l’avvicina alla figura di Antonia Pozzi, dal 1992, dirige, insieme a Maurizio Schmidt, la compagnia teatrale Farneto Teatro. Ha realizzato per circa vent’anni spettacoli di prosa in luoghi non teatrali. ha curato ed interpretato un ciclo dedicato alle donne del mito (Le Eroine del Mito: dedicati a Cassandra, Medea, Antigone, Elektra e Elena)
Nel 2012, ha scritto e interpretato questo omaggio alla poetessa Antonia Pozzi, dove sembra immergersi quasi totalmente nel sentire di questa donna e rende palese tangibile il sentire, il vibrare dell’animo di Antonia.
Filippo Fanò: pianista e compositore. Ha scritto e composto le musiche di scena di oltre 30 produzioni teatrali oltre ai testi di tre diverse opere originali per conto della Fondazione Perugia Musica Classica. E’ soprattutto nel teatro musicale l’ambito dove ha concentrato la maggior parte del suo impegno artistico.
E’ efficace ed intenso nel trasmettere con le note del suo pianoforte i vibrati e i crescendo che non sono solo dell’animo, ma del corpo tutto.
Le note a volte risuonano, quasi rimbombano come i colpi di un cuore agitato.
La nostra recensione
Prima di tutto uno spettacolo che ha sicuramente il pregio di avvicinare al mondo della poesia e di far conoscere una poetessa quasi contemporanea e sconosciuta alla marggior parte delle persone.
Una perfetta combinazioni tra più arti: le parole, i sentimenti, le sensazioni di Antonia Pozzi interpretate da Ellisabetta Vergani, intrecciate con immagini, fotografie scattate sempre da Antonia Pozzi, e le note intense del pianoforte suonato da Filippo Fanò.
Questa perfetta miscela riesce ad avvincere lo spettatore, a rendere presente lì, sul palco l’amore per la bellezza del mondo, delle cose, della vita.
Riesce a rendere percepibile quel magico incanto del trovare la perfetta combinazione di parole che rendono visibile l’invisibile.
Nonostante incomba la tragicità della storia, nonostante l’animo di Antonia sia un animo tormentato dalla depressione che infine esplode con un gesto tragico, nonostante tutto ciò, si coglie lo sguardo di un animo meravigliato dalla bellezza della natura e delle persone semplici.
Cast Artistico e Tecnico
In scena : Elisabetta Vergani
al pianoforte Filippo Fanò
Musiche Filippo Fanò
Luci Massimo Guarnotta
Organizzazione Marta Ceresoli
Drammaturgia Elisabetta Vergani
Regia Maurizio Schmidt
Produzione Farneto Teatro
Teatro Gerolamo – Milano
L’infinita speranza di un ritorno
9 -10 novembre 2024
Sito web: https://www.teatrogerolamo.it/
INFORMAZIONI e PRENOTAZIONI uffici: 02.36590120 / 122
biglietteria 02 45388221
biglietteria@teatrogerolamo.it.- info@teatrogerolamo.it – www.teatrogerolamo.it