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BRIAN BOCCUNI: performer di successo, amato nel mondo del musical per la sua versatilità, la sua umiltà, la passionalità con cui affronta ogni ruolo.
Scuro Chiaro

BRIAN BOCCUNI: performer di successo, amato nel mondo del musical per la sua versatilità, la sua umiltà, la passionalità con cui affronta ogni ruolo.

Brian Boccuni

Incontriamo Brian Boccuni dopo l’ultima replica di “Stanno sparando sulla nostra canzone” al Teatro Gioiello di Torino. Dopo quasi due anni di stop, Brian è ripartito alla grande con questo incredibile spettacolo insieme a Veronica Pivetti e Cristian Ruiz.

Brian, conosciuto e amato dagli appassionati di musical per i suoi ruoli tutti diversi, tutti intensi, come per esempio in “Next to Normal”, “Processo a Pinocchio”, “Jersey Boys”, “La febbre del sabato sera”, “Non si uccidono così anche i cavalli”, e non ultimo “La divina Commedia” che abbiamo recensito, si racconta in un’intervista esclusiva rivelandosi ancora una volta una persona vera, schietta, umile, sia nella vita che sul palco sa trascinare ed emozionare il pubblico sia nei ruoli più ironici (come dimenticare il suo “Le stelle sono in allineamento!” di Jersey boys) sia in quelli più drammatici ed emozionanti come ne “La Divina Commedia”.

Brian Boccuni
Brian Boccuni talento, umiltà e passione!

Intervista a Brian Boccuni

Brian, hai da pochi giorni terminato il tour che ti ha visto protagonista, con Veronica Pivetti, di “Stanno sparando sulla nostra canzone”, tour che riprenderà in autunno. Cosa puoi raccontarci di questo spettacolo? A cosa è dovuto il suo successo?
Di “Stanno sparando sulla nostra canzone” posso dire che è stata un’esperienza bellissima perché ho avuto la fortuna di lavorare con due grandi della storia dello spettacolo italiano che sono Veronica Pivetti, attrice di cinema, teatro, televisione e Cristian Ruiz grande Pilastro del musical italiano.

E’ stata un’esperienza oltre che bella, molto istruttiva per me perché davvero da due grandi come loro ho imparato tante cose! Penso che il successo di questo spettacolo sia dovuto innanzitutto ad un testo brillante scritto da Giovanna Gra e ad un lavoro musicale del maestro Alessandro Nidi su alcune delle canzoni più belle della storia. Il clima meraviglioso che si è creato nelle prove e nell’allestimento tra me, Cristian e Veronica e l’equipe creativa è stato l’ingrediente che ha reso veramente la torta molto dolce, appetibile e che ha contribuito al successo di questo spettacolo.

Dicono che per ogni artista ci siano degli incontri speciali con alcuni personaggi… Com’è stato il tuo incontro con Nino Miseria? Quanto c’è di Brian Boccuni in questo personaggio? Quanto e cosa hai dato e ancora puoi dargli?
Sicuramente il mio incontro con Nino Miseria è stato un po’ fortuito perché io inizialmente non ero stato provinato per questo personaggio poi, per cambiamento in corso d’opera, la produzione ha ritenuto di provinarmi per Nino Miseria e sicuramente hanno visto qualcosa che li ha convinti.

E’ stato sicuramente un incontro speciale come è speciale un incontro con qualsiasi personaggio di uno spettacolo. In questo personaggio di mio c’è il fatto di essere un costante giocherellone, però ci sono anche tante cose sue che non sono mie e che ho dovuto andare a cercare durante l’allestimento, ad esempio il fatto che Nino sia una persona poco affidabile, cosa che io mi ritengo di non essere oppure il fatto che sia una persona che costantemente si mette nei guai e non si assuma le proprie responsabilità… questo proprio non mi appartiene!

Anche il fatto di fare dei gesti estremi come per esempio sparare a una persona è una cosa che non mi appartiene, diciamo che le caratteristiche che riguardano la sua parte più rude mi è molto lontana. Nel contesto di “Stanno sparando sulla nostra canzone” questo personaggio è comunque un buono, è un simpaticone, uno che arranca, ma che ti porta comunque dalla sua parte.

