“I due papi” – di Anthony McCarten – traduzione Edoardo Erba al Teatro Menotti.
Lo spettacolo è basato sull’opera teatrale di Anthony McCarten dal titolo The Pope del 2017.
Questo testo è stato adattato nel 2019 per il cinema con la regia di Fernando Meirelles e Netflix come produttore, con due grandi protagonisti come Anthony Hopkins e Jonathan Pryce.
La produzione italiana con la regia di Giancarlo Nicoletti è l’unica al mondo autorizzata dall’autore.
La trama di “I due papi”
Si parte dall’elezione di Joseph Ratzinger al soglio pontificio.
In seguito abbiamo due quadri successivi dove si narra nel primo un momento di riposo di Benedetto XVI che cena con la compagnia di Suor Brigitta, alla quale confida le sue perplessità e la maturazione della decisione di rinunciare al pontificato.
Nel quadro seguente vediamo l’allora arcivescovo Jorge Bergoglio che, ormai giunto ai 75 anni e deluso dalla staticità della Chiesa e dalla chiusura alle istanze del mondo, desidera rinunciare (anche lui) al magistero cardinalizio. Motiva ed illustra questa sua ferma posizione a suor Sofia che vorrebbe invece convincerlo a proseguire nel suo magistero.
Si giunge quindi all’incontro tra i due personaggi.
Il cardinal Bergoglio ha l’intento di convincere/costringere il Papa a firmare il benestare alle sue dimissioni.
Il Papa Benedetto XVI, consapevole della necessità di un rinnovamento della Chiesa e nello stesso tempo sentendosi inadeguato a questo compito, vuole cercare di comprendere questo cardinale apparentemente così lontano dai suoi modi di intendere e interpretare la Chiesa, ma che forse è l’uomo giusto per i tempi che corrono.
Nel susseguirsi d’incontri, nei giardini vaticani, nello studi di Papa Ratzinger, nella cappella Sistina i due uomini piano piano si conoscono, si avvicinano, si confrontano, riconoscono le loro colpe di uomini e ne nasce una comprensione ed amicizia che porterà a confermare Ratzinger nei suoi motivi dimissionari e a rincuorare e infondere nuove energie al cardinal Bergoglio nell’accettare di rimanere e di eventualmente ricevere l’incarico di Vescovo di Roma e guida della Chiesa, come poi avverrà
Si chiude lo spettacolo con l’elezione di Papa Francesco.
Il cast di “I due papi“
Giorgio Colangeli (Joseph Ratzinger – Papa Benedetto XVI): Ci vuole grande bravura, dopo molti che hanno imitato e ironizzato su Papa Benedetto XVI, per rendere la sua figura sul palco senza neanche utilizzare l’escamotage dell’utilizzo dell’inflessione germanica nel parlare.
Colangeli riesce alla perfezione a donare alla figura di Joseph Ratzinger le caratteristiche tutte umane di quest’uomo. La sua passione per lo studio, per la Parola, per la teologia, per la musica. Il suo carattere schivo e solitario e silenzioso che lo rendono poco abile nei contatti umani nell’empatia. I suoi aspetti fanciulleschi come la passione per la zuppa con gli knodel o i telefilm del Commissario Rex.
Mariano Rigillo (Jorge Bergoglio – Papa Francesco): come per Colangeli, lo stesso possiamo dire per Mariano Rigillo. Anche lui, senza forzature, senza ricorrere ad inflessioni della lingua, riesce a restituirci un immagine assolutamente credibile di Papa Francesco.
Ci presenta i toni divertiti e divertenti e nello stesso tempo amorevoli cosi caratteristici di Papa Francesco.
Nello stesso tempo il suo esprimersi in modo diretto senza nascondimenti delle cose che disapprova.
E con: Anna Teresa Rossini (suor Brigitta), Ira Fronten (suor Sofia) e Alessandro Giova.
Regia Giancarlo Nicoletti
Scene Alessandro Chiti
Costumi Vincenzo Napolitano – Alessandra Menè
Disegno luci e fonico David Barittoni
Produzione Goldenart Production – Viola Produzioni – Altra Scena – I due della città del sole
su licenza di Muse of Fire Production Ltd e in collaborazione con Festival Teatrale di Borgio Verezzi
Premio Nazionale “Franco Enriquez 2023” per la miglior regia e per il miglior attore protagonista
Premio “Mulino Fenicio 2022” per la miglior scenografia.
Trailer di “I due papi”
La nostra recensione
Definirei questo spettacolo: avvincente, curioso ed “affettuoso”.
La curiosità di cercare di comprendere quali sono stati i passi, i motivi che hanno condotto Papa Benedetto XVI a questa decisione che non si verificava da più di 700 anni nella storia della Chiesa.
Chissà se ci sono veramente stati questi incontri tra questi due uomini di Dio? Se veramente c’è stato questo consapevole passaggio del testimone.
Certo è interessante vedere come, pur venendo da due realtà diverse e lontane, hanno però entrambi vissuto in paesi con un regime dittatoriale.
Interessante che pur avendo due visioni quasi opposte. l’uno più rigido e legato alla tradizione, l’altro più moderno, quasi rivoluzionario, riescono ad incontrarsi perché entrambi spinti dal desiderio che la Parola e l’insegnamento di Gesù possa giungere chiaro, pulito ed onesto a tutti.
Suscita tenerezza ed affetto il mostrare come queste due figure che sono un faro, una guida per milioni di uomini, sono comunque uomini con piccole gioie, passioni ed anche errori, peccati sulle proprie spalle come ognuno di noi.