“Il figlio”, di Florian Zeller al Teatro Franco Parenti.
Questo testo di Florian Zeller è il terzo capitolo di una trilogia: La madre, Il padre e Il figlio.
I tre testi non sono collegati tra loro e da due di questi sono stati tratti anche due film di grande successo.
The Father – Nulla è come sembra diretto dallo stesso Zeller con Anthony Hopkins e The son sempre diretto da Zeller con Hugh Jackman.
La trama di “Il figlio “
Nicola frequenta l’ultimo anno di liceo, vive con la madre Anna.
I genitori infatti sono separati e il padre Piero, vive con la sua nuova compagna Sofia, da cui ha appena avuto un figlio.
Anna scopre che Nicola non frequenta più la scuola da tre mesi e si reca dall’ex marito Piero per comunicargli la notizia e la sua preoccupazione per questa situazione e per il fatto che il ragazzo è molto mutato di umore, di comportamenti e lei è in grande difficoltà.
Piero, preoccupato per quanto gli ha riferito Anna e per soddisfare anche il desiderio di Nicola, accetta che il figlio venga a vivere con loro.
Piero in qualche modo si sente in colpa verso il figlio Nicola, ricorda come era stata la sua adolescenza e il suo rapporto con i genitori e non vuole ripetere i loro errori.
Tenta con tutte le sue forze di aiutarlo a ritrovare il gusto di vivere.
Inevitabilmente “i nodi vengono al pettine”, si arriverà ad una crisi, ad uno scontro.
Nicolo farà un gesto estremo…quanto estremo?
Ci aspetta un colpo di scena finale!
Il cast di “Il figlio”
Cesare Bocci: un volto, quello di Cesare Bocci, che ci siamo abituati, in questi ultimi anni, a identificare soprattutto con il personaggio di Mimì Augello. Potrebbe apparire dunque sorprendente in questa parte, ma Bocci è attore di grande esperienza e capacità e ci regala una figura di genitore moderno molto intensa e realistica.
Piero è molto coinvolto dalla sua attività lavorativa, il lavoro lo impegna molto; insegue anche aspirazioni politiche che lo portano ancor di più fuori casa. Come capita in molte famiglie, ha avuto una separazione ed ora ha una nuova compagna con cui ha da poco avuto un figlio.
Diversi sono gli stati d’animo e i dubbi che Bocci deve fare affiorare e gestire: la relazione con la nuova compagna e la nuova paternità, il rapporto con la ex e il loro relazionarsi come genitori di Nicola, la difficoltà di comprendere il malessere adolescenziale del figlio, i sensi di colpa rispetto alle sue capacità genitoriali.
Ne scaturisce un un padre umano, vicino alla realtà di molti genitori di oggi.
Galatea Ranzi: anche Per Galatea Ranzi un personaggio dalle molteplici sfaccettature. Ex marito troppo dedito al lavoro, abbandonata per una nuova compagna più giovane, rapporto solo a due con un figlio in età adolescenziale che improvvisamente svela un profondo disagio. Abbiamo quindi i rancori e umiliazione di una donna che è stata lasciata, un affetto un amore per l’ex marito ancora vivo, un intensa preoccupazione per il figlio, una tendenza ad essere molto “chioccia protettiva”. C’è il rischio di essere troppo caricaturale, Galatea Ranzi sa ammorbidire e sfumare i diversi stati d’animo del suo personaggio, in modo da renderlo umano.
Giulio Pranno: giovane , ma ha già lavorato nel cinema con registi quali Salvatores e Mordini, e di grande talento.
Forse anche grazie alla vicinanza di età del personaggio che interpreta, Giulio Pranno ci presenta un credibile, intenso e commovente giovane adolescente.
Adolescente che vive un insieme di difficoltà molto comuni nei giovani d’oggi.
La difficile accettazione della separazione dei genitori, con conseguente senso di abbandono, senso di inadeguatezza, senso di colpa.
A cui si aggiunge quella sorta di male di vivere, la ricerca del senso di vivere, di qual è il proprio posto nel mondo che in modi più o meno vistosi tocca ogni adolescente che dall’infanzia passa all’età adulta.
Marta Gastini: contenuta e delicata in questo ruolo non facile di una donna che ha iniziato una vita in comune con quest’ uomo che ha alle spalle un altra famiglia. Non facile non rivendicare spazi a tutti i costi, non essere gelosa delle attenzioni richieste da questo altro figlio del compagno. Riuscire ad assumere un ruolo, non di seconda mamma, ma quasi di sorella maggiore o amica.
Traduzione e regia Piero Maccarinelli
Scene Carlo de Marino
Costumi Gianluca Sbicca
Musiche Antonio di Pofi
Luci Javier Delle Monache
Produzione Il Parioli / Fondazione Teatro della Toscana
Trailer di “Il figlio“
La nostra recensione
Uno spettacolo con una trama semplice e se vogliamo comune.
Non accadono grossi eventi, ma la trama delle emozioni è fitta e complessa.
Abbiamo da un lato tutti i sentimenti e i dubbi dei genitori di Nicola.
La fatica di comprendere le angosce e le domande di un adolescente che si domanda qual è il senso della vita.
I sensi di colpa di non essere genitori adeguati, di aver sbagliato in qualche cosa.
Per il padre Piero ci sono altri ostacoli da affrontare quali per esempio gestire la relazione con la ex moglie e contemporaneamente quella con la nuova compagna senza creare conflitti o recriminazioni.
Le difficoltà nella comprensione del figlio Nicola, lo mettono inoltre di fronte alla necessità di rivedere quello che è stato il suo rapporto di figlio con suo padre e quale modello di padre ha ricevuto e vuole trasmettere.
Abbiamo poi tutto il piano emozionale e di disagio dei giovani adolescenti nella figura di Nicola.
Giovani che devono affrontare la separazione dei genitori, che quasi mai sono separazioni piane e senza problemi.
Figli costretti a schierarsi, a prendersi cura dei dolori dei genitori.
A questo si aggiunge quella sorta di male di vivere; l’adolescente si domanda perché, per cosa vale la pena vivere. Qual è lo scopo, il motivo del vivere.
Dove vedere “Il figlio“
“Il figlio“. al Teatro Parenti Sala Grande
dal 21/02/2024 al 3/03/2024
Sito web: www.teatrofrancoparenti.it
INFORMAZIONI BIGLIETTERIA
Biglietteria
via Pier Lombardo 14
02 59995206
biglietteria@teatrofrancoparenti.it