Un altro aspetto di Nino che mi appartiene è la passionalità di questo personaggio, lui, innamorandosi di Jenny Talento, fa di tutto per averla e quel trasporto emotivo e passionale è mio, io sono molto focoso, molto sanguigno, molto tattile, amo andare a cercare il contatto probabilmente anche per le mie origini pugliesi una terra che mi ha cresciuto e insegnato ad essere così.

Brian Boccuni
Brian Boccuni insieme a Veronica Pivetti e Cristinan Ruiz nello spettacolo “Stanno sparando sulla nostra canzone”.

Nel cast con te troviamo Veronica Pivetti e Cristian Ruiz, tra di voi c’è un’intesa perfetta in scena, un’armonia che si respira dalla platea. Quanto conta la condivisione all’interno di un cast? Hai qualche aneddoto da raccontarci su voi 3?
Sicuramente l’intesa tra me, Cristian e Veronica è stata molto elevata, stiamo parlando di due persone di grandissima esperienza e umanità, non solo sul palcoscenico, ma anche nella vita. L’intesa conta veramente tanto, è la chiave reale per la buona riuscita di uno spettacolo. Quando c’è sintonia tra il cast, anche al di fuori delle scene, che non vuol dire essere per forza amici, anche se molto spesso le cose vanno di pari passo, lo spettacolo funziona meglio!

La sintonia permette al cast di non sfilacciarsi e quindi di non perdere ogni sera quella magia che permette, anche se metti in scena le stesse cose per tutte le sere, di non cadere nella banalità, nella routine, nel copia-incolla…
L’intesa è quel pizzico che fa la differenza, quella ciliegina sulla torta che permette a uno spettacolo di avere molta più vita e il pubblico sostanzialmente se ne accorge. E’ molto difficile trovare un aneddoto, ce ne sarebbero veramente tanti.

Sicuramente siamo tre persone che si divertono tanto: era un continuo ridere e anche mangiare… Ecco: grandi mangiate, ogni volta già dalle prove non mancavano cioccolatini, wafer, biscotti e dopo gli spettacoli siamo sempre andati a cena insieme, quindi grandi mangiate… potremmo fare la recensione di tutti gli spettacoli e di tutti i ristoranti dove siamo stati!

Nella tua carriera hai fatto tanti spettacoli come performer, lavorando anche con grandi produzioni. Cosa ti senti di più? Cosa ti arricchisce maggiormente? Essere un cantante? Un attore? Un ballerino?
Io credo che la cosa che mi sento di essere di più sia un attore ed è la cosa che mi arricchisce di più perché penso che non si possa essere cantanti o ballerini se prima non si è attori. L’attore racconta le storie dei personaggi, variando nella recitazione posso andare a trovare miliardi di sfaccettature e di emozioni che, con la parola, posso trasmettere al pubblico; la parola poi può diventare canto ed il canto può diventare danza.

Per me canto e danza sono quel di più che arricchiscono l’emozione della parola dell’attore, se non si è attori è difficile raccontare una storia.
Io perlomeno mi sento più attore, per me la recitazione permette di spaziare in tutti i campi delle emozioni e molte volte non è semplice, ma in realtà è proprio l’emozione che ti arricchisce quindi sicuramente essere attore aiuta ad arrivare a quello che è il fine dell’artista, cioè il pubblico.

Brian Boccuni
Brian Boccuni nello spettacolo “La Divina Commedia”.

C’è uno spettacolo che ti ha lasciato qualcosa di speciale? Un ruolo a cui sei particolarmente affezionato? Perché?
Ogni spettacolo a modo suo ti lascia qualcosa di speciale, un’esperienza, un ricordo, un’emozione intensa quindi è difficile scegliere; ad ogni spettacolo sono affezionato e grato, soprattutto a tutte le persone con cui ho lavorato, che mi hanno scelto per fare quel ruolo, che mi hanno diretto, sono grato ai miei colleghi che mi hanno dato sempre molto, da cui ho preso sia la tecnica sia l’esperienza. Veramente non c’è uno spettacolo o un ruolo a cui mi sia affezionato di più, anche se sicuramente nel cuore ce ne sono un paio che hanno un posto speciale.

