Tutto chiede salvezza: serie televisiva italiana presente dall’ottobre 2022 su Netflix.
Questa serie è tratta da il romanzo , che porta lo stesso titolo, autobiografico di Daniele Mencarelli.
Davide Mencarelli ha collaborato con il regista Francesco Bruni, che qui fa il suo esordio come regista di una serie televisiva, dopo aver lavorato a molteplici sceneggiature sia di film che di serie televisive e dopo aver esordito come regista con il film Scialla.
Collaborazione necessaria quella dell’autore del libro e del regista sia per assicurare la fedeltà alla storia sia per portare alcune modifiche fondamentali per rendere attuale il prodotto (poiché l’esperienza dell’autore risale al 1994).
La trama di “Tutto chiede salvezza”
Daniele è un giovane poco più che ventenne che si risveglia in un luogo inaspettato e sconosciuto, legato ad un letto.
E’ un letto di un ospedale psichiatrico ed è ricoverato per un TSO (un ricovero ospedaliero obbligatorio), dovrà rimanere li per 7 giorni.
La serie infatti si articola in sette episodi ed ognuno porta come titolo un giorno della settimana.
Inizialmente Daniele non sa spiegarsi perché si trovi in quel luogo. Non ricorda cosa sia successo. I suoi famigliari sembra non vogliano parlare o avere a che fare con lui.
Lentamente attraverso flash back, i primi colloqui con i medici del reparto, il dottor Mancino e la dottoressa Cimaroli, comincia a prendere coscienza di quanto è accaduto.
Contemporaneamente comincia a far conoscenza con i suoi compagni di stanza, alcuni come lui ricoverati per un TSO, altri invece in ricovero permanente.
Da un iniziale atteggiamento di rifiuto e di allontanamento da questi personaggi, ritenendosi diverso da loro, passerà ad una conoscenza, ad una parziale identificazione con le loro problematiche, per giungere ad un riconoscimento ad un senso di fratellanza con i suoi compagni. Troverà anche in un ricoverato, il più anziano Mario, una figura in parte di guida ed in parte di padre.
Incontra anche una degente del reparto femminile, Nina, che scopre essere una sua ex-compagna di scuola per la quale aveva avuto un innamoramento e con la quale riallaccia i legami e ravviva il sentimento.
Nel frattempo ci viene raccontata anche la vita leggermente claustrofobica, tra le quattro mura della stanza da condividere con altre 5 persone ed un ristretto corridoio; i rapporti contrastanti a volte amichevoli, a volte oppositivi con il personale infermieristico e con i medici.
Si giunge infine al termine dei 7 giorni, tra momenti di gioia e di allegria e momenti di tristezza, addirittura di tragedia.
Daniele torna alla vita “normale”, saranno serviti questi 7 giorni a trovare una strada, un inizio di riscatto e di guarigione?
Il cast di “Tutto chiede salvezza”
Federico Cesari (Daniele Cenni): il personaggio di Daniele è l’immagine di molti giovani di oggi, ma forse di tutti i tempi. Sensibile ad ogni sofferenza che lo circonda, si chiede il perché, il senso di quanto accade a lui, ma anche a chi gli sta intorno.
Non si rassegna a non trovare un senso agli imprevisti della vita.
Fotinì Peluso (Nina Marinelli): Il personaggio di Nina è inserito come personaggio nuovo nella serie (non era presente nel libro), introduce, oltre ad un inizio di rapporto amoroso con Daniele, una figura dalle caratteristiche estremamente moderne ed attuali. Nina è infatti un influencer, attrice, totalmente immersa nel mondo dei social, ma forse non per un suo totale personale volere. Dietro vediamo una figura materna (interpretato da Carolina Crescentini) che ha investito tutto sul personaggio e sul successo della figlia, proiettando forse suoi desideri frustrati.
Tanto da ignorare il grave malessere della figlia che è arrivata a tentarer il suicidio, motivo per cui si trova ricoverata.
Andrea Pennacchi (Mario ), Vincenzo Crea (Gianluca Bruno), Lorenzo Renzi (Giorgio Renzi), Alessandro Pacioni (Alessandro), Vincenzo Nemolato (Madonnina): i compagni di stanza di Daniele. Questi sono i compagni di stanza di Daniele che finiranno per diventare quasi una famiglia.
Mario, il più anziano è un ricoverato permanente del reparto. Lentamente scopriremo la sua storia, nello stesso tempo svela di essere una persona accogliente, attenta, pronta all’ascolto. Capace di offrire aiuto, rispetto, anche se ancora non riesce a trovare la via della sua personale guarigione.
