I Maneskin, band romana finalista ad XFactor 2017, hanno fatto il loro esordio sul palco dell’Ariston tra i Big di Sanremo 2021 nella prima serata del 2 marzo. Difficile non notare la loro personalità e il loro stile inconfondibili. Sono in gara con il brano “Zitti e buoni”, e sono la vera anima rock della 71esima edizione della kermesse canora.
Dopo la loro esibizione hanno avuto un grande riscontro di pubblico: ben 2 milioni le visualizzazioni su Youtube (tra il video della performance sanremese e il video ufficiale) e 900 mila gli streaming su Spotify. Inoltre l’esibizione nella serata dei duetti è stato il momento più visto su RaiPlay.
Zitti e buoni: la nascita, il significato e l’arrivo a Sanremo
Zitti e buoni nasce prima di XFactor, nei nostri primissimi anni e mesi di convivenza, ha subito molte modifiche: è nato con un’identità molto diversa. Negli anni l’abbiamo rivisto e riadattato al nostro nuovo sound che stavamo sviluppando. Questa versione arriva dopo i torr in Italia e in Europa e l’esperienza a Londra, che ci ha condizionato a livello personale e di gruppo
A chi è rivolto questo Zitti e buoni?
A nessuno in particolare, non abbiamo nemici nel mondo. Vogliamo sia chiara la nostra dichiarazione d’intenti. Abbiamo studiato per arrivare ad avere un sound e un’identità riconoscibile: dichiariamo che questa è la nostra strada e il nostro progetto.
L’idea di portare a Sanremo è arrivata in modo molto naturale: Zitti e buoni era talmente sbagliato per Sanremo che ci sembrava giusto! Ci piace andare con questo brano su un palco così bello ma storico, in cui la musica solitamente rispetta alcuni canoni. Se uno crede in ciò che fa ed è trasparente, questa cosa emerge e ripaga. Siamo felici di ottenere tutti questi risultati con questo brano che ha un sound duro e diverso da quelli in testa alle classifiche di questi tempi.
Non vogliamo incasellarci in generi alla moda, o porci limiti: vogliamo fare quello che ci piace.
Look: Etro ha fatto un grande lavoro. Quanto ci avete lavorato?
Abbiamo lavorato tète a tète con i creativi e i disegnatori di Etro, abbiamo dato un po’ le nostre reference: sia gruppi che artisti attuali. Anche quello che riguarda il corsetto: volevamo abbattere gli stereotipi di genere.
Zitti e buoni: nessun limite nella musica. Nella vita in cosa non vi ponete limiti?
Viviamo la vita in maniera spontanea, andando diretti verso gli obiettivi. Dal vestiario ai gusti, in ogni cosa cerchiamo di vivere la vita liberi da giudizi e pregiudizi.
Cosa vi sta regalando il Festival? Sono soddisfatte le vostre aspettative?
Siamo venuti qui con molte poche aspettative, perché sappiamo di portare un pezzo non in linea con il contesto. In realtà sappiamo che il feedback dall’esterno ci stupisce: abbiamo fatto un numero di streaming molto importante, e delle risposte sui social molto importante. E non era per niente scontato né pronosticabile.
Il duetto con Manuel Agnelli
Anche portare i CCCP è stato figo: abbiamo voluto dare a questo tipo di musica che comunque esiste. In questo Manuel ci è venuto subito naturale come pensiero, perché è uno delle figure portanti di questo genere in Italia. Oltre al fatto che dopo XFactor c’è sempre stato un grande rapporto con lui, ci ha sempre spronato a non farci porre limiti da nessuno. Ci siamo trovati molto liberi anche nel dare la nostra impronta al brano, senza snaturarlo eccessivamente.
Come si è evoluto il rapporto con Manuel Agnelli?
Abbiamo sempre avuto un bellissimo rapporto, è una persona molto buona e c’è un forte legame e affetto. Oltre alla stima a livello lavorativo.
Il nuovo album Teatro D’Ira
Teatro D’Ira è il nuovo disco in uscita il 19 marzo, e contiene Zitti e buoni. I Maneskin hanno annunciato oggi le prime due date del tour. Approdano ai palazzetti e toccheranno il Palazzetto dello Sport di Roma il 14 dicembre, e il Forum d’Assago di Milano il 18 dicembre.
Ecco come la band racconta l’album:
Abbiamo registrato un album crudo, vero e sincero anche grazie ad una vera casa studio, che ci ha permetto di registrare con tutte le opportunità che questo posto poteva darci. Dormivamo lì, potevamo quindi scendere in studio anche di notte, quando ci veniva l’ispirazione. Per noi ha fatto la differenza.
È stato registrato tutto in presa diretta: avevamo questo bisogno di far emergere il trio musicale, con l’ausilio della voce di Damiano. Ci siamo divertiti molto nella composizione di quest’album. E Zitti e buoni è un ottimo apripista, usciranno pezzi anche più forti, up-tempo, delle belle sorprese. L’approccio live ci rappresenta più di tutto, noi nasciamo da una dimensione live.
Il disco ci rappresenta appieno, e rappresenta tutte le influenze che abbiamo avuto. C’è maggiore maturità, di ognuno e di gruppo.
Perché questo titolo?
Volevamo il contrasto tra Teatro e Ira: il teatro è spesso accostato all’elegante e al raffinato. La nostra ira è catartica, costruttiva e spinge alla ricostruzione.