Negli ultimi anni hai incrementato la tua attività come insegnante di musical sia in pianta stabile a Bologna che come docente ospite in varie scuole e Accademie d’Italia. Che insegnante sei? Cosa ritieni sia fondamentale da trasmettere ai ragazzi con cui lavori?
Molto bella questa domanda…
Che insegnante sono? Io non mi sento un insegnante, insegnante sono altri.
Io cerco di non far perdere ai ragazzi la passione. Ecco io non cerco di trasmetterla perchè se un ragazzo decide a quell’età, normalmente nell’adolescenza, di fare un mestiere del genere o comunque di applicarsi in queste discipline, sicuramente significa che la passione in lui è già molto alta… io cerco di coltivare questo fuoco che poi ti contraddistingue in modo da mantenere viva quella passione, cerco di fargli capire che servono tanti sacrifici.

Nell’adolescenza a volte si pensa che sia tutto più facile e davanti alle prime difficoltà è facile bloccarsi e arrendersi, Io provo a non far perdere la passione e la forza. Poi chiaramente c’è tutto un lavoro tecnico che io insegno perché quello è molto importante e va di pari passo con la passione, mi occupo soprattutto di tecnica a livello vocale quindi come un insegnante di danza insegna la tecnica dei passi io insegno la tecnica del canto e della recitazione, la respirazione diaframmatica per emettere in modo corretto il suono.

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I ragazzi che hanno passione spesso hanno bisogno di incanalarla, hanno bisogno che non si spenga, ma in questi tempi è difficile… ci sono dei ragazzi che ambiscono subito al successo, io cerco di fargli capire che la costanza e il duro lavoro fanno grande un artista.

Essere artisti è un lavoro dove non basta il talento, servono impegno, costanza, spirito di sacrificio e un pizzico di fortuna. Qual è il sogno nel cassetto di un performer conosciuto e pieno di talento come te?
Sì, come dici tu e come dicevo prima anch’io sono fondamentali chiaramente il talento, ma anche l’impegno, la costanza, la dedizione e sicuramente anche la fortuna.

Grazie per avermi definito un performer conosciuto e pieno di successo!
Beh il mio sogno è già stato in parte realizzato perché sono riuscito ad arrivare a fare questo mestiere. Il sogno più grande adesso è quello di continuare finché mi sentirò in grado, finché ne avrò la benzina e spero che sia il più lungo possibile!
Il sogno è continuare sempre con umiltà, facendo tante esperienze diverse, conoscendo tante persone, arricchendomi con spettacoli diversi perché non si smette mai di imparare.

Brian Boccuni
Brian Boccuni è Valentin ne “Il Bacio della Donna Ragno”.

Che progetti hai per il futuro? Oltre a “Stanno sparando sulla nostra canzone” hai qualche altro impegno che puoi condividere con noi?
Il mio progetto più vicino sarà il tour estivo “Exuvia” con Caparezza , lavorerò come performer quindi canterò, ballerò e reciterò per lui e con lui sul palco e sarà un’esperienza incredibile, adrenalinica a dei livelli che forse neanche immagino.

Questo è il bello, ricollegandosi al mio sogno nel cassetto, il bello è variare, fare tante cose differenti… ero a fare uno spettacolo in tre, con due grandissimi artisti, ma in teatri piccolini e adesso mi troverò su palchi giganteschi, con un artista eccezionale che ha un richiamo di migliaia di fans e quindi ci ritroveremo nelle arene con 10-15 20.000 persone!

Il mio sogno che continua ad avverarsi… continuare ad avere la fortuna di fare esperienze come queste!
Grazie per questa bellissima intervista e un saluto speciale ai lettori di Dejavù.

Salutiamo Brian Boccuni facendogli un grandissimo in bocca al lupo per l’ “Exuvia tour” con Caparezza, certi che saprà stupirci anche questa volta e che ci trascinerà con la sua energia e la sua passionalità anche in questa avventura!
Non dimentichiamo che in autunno ripartirà anche il tour di “Stanno sparando sulla nostra canzone”, da non perdere nelle principali città italiane!

Dove trovare i biglietti per “Exuvia Tour”

Ecco il link per i biglietti per “Exuvia Tour”.

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