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I maneggi per maritare una figlia – Il “ritorno” di Govi sulle scene. – La nostra recensione
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I maneggi per maritare una figlia – Il “ritorno” di Govi sulle scene. – La nostra recensione

I maneggi per maritare una figlia

“I maneggi per maritare una figlia” di Niccolò Bacigalupo al Teatro Carcano
Commedia del teatro dialettale genovese, tant’è vero che il titolo originale è I manezzi pe majâ na figgia; fu interpretata dal grande Gilberto Govi con la sua compagnia.

Nel 1959 fu registrata per la televisione, che allora era solo ed unicamente Rai, grazie al regista Vittorio Brignole, con gli storici interpreti Gilberto Govi e la moglie Rina Gaioni nella parte di Giggia.

Il progetto di riportare sulle scene questo cavallo di battaglia dell’artista Govi, nasce nel 2022.
Per due anni la commedia è stata in tournée in tutta la Liguria, da quest’anno la tournée si espansa in tutta Italia con grandissimo successo.

La trama di “I maneggi per maritare una figlia

Anni ’50, Steva e Giggia sono una coppia di mezza età, della media borghesia, commercianti che han fatto fortuna, con una figlia in età da marito.
Le donne di casa, la moglie Giggia e la figlia Matilda, sono in gran agitazione ed indaffarate, perché prossime alla partenza “in villa” per le vacanze.
La grande agitazione è data anche dalla ricerca, tra i giovanotti che Matilda conosce, del “buon partito” e di come attirarlo e convincerlo a dichiararsi.

In mezzo a queste frenetiche attività e a questi intrighi, sotterfugi, si aggira un po’ straniato e sperduto il marito, nonché padre, Steva.
Uomo semplice, quasi ingenuo, che non ha aspirazioni di scalate sociali, ma semplicemente di assicurare la felicità della figliola.

I maneggi per maritare una figlia
Battibecchi e incomprensioni tra Steva e Giggia

Durante il soggiorno “in villa”, la figlia Matilda, che ha già da tempo un “quasi” fidanzato (il cugino Cesare), si è infatuata di un giovanotto, Riccardo, figlio di un senatore, ricco e per di più nobile.
Crede che il sentimento sia reciproco e con l’aiuto della madre, desiderosa che la figlia e la famiglia salgano la scala sociale, cerca di spingere il giovanotto a dichiararsi.

Ma, ovviamente, Matilda e Giggia hanno frainteso e infine Matilda rischia non solo di non sposare il ricco e nobile Riccardo, ma di perdere anche il “quasi” fidanzato Cesare e la madre appare come una intrigante arrivista. Si salveranno entrambe attribuendo la colpa di ogni equivoco e intrigo al povero Steva.

Il cast di “I maneggi per maritare una figlia

Tullio Solenghi
Tullio Solenghi è Steva, personaggio che fu di Govi

Tullio Solenghi (Stefano, detto Steva): ottimo comico, imitatore. Siamo abituati quasi da sempre a vederlo in coppia con Massimo Lopez.
Tullio Solenghi è anche un ottimo attore con un grande amore per la sua terra d’origine, la Liguria.
E’ forse per questo che conservava da lungo tempo il desiderio di portare in scena questa commedia e soprattutto ricoprire il ruolo che fu di Govi, diventando Govi.

Il risultato è stupefacente, sembra una vera “reincarnazione”.
Certo vi è l’aiuto del trucco per quanto riguarda l’aspetto fisico, ma la mimica, la gestualità, gli sguardi tra lo stupore e l’ammiccante, la voce, tutto è perfetto, reale.
Ed ecco che Gilberto Govi è nuovamente lì di fronte a noi.

Elisabetta Pozzi
Elisabetta Pozzi è Giggia, la moglie di Steva.

Elisabetta Pozzi (Giggia): attrice di grande esperienza, che ha lavorato con importanti registi, si cala perfettamente nel personaggio della “Giggia”.
Preoccupazione per il futuro della figlia; conoscenze e cultura quanto basta per sapersi esprimere in un italiano sufficientemente forbito, ma che nella quotidianità ricade nel più rustico e popolano dialetto; desiderio di raggiungere una posizione migliore per la figlia, ma anche per se, attraverso un matrimonio vantaggioso; una predisposizione a perdonarsi, giustificare ogni suo comportamento.
Tutte queste sfaccettature della Giggia sono elegantemente e sapientemente combinate da Elisabetta Pozzi

e con Roberto Alinghieri (Signor Venanzio), Stefania Pepe (Colomba), Laura Repetto (Matilde), Isabella Loi (Carlotta),
Matteo Traverso (Cesare), Pier Luigi Pasino (Pippo), Riccardo
Livermore
(Riccardo)

Regia Tullio Solenghi
Progetto scenografico Davide Livermore
Scene e costumi Davide Livermore
Aiuto regia Roberto Alinghieri
Direttore di scena Desirée Tesoro
Aiuto scenografia e costumi Anna Varaldo
Trucco e parrucco Bruna Calvaresi

Produzione Teatro Sociale CamogliTeatro Nazionale di GenovaCTB – Centro Teatrale Bresciano

Trailer di “I maneggi per maritare una figlia

La nostra recensione


Una classica commedia degli equivoci. Una fotografia di un epoca, di quelli che erano i progetti, le aspirazioni dei giovani negli anni ’50 in pieno boom economico dopo la guerra.
Nonostante sia così precisamente localizzata nel tempo, non ha perso nulla della sua verve, del suo smalto, grazie alla bravura degli attori che talora solo con uno sguardo, anzi ancor meno, con una alzata di sopracciglio, suscitano l’ilarità di tutta la sala e rendono una battuta attuale e reale sia ieri come oggi.

I maneggi per maritare una figlia
Giggia e Steva con il signor Venanzio.

Certo oggi il progetto, il sogno, di un buon matrimonio come unica possibilità di realizzazione per una donna, non è più realistico.
Tuttavia genitori che “trafficano” per fa si che i figli divengano personaggi di successo; genitori che proiettano sui figli i propri sogni, sono realtà che vediamo purtroppo con frequenza.

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Per questo, questa commedia è ancora così vivace e godibile.
Al termine il buon Steva ha modo di dare un saggio consiglio che anche noi oggi possiamo tenere da conto
Quando si tratta di pensare al (matrimonio nel caso della commedia) futuro dei propri figli, bisogna farsi guidare dal cuore e dal cervello, non dall’avidità e dalla cupidigia.

Teatro Carcano

I maneggi per maritare una figlia

2/05/2024 al 5/05/2024

Sito web: https://www.teatrocarcano.com/

https://biglietti.teatrocarcano.com

INFORMAZIONI BIGLIETTERIA

Corso di Porta Romana, 63 – Milano 
Biglietteria aperta tutti i giorni dalle ore12:30 alle ore 18:30 e a partire da un ora prima dell’inizio degli spettacoli.

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