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LA VITA AL CONTRARIO: Giorgio Lupano incanta il pubblico tra sorrisi, riflessioni e commozione. La nostra recensione.
Scuro Chiaro

LA VITA AL CONTRARIO: Giorgio Lupano incanta il pubblico tra sorrisi, riflessioni e commozione. La nostra recensione.

Giorgio Lupano in "La vita al contrario"

La “Vita al Contrario“, spettacolo che vede protagonista un artista di grande spessore quale Giorgio Lupano, che abbiamo intervistato qualche giorno fa per parlare appunto di questa produzione, è stato in scena al MTM Teatro Litta di Milano dal 9 al 14 Aprile.

Un uomo in controluce che sembra stia per partire verso un fascio luminoso che già in parte lo avvolge… ma esita. Si ferma. Il rumore della lancetta di un orologio segna il tempo. Poi, quasi strappandosi al suo destino, viene in proscenio, si rivela allo spettatore: è Nino, nato anziano e morto bambino. Ha con sé una valigia in cui ha raccolto i ricordi della sua strana vita.

Così inizia lo spettacolo “La vita al contrario”, versione teatrale della straordinaria favola moderna di F. S. Fitzgerald The curious case of Benjamin Button, pubblicata per la prima volta nel 1922, che s’interroga sul significato della vita, sulla sua imprevedibilità e sull’ineluttabilità della morte.

Lo spettacolo


Nino (il protagonista) apre la sua valigia e ne tira fuori una vecchia cartella ricolma di fogli ingialliti: è il racconto della sua vita.

Una figura femminile accompagna l’intera vita del protagonista; prenderà prima le sembianze dell’infermiera che assiste sconvolta alla sua nascita e poi della balia che lo accudisce bambino nelle sue ultime ore di vita.

Al centro della storia l’amore per Bettina sua moglie, ma anche le avventure con le altre donne con cui vivrà gli sfrenati anni della sua maturità.

Parola, musica, immagini, canzoni sono gli ingredienti del racconto di una vita in cui il tempo, sottratto alla natura convenzionale che l’uomo gli ha attribuito, si reinventa e ci fa riflettere sul senso di un’esistenza non più scandita dalle lancette ma bensì dal sentimento.

Il Cast di “La Vita al Contrario”

Giorgio Lupano
Giorgio Lupano è Nino

Giorgio Lupano (Nino): tanti personaggi, tante voci, tante emozioni in un solo attore. Il suo Nino ci travolge fin dalle prime battute. Una vita vissuta sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato rappresentata da Lupano con una molteplicità di sfumature non solo attoriali e vocali ma emotivamente contrastanti che portano il pubblico a non poter mai perdere neanche un attimo di questo racconto.
Giorgio Lupano si dimostra essere capace di regalare un’intensità al suo personaggio, balla, canta, e sopratutto vive questa vicenda alquanto complessa, facendo si che una storia irreale diventa reale per il pubblico in sala.

Lucrezia Bellamaria
Lucrezia Bellamaria

Lucrezia Bellamaria: si rivolge al pubblico con leggerezza e la dolcezza della sua danza. Una presenza silenziosa, a parole, ma che ci comunica tantissimo con gli sguardi, con una mimica straordinaria e sopratutto con performance di danza da grande professionista.


La nostra recensione


Monologo di 90 minuti. Una scena con pochissimi elementi ma appena Giorgio Lupano entra con la sua valigia sul palco tutto prende subito forma e non è più possibile distrarsi neanche per um momento per che la storia è incalzante fin dal primo minuto.

Una culla, una tata e da li tra giochi di ombre e musiche perfettamente scelte per dare ancor più rilevanza ai diversi periodi della vita del protagonista e molto ben collegati al contesto storico scelto si procede con uno spettacolo che induce spesso alla riflessione.

Giorgio Lupano ci ha davvero colpito e ha ancora una volta dimostrato le sue grandi doti attoriali con una performance che lo vede coinvolto, emotivamente e direi anche fisicamente, per tutto il tempo dello spettacolo senza momenti di sosta e dove l’attore non “perde mai un colpo”.

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Un momento dello spettacolo


Grandissima cura per le intenzioni, le interpretazioni e le espressioni vocali e emotive di tutti i personaggi che Nino ricorda e… non sono pochi.

Uno spettacolo che dimostra quanto l’irreale possa a tratti diventare reale facendo riflettere il pubblico su situazioni che fanno parte anche del nostro presente e del nostro passato.

Da non dimenticare l’elemento della danza come forma d’arte scelta per comunicare in alcuni momenti sfumature davvero intense della vita travagliata di questo uomo che non riesce mai a vivere quello che sarebbe giusto per lui.

Ma forse ci dobbiamo fare questa domanda: cosa sarebbe giusto vivere per lui e per noi?

Un grande attore, una splendida ballerina e una regia perfettamente consona al testo fanno di questo spettacolo un “piccolo gioiello” che ci regala qualche sorriso ma anche tanti momenti di riflessione e commozione.

Da non perdere!

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