Chicago Il Musical di John Kander, Fred Ebb e Bob Fosse.
Dopo il grande successo ottenuto negli ultimi due anni con Pretty Woman e Sister Act il Musical, Stage Entertainment e Matteo Forte portano in scena la nuova
produzione per il 2023/24, Chicago Il Musical che dopo Milano e Roma, è arrivata al Teatro Alfieri di Torino e proseguirà il tour fino al 13 aprile.
“Si tratta di uno degli spettacoli più espressivi, di sostanza e noti di Broadway da cui è stato anche tratto il film da Oscar con l’eccezionale interpretazione di Catherine Zeta-Jones.” (Matteo Forte)
Grazie ad un mix unico fatto anche di tanto jazz, canzoni spettacolari e coreografie
sorprendenti, Chicago è non solo uno dei musical più noti di Broadway, ma anche uno dei più celebri e longevi .
NOTE DI REGIA di “Chicago il Musical”
Chiara Noschese: “Chicago si incastra perfettamente in un’epoca come quella attuale: un’epoca in cui essere un caso e finire sulle prime pagine dei giornali o diventare virali nel web sembra la necessità primaria…
L’ho immaginato violento, colorato, un’esplosione di eventi a tinte forti, in un mondo che è come un circo, un circo eccessivo e irriverente, privo di etica e carico di intrighi, dove la notorietà esplode quanto più estremo è il crimine…
Uno specchio grandguignolesco del nostro tempo.”
Coreografie Franco Miseria | direzione musicale Andrea Calandrini | scene Lele Moreschi | costumi Ivan Stefanutti | disegno fonico Armando Vertullo | disegno luci Francesco Vignati | traduzione, adattamento e versi italiani Giorgio Calabrese
Cast: Stefania Rocca (Velma Kelly), Giulia Sol (Roxie Hart), Brian Boccuni(Billy Flynn), Cristian Ruiz (Amos Hart) Chiara Noschese (Mama Morton), Luca Giacomelli Ferrarini (Mary Sunshine)
Regia CHIARA NOSCHESE | Produzione Stage Entertainment Matteo Forte & Dan Hinde
Intervista al cast di “Chicago il Musical”:
Tre aggettivi o espressioni che possono descrivere Chicago?
Brian Boccuni: Sicuramente c’è una frase che dice il mio personaggio che descrive bene lo spettacolo ed è
“Non c’è nulla di cui preoccuparsi, è tutto un circo bambina… i processi, il mondo intero, è tutto show business e tu lavori con una star, la più grande”
Questo spettacolo è luccicante, spumeggiante, ed è un vaso di Pandora pieno di paillettes, una volta scoperchiato viene fuori tutto, ma sempre regalato con un sorriso, con le luci e i brillantini.
Luca Giacomelli Ferrarini: Chicago è forza sia nei colori che nelle tematiche, è attualità perché basta accendere la televisione e ritroviamo queste tematiche, è rivincita perché in questa versione di Chiara Noschese, con le coreografie del maestro Miseria, c’è una rivincita verso tutto quel mondo del teatro che pensa che restare fedele ad un allestimento originale sia l’unica via , ed è coraggio aggiungerei per il coraggio di Chiara che ha rivisto totalmente l’allestimento per fare una versione tutta nostra tutta italiana.
Giulia Sol : Chicago è pop, colorato, profondo . Pop e colorato perché, lo sai dato che hai visto lo spettacolo più volte, ha coreografie pop e costumi molto colorati rispetto alla versione originale, è molto veloce, tutto pieno di cambi costumi, molto movimentato; è profondo perché pur essendo una storia che racconta di un gruppo di donne assassine che uccidono per il piacere di farlo, parla di persone che hanno tutte delle storie profonde alle spalle. Per esempio Roxie, il mio personaggio, come dice lei stessa in una frase dello spettacolo :
“Tutto questo perché non abbiamo ricevuto abbastanza amore da piccolo da piccoli”
io penso che tutto il personaggio di Roxie giri attorno a questo, lei è alla continua ricerca di Amore.