Gianluca: giovane affetto da disturbo bipolare e gay, con alle spalle una famiglia che non lo accetta, lo rifiuta e minimizza i suoi disturbi. Colpisce che giunga alla fine a dichiarare che i sette giorni di ricovero sono stati i più belli della sua vita, tanto da chiedere di prolungare di un giorno la dimissione (per uscire insieme a Daniele).
Giorgio: fisicamente un uomo gigante, possente, ma mentalmente rimasto infantile, affetto da autolesionismo, traumatizzato dalla morte improvvisa della madre.
Abbiamo ancora Madonnina, è questo l’unico nome che ha, dovuto al fatto che invoca sempre l’assistenza della Madonna. Di lui si sa sostanzialmente nulla, non ha parenti (che si sappia), nessuno che si occupi o preoccupi di lui.
Ed infine Alessandro, un altro ragazzo giovane, caduto in una crisi catatonica, rimane sempre immobile nel letto a fissare un punto imprecisato, e la sua storia la veniamo a conoscere dal padre che ogni giorno si reca ad accudirlo
Ricky Memphis (Pino, infermiere),Flaure B.B. Kabore (Alessia, infermiera), Bianca Nappi (Rossana, l’infermiera del turno di notte): gli infermieri del TSO. Questo è il terzetto di infermieri che si avvicendano nel reparto due, Pino ed Alessia, coprono il turno di giorno, mentre Rossana fa il turno di notte.
Anche per loro la vita non è semplice, durante il lavoro cercare di gestire i paziente in carico conciliando il ruolo di assistenti, di caregiver, con quello inevitabile di essere anche un po’ “carcerieri”. Nello stesso tempo lasciare “a casa” i problemi familiari.
Raffaella Lebboroni (Dott. sa Cimaroli), Filippo Nigro (Dott. Mancino): i medici
I due medici del reparto, interpretano un po’ il poliziotto buono e quello cattivo.
La dottoressa Cimaroli è quello buono, più materna, disposta all’ascolto, cerca di aiutare Daniele a trovare una diagnosi più chiara e a cercare un percorso da proseguire anche dopo la dimissione.
Il dottor Mancino, sembra più cinico, lontano, ma rivelerà in fondo che questa è un po’ una maschera di difesa di fronte allo sconforto e al senso d’impotenza di fronte alle molteplici situazioni apparentemente senza soluzione.
Il trailer di “Tutto chiede salvezza”
Dove vedere “Tutto chiede salvezza”
Ecco il link per vedere “Tutto chiede salvezza” su Netflix.
La nostra recensione
Una vera rivelazione questa serie.
Una situazione ed una ambientazione che potevano essere angosciose ed oppressive.
Invece la narrazione è condotta con tanta cura ed affetto per ognuno dei personaggi, non solo i pazienti con le loro patologie, ma anche tutti gli altri di contorno.
Ognuno di loro presenta qualche tratto che, magari solo per attimi, riguarda ognuno di noi.
Molto bello e toccante anche come viene presentata la fatica dei familiari, di coloro che rimangono fuori, a convivere con queste situazioni di disagi o patologie psichiatriche. La difficolta ed il dolore di accettare questa fatica di vivere, di continuare a cercare il modo per essere di aiuto, di sostegno ai loro cari. E anche la solitudine che in fondo vivono questi familiari spesso lasciati soli a gestire queste fatiche.
Davide Mencarelli, l’autore del libro e collaboratore nella sceneggiatura, nasce come poeta (infatti il protagonista Daniele scrive poesie) e nel libro è presente questo clima poetico che ho ritrovato anche nella serie televisiva: delicata, pur nella tragicità, e poetica.
La serie ha riscosso molto successo tanto che, è notizia di questi ultimi giorni, Netflix ha annunciato l’inizio delle riprese della seconda stagione di Tutto chiede salvezza.
Sarà composta da cinque episodi e continuerà a seguire le vite dei personaggi già conosciuti che si intrecceranno a quelle di nuovi, tra il reparto di psichiatria e il mondo esterno.
Tra le new entry: Drusilla Foer (Matilde), Valentina Romani (Angelica), Vittorio Viviani (Armando), a cui si aggiungono Samuel Di Napoli (Rachid) e Marco Todisco (Paolo).
Avvincente, se cominci devi arrivare in fondo tutto in un fiato!
Un racconto umano dei diversi e molteplici disagi esistenziali che non appartengono solo ai ricoverati.
Cura nella caratterizzazione di ogni personaggio; grande bravura degli interpreti a rendere tutte le sfumature degli stati d'animo.