“MEDEA” di Euripide, al Teatro Parenti.
Medea di Euripide certo, ma in un adattamento tutto particolare operato da Dario D’Ambrosi per portarlo in scena con il suo Teatro Patologico.
Dario D’Ambrosi, artista d’avanguardia si occupa da 40 anni di teatro e disabilità mentale e fisica. Nel 1992 fonda l’Associazione teatro Patologico che si occupa di trovare un contatto tra il teatro e un ambiente dove si lavora sulla malattia mentale. Dal 2009 l’Associazione ha un suo teatro stabile a Roma e nel 2010 nasce anche la Prima Scuola Europea di Formazione Teatrale per persone con diverse abilità “La magia del Teatro”. Questa scuola è la realizzazione dell’incontro tra il teatro e la malattia mentale in un percorso che individua un nuovo modo di fare teatro e aiuta migliaia di famiglie coinvolte con malati di mente.
Questa Medea rappresenta la conclusione di un percorso teatrale della scuola di formazione teatrale.
Lo spettacolo vede in scena ragazzi con disabilità e attori professionisti.
La trama di “Medea”
Medea, originaria di terre lontane dell’Asia Minore, innamorata di Giasone lo sposa e per aiutarlo e favorirlo tradisce la sua gente, arriva ad uccidere il fratello.
Giunge in Grecia e ha due figli con Giasone.
Qui Giasone per diventare re, ripudia Medea, per poter sposare Creusa, figlia del re di Corinto Creonte. Questi, inoltre scaccia Medea dalle sue terre, per proteggere la figlia promessa sposa a Giasone.
Medea medita e mette in atto un atroce vendetta dove ucciderà la promessa sposa di Giasone e anche i suoi figli per punire Giasone della sua leggerezza e infedeltà in un dolore che non si potrà mai placare.
Il cast di “Medea“
Almerica Schiavo: interpretazione intensa di questa Medea in cui il sentimento imperante è l’amore per Giasone.
Amore che si tramuta in odio nel momento in cui viene ripudiata, non solo, anche allontanata.
Lei che ha lasciato tutto, che ha abbandonato e anche tradito la sua gente e la sua terra per amore, si ritrova esule.
Terribile sarà la sua ira, il suo odio, tanto da sacrificare anche i figli per ferire mortalmente il traditore Giasone
Paolo Vaselli: un Giasone inizialmente superficiale, apparentemente indifferente alla sofferenza che sta infliggendo a Medea, apparentemente indifferente al fatto che i figli se ne andranno con lei.
Ma lacerante sarà il dolore quando scoprirà la morte dei fanciulli! Allora, quando ormai ne avrà perso ogni possesso, il dolore sarà infinito.
Dario D’Ambrosi: oltre che autore della riduzione, è responsabile anche della regia ed infine è in scena, come re Creonte. Un padre che si dibatte tra proteggere la propria figlia e immedesimarsi anche con Medea, genitrice costretta ad allontanare i propri figli dal padre.

Compagnia Stabile del Teatro Patologico: sono tutti i ragazzi del corso “Teatro Integrato dell’Emozione” (Primo Corso Universitario al Mondo rivolto a persone con disabilità fisica e psichica). Interpretano gli altri personaggi, il sacerdote, la promessa sposa Creusa e soprattutto sono il “Coro”, elemento immancabile nella tragedia greca.
Un coro che segna in dramma con canti in “greco antico”, con il movimento e l’intenso coinvolgimento fisico del corpo, accompagnato dalla musica dal vivo che come sempre dà un impronta ancor più intensa e coinvolgente di quanto si svolge in scena.
Adattamento e regia Dario D’Ambrosi
Musica dal vivo di Francesco Santalucia e Francesco Crudele in arte Papaceccio
Trailer di “Medea”
Dove vedere “Medea“
“Medea” al Teatro Parenti Sala grande
dal 23/05/2023 al 25/05/2023
Sito web: www.teatrofrancoparenti.it
INFORMAZIONI BIGLIETTERIA
Biglietteria
via Pier Lombardo 14
02 59995206
biglietteria@teatrofrancoparenti.it
La nostra recensione
Uno spettacolo veramente intenso.
Le tematiche di questa tragedia che pur essendo stata scritta a secoli fa, presentano temi, paure ed drammi attuali.
La paura, il sospetto e il pregiudizio per lo straniero, per persone provenienti di altri popoli e culture.
Questo amore possiamo dire tossico tale da portare all’estremo opposto dell’odio, tale da portare all’uccisione dei figli per vendicarsi del dolore subito.
In Medea è descritto sulla figura femminile, ma quanti episodi di cronaca attuale espresse più che altro dai maschi?
La condizione della donna costretta per esistere a trovare un uomo, un marito, a divenire la sua alleata e complice sempre.
Questi i temi tragici e attuali resi con una intensità, una verità che penetra lo spettatore dalla presenza di questi personaggi, attori speciali che incarnano, si fanno penetrare e ritrasmettono, nel loro ruolo di Coro, tutte queste intense emozioni della tragedia che si svolge.