Cristian Ruiz: Chicago è nuovo, sorprendente e profondo. Nuovo perché rispetto alla versione originale di Broadway, questo con la regia di Chiara è fresco, con un’altra visione molto più recente, se non altro dal punto di vista temporale; è sorprendente proprio per lo stesso motivo ed è colorato perché è uno spettacolo che, per quanto abbia una tematica un po’ dark , ha un’ anima brillante e di commedia molto spiccata. Nel suo vestito dark cioè ha un’anima di trattenimento molto precisa. E’ profondo perché parla dell’animo umano, parla di mostri, di quanto l’uomo possa essere un mostro, di quanto l’ ego possa creare dei disastri e di quanto ci siano delle vittime, come il mio personaggio Amos, di questo circo mediatico.
Cosa rappresenta per te questo ruolo in questo momento del tuo percorso e della tua carriera?
Brian Boccuni: Per me il ruolo di Billy non è un punto d’arrivo, ma un punto d’inizio importantissimo, Billy è il più importante protagonista della mia carriera con la Stage Entertainment e non solo. Sono molto felice, sono onorato e fiero di interpretarlo.
Luca Giacomelli FerrariniI: Chicago è uno spettacolo che ho visto più volte a Broodway, a Londra e poi ho visto la versione precedente dell’opera italiana ed è uno di quegli spettacoli che rimangono nel cuore. Interpretare Mary Sunshine è un punto di svolta nella mia carriera perché è totalmente diverso rispetto a quello che ho sempre fatto, non soltanto per un discorso di genere perché è la prima volta che interpreto una donna differente dai precedenti ruoli anche dal punto di vista di età e del temperamento, ma anche a livello tecnico vocale perchè qui canto da controtenore con una tessitura molto acuta rispetto per esempio a Mercuzio a Gabe, piuttosto che Tony che hanno tonalità maschili. Per me è una sfida personale che ho accolto con grande amore, affetto e curiosità anche per mettermi in gioco. Sfida vinta!( n.d.r)
Giulia Sol : Questo ruolo rappresenta una chiave di volta per me perché onestamente quando mi hanno chiamato per l’audizione per Roxie pensavo di non c’entrare assolutamente niente con il ruolo, sembrano molto più giusta per Velma e ne ho parlato spesso anche con la regista Chiara per portare a casa questo personaggio. Ho così scoperto che Roxie faceva parte già di me, semplicemente non avevo mai affrontato un ruolo brillante, infatti nonostante io la renda un po’ drammatica soprattutto nel secondo atto, per darle profondità, Roxie resta un personaggio molto brillante. La mia era più la paura del dover affrontare un ruolo totalmente diverso da quello che avevo fatto finora. E’ un punto di svolta perchè è un ruolo che mi porterò dentro per tutta la vita.
Cristian Ruiz: Questo ruolo è stato un grande scommessa perché mi scontravo con un personaggio iconico, Amos, che è molto diverso da me fisicamente e come attitudine perché io sono un attore brillante, ma insieme a Chiara ho fatto un grande percorso, molto interessante, scardinando un po’ quelle che erano le mie zone di confort, rendendomi brutto, molto fragile e molto tragico, con una vita drammatica in cui le persone possano immedesimarsi e riderne con me (e non di me!)
Qual è il brano o la scena che ti piace di più dello spettacolo ?
Brian Boccuni: La mia scena preferita è quella del processo come parte corale, invece la parte preferita del mio ruolo è “Solo amore cercherò” quando canto scendendo dalla scala.
Luca Giacomelli Ferrarini: Sembrerò di parte, ma il mio personaggio preferito spettacolo è Amos perché ha una grande umanità, un vissuto che è molto comune purtroppo e in cui tanti si riconoscono. Amo questa fragilità del personaggio che mi devasta, durante le prove ho pianto spesso. La mia scena preferita è il finale di Amos, quando prende la sua rivincita su Roxie e si riprende la propria vita; quello secondo me è il punto di svolta dello spettacolo perché è emblematico, perché c’è un umanità in questo Chicago.
