“Un colpo fatto ad arte” è una nuova docu-serie che si occupa di famosi fatti criminali di qualche anno fa e che va ad arricchire il settore di questo tipo di documentari di Netflix.
“Un colpo fatto ad arte” è infatti visibile dal 7 aprile su Netflix.
Se in altri documentari si trattava di ricostruire eventi comunque conclusi come per esempio nella docu-serie “Omicidio tra i mormoni”, che abbiamo recensito recentemente, nel caso di “Un colpo fatto” ad arte il mistero è ancora irrisolto.
La docu-serie parla di un famoso furto di quadri avvenuto nel 1990 all’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston.
Un’indagine mai giunta ad una risposta chiara e di cui la refurtiva non è mai stata ritrovata.
Ancora oggi l’istituzione museale dell’Isabella Stewart Gardener offre una ricompensa di dieci milioni di dollari a chi fornisca informazioni utili a portare al recupero delle opere d’arte.
Il regista Colin Barnicle, insieme al fratello Nick sono originari di Boston e sono rimasti affascinati dal caso, hanno iniziato a raccogliere materiale dal 2014.
Hanno visionato migliaia di filmati della polizia, raccolto documenti, ricercato le fonti.
Selezionato tutto questo materiale, hanno ricostruito gli eventi cercando di seguire solo le piste indicate dalle prove e cercando di non lasciarsi influenzare dalle teorie che ovviamente sono nate intorno a questa, possiamo dire, rapina del secolo.

La trama delle puntate di Un colpo fatto ad arte – La grande rapina al museo
La serie è composta da quattro episodi
- Episodio 1 – Sembravano poliziotti
La storia inizia nelle prime ore del 18 marzo 1990: due poliziotti si presentano alle guardie dell’Isabella Stewart Gardner Museum dichiarando di essere stati chiamati per un disturbo della quiete pubblica.
In realtà sono ladri travestiti! Immobilizzano le guardie e rimangono all’interno del museo per 81 minuti. Ruberanno 13 quadri tra cui alcuni pezzi veramente pregiati quali “La tempesta sul mare di Galilea“, l’unico paesaggio marino eseguito da Rembrandt e “Concerto a tre“, uno dei 36 dipinti di Vermeer; diversi schizzi di Degas; e opere di Flinck e Manet. - Episodio 2 – Vipere tra l’erba
Si tratta di un colpo organizzato? Vi era un complice all’interno? Le forze dell’ordine esaminano le misure di sicurezza del museo. Come mai i ladri rimangono ben 81 minuti nel museo senza che nessuna pattuglia venga allertata? Come mai perdono tempo a tagliere le tele dalle cornici invece di portare vie tutto? - Episodio 3 – L’abbiamo visto
Negli anni successivi compaiono segnalazioni di possibili comparse di alcune delle opere trafugate. Si profilano collegamenti con la malavita organizzata. Delle indagini si occupa l’FBI, vengono elaborate nuove teorie. - Episodio 4 – Dieci milioni di dollari di ricompensa
Compare un informatore, nuovi indizi sembrano condurre sulle tracce di un mafioso di poco conto. Tuttavia non si giunge mai alla scoperta di un colpevole e soprattutto la vera domanda: Dove sono oggi i 13 capolavori del Gardner Museum? non trova ancora una risposta.
Il regista di “Un colpo fatto ad arte” ritiene che ci siano altre persone in grado di fornire informazioni preziose per il ritrovamento delle opere rubate.
Colin Barnicle ammette che la docu-serie è esplicitamente pensata per diffondere la conoscenza del furto e delle opere coinvolte, anche le meno note, che potrebbero essere in possesso di qualcuno inconsapevole del loro reale valore.
“la mia speranza è che la serie finisca con una delle opere di nuovo nelle loro cornici”.
Il trailer di Un colpo fatto ad arte – La grande rapina al museo
Dove vedere Un colpo fatto ad arte – La grande rapina al museo
il link per vedere “Un colpo fatto ad arte – La grande rapina al museo” su Netflix.
La nostra recensione

Affascinante ricostruzione di un furto veramente eccezionale per le opere sottratte.
Preciso ed accurato.
La trama, diciamo così, risulta però un po' confusa. Spesso ci si perde nei diversi intrecci delle indagini.