Giulia Sol: Il mio brano preferito che interpreto io è “Roxie” perché è molto divertente, invece dal punto di vista attoriale amo il brano finale dopo il processo perché è il momento in cui scarico la tensione accumulata durante lo spettacolo, mi apro definitivamente, mi metto a nudo. Il pezzo corale preferito invece è quello della conferenza stampa insieme alla scena del processo che trovo costruita in modo geniale.
Cristian Ruiz: Il mio brano prefeito è “Oggi qui” che viene cantato da Roxie dopo la mia uscita di scena, quel momento che mi emoziona sempre perché rappresenta lo spettacolo che finisce, il senso di solitudine che vive il personaggio, è molto bello, molto poetico e fa riflettere. E’ uno dei pezzi che mi tocca di più perché in quel momento sto uscendo di scena, mi porto dietro un po’ di tristezza, è una scena drammatica, ma che sa anche un po’ di rivincita.
Perché il pubblico non deve perdersi Chicago?
Brian Boccuni: Perché nel cast ci sono degli artisti bravissimi come Chiara Noschese, Stefania Rocca, Giulia Sol, Luca Giacomelli Ferrarini, Cristian Ruiz, ci sono dei ballerini pazzeschi , bellissime coreografie e musiche!
Luca Giacomelli Ferrarini: Perchè è uno spettacolo attuale grazie alla regia di Chiara Noschese ed alle coreografie di Franco Miseria, perchè è uno dei capolavori più longevi di Broadway, un cult che non può essere perso!
Giulia Sol: Perché come questa versione non ce ne sono giro per il mondo e non si ci saranno, perché c’è tutto, si ride, si piange, lascia tanti spunti di riflessione molto attuali e poi perchè il cast è pazzesco così come i costumi e le musiche!
Cristian Ruiz: Perché Chicago è un’icona musicale del teatro in generale, ha delle musiche strabilianti, è uno spettacolo classico del musical mondiale e quindi e tutti quelli che hanno un minimo di curiosità nei confronti del teatro dovrebbero venire a vedere una versione diversa con una veste più poetica. Vogliamo offrire al pubblico diciamo una Marilyn Monroe con un vestito di Gucci!
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Brian Boccuni: Si può dire che i sogni nel cassetto ancora realizzare sono tantissimi, per esempio mi piacerebbe molto fare La bella e la bestia! Come progetto, posso dirti che a breve sarò tra i protagonisti di Italy Bares , il 17 e il 18 maggio al Teatro Repower di Milano
Luca Giacomelli Ferrarini: Allora… progetti ancora da realizzare moltissimi, sogni nel cassetto ancora di più! Qualcosa bolle in pentola spero di poterla scoperchiare presto !
Giulia Sol: Il lavoro per fortuna non manca, partirò in una tournée, ma ancora non posso dire di cosa e ci sarà qualcosa anche di televisivo. Ho qualche sogno nel cassetto un po’ utopico perchè siamo in Italia e se non decido di andare di andare all’estero sarà difficile realizzarli, ma intanto mi godo tutte le belle opportunità che ho qui!
Cristian Ruiz: L’anno prossimo sarò in un nuovo musical che si chiama Bernadette di Lourdes, è un progetto francese che però sarà in italiano, con artisti italiani e partirà dall’Auditorium della Conciliazione di Roma. Questo è un vecchio sogno che ho un po’ realizzato perché sono sempre stato in qualche modo escluso dall’opera popolare, anche per mia volontà e, anche in questo caso, c’è stata una sfida che qualcuno mi ha proposto. Il regista canadese ha visto evidentemente qualcosa in me che ancora io non vedo quindi speriamo sia una sfida vinta anche questa qui! Come sogno nel cassetto vorrei fare un bel classico di prosa: un Cechov, un Macbeth , un Riccardo III.